un CORSO BASE DI DEGUSTAZIONE DEL VINO super intensivo, tenuto dall’assaggiatore professionista Maurizio Pandolfi, per scoprire tutte le magie ed i segreti del mondo della Degustazione in soli 3 INCONTRI:
da VENERDI 1 aprile 2016 (dalle 20.30 alle 22.30) e per i successivi 2 venerdì.
3 lezioni
12 vini in degustazione nelle 3 lezioni
il KIT DEL SOMMELIER: 1 valigetta + 4 calici da degustazione Iso
1 dispensa completa
1 attestato di partecipazione
Il Corsoè adattoa TUTTI
sia agli appassionati, sia ai curiosi ed esordienti del mondo del Vino
Il Corso è snello, ma ricco
3 lezioni in 3 settimane, 2 ore e 4 vini in degustazione per ogni lezione
Il Corso è molto pratico
impariamo come valutare un Vino, come sceglierlo in una Carta dei Vini al ristorante oppure al supermercato o in enoteca; come abbinarlo con il Cibo; come conservarlo; come creare la propria cantinetta ideale, etc.
Il Corso è molto divertente
ci sono gli assaggi guidati, i test olfattivi, le tecniche di degustazione, etc.
E’ inclusa una completa Dispensa
con tutti i temi trattati nel Corso e con tutti le parole del mondo del Vino (es: vino abboccato, barricato, i tannini, il perlage, etc.)
E’ incluso il KIT del SOMMELIER
una comoda Valigetta con 4 calici ISO da degustazione in omaggio
A fine corso viene rilasciato l’attestato di Partecipazione.
la QUALITA’
i 12 vini in degustazione sono di tutti alta qualita’ (mediamente 10/15 euro a bottiglia in enoteca) e non si trovano nei supermercati; per questo negli ultimi 7 anni ci hanno scelto aziende e associazioni di grande prestigio.
quota di iscrizione: 80 euro/cad. tutto compreso.
per info e/o iscrizioni:
MANUALMENTE LAB, via OMBONI 6, MILANO (zona p.ta Venenzia/Buenos Aires)
SOLARIA JONICA VENDEMMIA 1959, IL MIRACOLO SI RIPETE
Il piccolo miracolo sensoriale di emozioni visive, olfattive e gustative si ripete ancora una volta … E’ l’ora della Solaria Jonica, un vino che per mille singolari circostanze è entrato nella leggenda enologica nazionale ed internazionale. Stiamo parlando, e degustando, un vino prodotto nel 1959, imbottigliato da poco e, anche per questo, ancora assolutamente integro e profondamente emozionante, dopo 55 anni!
mercoledì 16 marzo l’assaggio di un vino di 57 anni Alle Volte Spazio – Via Cenisio, 62 – milano
La storia: comincia nel Salento, la prima “circostanza” di quest’avventura vinicola: l’incontro tra Antonio Ferrari, classe 1913, piccolo produttore e commerciante di uve e vini, come si usava allora, e quel vigneto di Primitivo nelle proprietà del Barone Bardoscia. Aveva già in mente un sogno, Antonio: dimostrare a tutti che da quelle uve meravigliose del sud, se sapientemente trasformate, poteva sgorgare un vino maestoso.
L’incontro deve essere stato forte tra i grappoli ancora turgidi per un’estate davvero straordinaria, come fu quella del 1959. Il piemontese Antonio (da Galliate) capì col puro intuito dell’esperto autodidatta che si trattava di un’annata davvero speciale e fece in modo che la vendemmia si protraesse ancora un pò, per raggiungere la maturazione ideale dell’uva. “Ancora un giorno”, azzardò infine: i contadini del luogo prevedevano che quella sera avrebbe piovuto molto. Antonio non poteva permettere una tale rovina e quella notte dormì sul sedile anteriore della sua “Millecento” beige per accorgersi, eventualmente, in tempo delle prime gocce sul parabrezza e allertare i vendemmiatori, radunati eccezionalmente per l’occasione in un casolare poco distante.
Fortunatamente non accadde nulla e la vendemmia si svolse alle prime luci dell’alba, forse prima. Acquistò tutto quel ben di Dio e, invece di rivenderlo, organizzò un trasporto speciale che, attraverso la vecchia SS.16, in quasi due giorni, portò le uve fino a Galliate, a casa sua. Invece di pigiare subito lasciò appassire quei chicchi ben oltre il tempo previsto dalle consuetudini. “Al momento della pigiatura —ricorda la figlia Gianangela, la maggiore — gli acini erano tanto appassiti da non riuscire a spremerli con la consueta pressa di cantina e si dovette procedere con lo storico e tradizionale metodo della gualcitura…coi piedi!”. E nemmeno volle imbottigliare subito: “Non è ancora il momento” disse. Sarebbe stato un mantra ripetuto
successivamente per decine di anni. Il tempo passava e quel vino ispessito e profumato passò dai fusti di castagno in vasche di cemento.
Antonio continuava la sua attività di piccolo produttore e commerciante e lasciava vedere d’essere del tutto dimentico di quel patto d’alleanza siglato in silenzio tra i filari di Primitivo, in un settembre rovente di tanti anni prima, quando il sole ed il caldo imperante avevano perfino sfinito il canto delle cicale!
Ma non era così. Quell’amore a prima vista rendeva discreto e geloso Antonio che nell’animo suo aveva ipotecato che, tra tanti suoi successi, quest’ultimo doveva essere il più grande, il più clamoroso!
Antonio Ferrari
Passarono più di quarant’anni e “quando giunse il tempo” Antonio decise, con intuito maieutico, di far “nascere” quel vino. Fu il matrimonio della figlia minore, nei primi anni duemila, ad ispirarlo.
Racconta Gianangela: “Quando lo versammo ci accorgemmo subito che eravamo di fronte a qualcosa di eccezionale”. Aveva finalmente rivisto la luce del sole quello che poi sarà battezzato col bel nome evocativo di “Solaria Jonica”.
La degustazione: per rispetto del vino, di Antonio e per saggezza, il vino va versato e decantato per un po’, ma suggerirei di non perdere (almeno a livello olfattivo) le varie fasi evolutive di ossigenazione che nei minuti si susseguono.
Nel calice la Solaria appare scura scura, ricorda proprio il colore del caffè, con quella leggera e tipica torbidità; ha poderosi estratti, la sua densità è notevole, entusiasmante. Questa crema di vino antico richiama alla mente certi densissimi Malaga. Eccezionale in concentrazione anche al naso, con evidenti note di cacao, liquirizia, amaretto, frutta secca che si aprono e si presentano col passare dei minuti.
Ben dolce al sapore, con note inizialmente ematiche, ferrose e con una sorprendente acidità che rende la Solaria ancora integra, di nerbo, piacevolmente morbida, ma mai stucchevole. Impressiona la lunghezza di questo vino: a minuti e minuti di distanza dall’assaggio, passando la lingua sulle labbra, si percepiscono ancora distintamente i sentori tostati. Avvolgente, calda, intensa, per la Solaria il partner ideale è naturalmente il cioccolato fondente di qualità con il quale sviluppa una sinestesia gustativa di raro piacere.
Alain Ducasse
Ha detto Alain Ducasse, una delle massime istituzioni della cucina mondiale: “Quel vino è il vero oro della Puglia”, abbinandolo ad un favoloso tortino al cioccolato.
Solaria Jonica
Award Iwf Selection 2004
Questa etichetta e’ stata Vincitrice di tre medaglie d’oro al County Fair di Los Angeles 2002 e una menzione speciale.
Grado alcolico: 13,72%
Temperatura di servizio: 16-18°
Scritto da Maurizio Pandolfi – Bresso, 9 aprile 2014
Assaggiatore professionista, enologo, appassionato conoscitore di molte “etichette”, docente di degustazione
Per info e prenotazione all’evento di degustazione 347.2800360
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