UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

Stefano, e’ passato a prendermi alle 7,20 del mattino e insieme ci siamo diretti a Torino al Salone del Libro 2016. Autostrada trafficata e nuvole all’orizzonte. Da buoni amici ci siamo confrontati su cosa ci aspettavamo da quella giornata intensa e piena di emozioni, mentre macinavamo chilometri.

Grandi aspettative e notevoli emozione per l’uscita del secondo libro e per la conferenza delle 17,00.

Siamo arrivati al Lingotto alle 9,30 passate e abbiamo iniziato la grande maratona.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

Una prima intervista e poi una seconda e una terza, ma anche quinta , sesta e settimana … dopo di ché ho perso il conto. Si era sparsa la voce e molte radio e TV o testate giornalistiche lo hanno intercettato e intervistato.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

 

Tra cui Vanity Fair addirittura telefonicamente. Inaspettata questa intervista, fuori dalla scaletta e … meritata.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

 

Abbiamo passato la giornata insieme spostandoci da uno stand o da un padiglione all’altro per rispondere alle richieste dei giornalisti, un breve break per mangiare qualcosa e tanti amici che sono venuti alla Robin Edizioni a farci un saluto.

La maggior parte delle interviste sono state fatte da giornaliste  sotto i 30 anni che hanno affrontato le domande con estrema scioltezza e professionalità nonostante la giovanissima eta’. Avevano un atteggiamento aperto e sereno e vedevo Stefano a suo agio a confronto con loro. Ma non c’e’ stata una sola intervista, alla fine della quale, lui non abbia chiesto come fosse andata con una tenerezza infinita, con un sorriso da ragazzina che chiede il consenso per l’esame superato in un atteggiamento di totale umiltà. La visibilità mediatica che ha raggiunto Stefano in questi ultimi mesi non gli ha assolutamente tolto la “disarmante”  semplicità che ha nel cuore.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

I giovani hanno un atteggiamento più aperto nei suoi confronti, anche sfrontato e senza tanti peli sulla lingua, ma sempre con gran rispetto e educazione in confronto  a persone mature decisamente un po’ più chiuse.

Quando gli sto accanto ho modo di osservare la reazione delle persone mentre cammina. Chi guarda stranito o incuriosito, chi con stupore chi con disappunto, ma ieri una donna mi ha lasciata smarrita.. Una donna bionda, bella, ben vestita lo ha guardato come se avesse avuto un colpo di fulmine.

Le reazioni che suscita la personalità di Stefano  sono le più disparate ma anche interessanti , si nota come l’umanità reagisce ai cambiamenti e alle “diversità”.  chi le accetta, chi se ne frega allegramente, (come anche di altro), chi continua a stupirsi, chi si fa domande anche le più indiscrete.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

Altrettanto, ieri, in mezzo a tanta gente, mi sono accorta di quanto gli sguardi, da quando lo conosco, siano più discreti, più morbidi. Segno, spero, che qualcosa sta cambiando.

Parte femminile e parte maschile in Stefano sono rimaste separate, convivendo una accanto all’altro e utilizzando il medesimo corpo. Questo fa notizia, questo lo differenzia da altri crossdresser.

Ma la notizia e’ un’altra!

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

Stefano e’ un imprenditore capace, un uomo doppiamente sensibile per le due identità che convivono insieme, un padre dolce e attento, un marito, un uomo molto intelligente e colto. La sua stretta di mano e’ forte e sicura e guarda negli occhi qualsiasi interlocutore. Incanta col suo sorriso e parlando affascina chiunque facendo dimenticare totalmente che invece di una camicia e un pantalone indossa un abito. Catalizza l’attenzione dell’altro sullo sguardo e il sorriso, sulle parole e l’autoironia e ci si dimentica di come sia vestito scoprendo la persona fantastica che e’.

La gentilezza che traspare nei suoi gesti e nei suoi modi e’ tipicamente femminile, le mani, ieri stranamente senza smalto, sono quelle di una donna. Altrettanto quando sorride il volto cambia lineamenti divenendo femmineo.

Il fisico e’ maschile, il modo di camminare e’ quello di un uomo sui tacchi. – Come ha fatto ieri a stare tutto il giorno con quelle scarpe lo sa solo Stefania!!!! – Scrive da uomo e i suoi libri sono pieni di mistero

Mentre in  molti lo cercavano per un autografo o un’intervista, mi sentivo privilegiata nel vivermi quella giornata così ricca di emozioni e per vedere l’appagamento dell’ amico Stefano, col volto sorridente e soddisfatto del successo annunciato, e anche a fine giornata, appesantito dalla stanchezza anche di contentezza non ha rifiutato un sorriso e una stretta di mano a nessuno.

Alle 17,00 tutti pronti per la conferenza “Crossdressing ieri e oggi” a cura di CoordinamentoTorino Pride e Regione Piemonte che, quest’anno, ha dedicato la propria presenza al Salone alla battaglia per i diritti Lgbt, e non solo. Sono intervenuti Stefano Ferri con Maurizio Gelatti e Alessia Giorda per parlare di donne vestite da uomo e uomini vestiti da donne nella storia e a i giorni nostri; segretamente o alla luce del sole. Tra storie di guerra in cui molte donne si sono travestite da uomini; dettagli sulla loro quotidianità in un ambiente durissimo e maschile; la difficoltà di nascondere la loro vera identità femminile il cui rischio più banale era quello di farsi sbattere fuori dall’esercito per poi vivere di stenti e morire, piuttosto che essere condannate a morte e addirittura bruciate, anche Stefano racconta la sua storia odierna.

Il crossdressing non e’ certo sconosciuto alla storia, anzi ha origini antiche,  ma lo e’ come fenomeno sociale.

UNA GIORNATA CON STEFANO FERRI AL SALONE DEL LIBRO

Il messaggio di Stefano, col suo tubino Desigual bianco e nero, trench bianco, sandali con tacco a spillo, gambe perfette e smalto sui piedi e’ quello di far capire che comunque sia vestito e’ una persona, come tutti, senza etichette e che, come lui, ognuno deve essere  libero di esprimere la propria sessualità in modo naturale e senza discriminazioni. Per Stefano ci sono voluti anni di grandi sofferenze e rifiuti per raggiungere equilibrio e serenità con se stesso e i suoi cari. Vorrebbe che la sua fatica di vivere a cercare la propria identità con coraggio e intelligenza sia di esempio per altri, insomma un ‘apripista per una società futura più umana e più aperta.

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Anticipazioni  sul libro

«È stato bellissimo. Ho incontrato mio figlio da grande. L’ho toccato e l’ho baciato. Ho visto come sarebbe cresciuto»

Una madre e un figlio. Un passato di amore e odio. Di solitudine e irriconoscenza.
Una donna misteriosa, con un tragico ricordo cui nessuno vuole credere.
Lo spettro di un sosia …………………………. ” Lassù qualcuno mi somiglia”

Il libro narra la storia di Renato Ferrari, trentenne rampante, felicemente fidanzato con Anna, di origini siciliane. L’incontro casuale con una donna misteriosa, Gisella Ardesi, convinta di vedere in lui il sosia del defunto marito Ernesto, scomparso molti anni prima in un incidente stradale con il loro unico figlio, il neonato Fulvio, darà il via a una vicenda intricata e appassionante. I nomi sono stati scelti con doviziosa furbizia letteraria, ma questa e’ una confidenza ricevuta mentre mangiavamo un boccone e stara’ al lettore carpirne il segreto.

Leggi anche:

Stefano Ferri la liberta’ di essere se stesso

Le mie prime decollette

Torino Pride

Regione Piemonte

Pagina FB di Stefano Ferri  e la pagina Fb come scrittore

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Il bambino che torna da lontano

 

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Seppellitemi in cielo

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