CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL’ANIMO POETICO GIAPPONESE
“Salvare l’ora”
E’ una mostra intima che nasce “nell’esperienza chiusa del male di vivere e della malattia del corpo, quando il tempo si pone come termine ultimo, chiudendo apparentemente ogni apertura verso il senza fine del futuro” (G.Chiaramonte).
Obbligato dall’immobilità a rinunciare a piazzare il cavalletto e al tempo lungo dell’attesa e della contemplazione, Chiaramonte, si fa trovare dalle parole aprendo per ognuno di noi un nuovo modo di vivere la sua fotografia: quello dell’istante.
Inaugurazione e’ avvenuta il 15 novembre in Expowall Gallery, in via Curtatone, 4 a Milano, nel cuore della vecchia città. Gia’ protagonista durante Expo 2015 per la costruzione di un muro in tempo reale fatto da fotografie di Instagram dei visitatori di Expo, oggi e’ un centro per la riflessione e la divulgazione della fotografia a Milano grazie a Pamela Campaner co-founder di Expowall Gallery
Apre la serata Alberto Meomartini, emozionato davanti ad una galleria piena piena di gente e introducendo l’artista non come tale ma come amico e sottolineando la giornata speciale per un ritorno atteso e fortunato.
Poi Umberto Fiori poeta, 40 anni di amicizia con Chiaramonte, racconta che di solito con le foto dell’artista sparse sul letto, e’ lui che s’immerge nelle immagini per trarne poesia.
Questa serata, quest’occasione, questo libro e’ uno “scippo” ricco d’amicizia e affetto che Chiaramonte fa a Fiori perché e’ il fotografo che diventa poeta attraverso la metrica giapponese Haiku.
Tre versi per rendere un’immagine essenziale, per scrivere un pensiero dell’anima che diventa percezione. Difficilissimo esprimere in tre brevi righe la profondità, l’innovazione, la percezione, l’anima di un pensiero, quello che ha fatto cogliere quel preciso scatto, con quella luce e quella angolazione, quelle ombre e quel soggetto.
L’Haiku non ha titolo, e’ semplice, e’ una sintesi tra pensiero e immagine cristallizzandone i particolari in quel preciso attimo, o frazione di attimo tanto quanto e’ il tempo dello scatto fotografico.
Cito l’ Haikai di Mario Chini che mi sembra racchiudere questa bellissima serata
In tre versetti
tutto un poema, e, forse,
tutta una vita
Rinnovamento e innovazione mirano a quella trasformazione che permettono alla vita di affrontare e superare i momenti bui . e per tanto far emergere soluzioni vitali nuove .
E quindi la vita sopravvive soltanto facendosi opera d’arte di se stessa.
Chiaromonte sostiene che a prevalere è la riflessione, la meditazione i cui temi sono tempo, spazio, infinito, silenzio, dio, meditazione cuore, anima, ombra, , luce, pensiero come sguardo; lo sguardo e’ quello attraverso l’obiettivo
A sua volta lo sguardo chiama l’infinito che ci ascolta e si fa trovare.
Lo sguardo chiama, quindi diventa voce.
L’infinito non è visione tecnica ma ascolto della voce dello sguardo, quindi ascolto attivo per farsi trovare. L’occhio chiama e l’infinito gli corrisponde.
Nel libro affiorano le parvenze del mondo attraverso la fotografia.
Quindi il visibile nasce da un appello per dare una risposta.
“Dove il pensiero
s’interrompe in frantumi
inizia l’altro”.
Ricorda l’artista quando negli anni 68/70 si trovava in Sicilia sull’ Etna oltre 3000 mt. di altezza Sorride mentre racconta rivivendo quell’esperienza.
“ Trovai un posto x il mio sacco a pelo ma nessuno mi disse che la terra a quell’ altezza tremava e fui scosso dal rimbombo della terra.” Prende una pausa e dichiara:”Nel l’infinito come fai a star fermo?”
Continua: “Mi addormento ma ero circondato da lava. Mi sveglio e mi trovo la via lattea.
Ecco, la foto nasce li.
Ero in mezzo a due infiniti.
Galassia, Etna, terra mi abbracciavano, alberi, pianeta tutto insieme.
Era un’esperienza profonda. Tra me e fuori c’era un incontro tra parole e immagine ossia un parlare visibile.
Altrettanto quando mi capito’ di domandarmi quanto tempo avevo da vivere e il dolore era tremendo. Anche in quella occasione, in un punto imprendibile dentro di me, c’è stato qualcuno che disse: “devi fare quella foto lì.”
Bellissima la conclusione del suo intervento in cui dichiara
“Non ho inventato nulla ho solo messo insieme” . Questa esperienza, il libro, le fotografie, tutto insomma, è divisa con tutti i miei colleghi con chi ha permesso la realizzazione di tutto ciò’ perché dalla condivisione della parola nasce l’opera umana perché L’ALTRO ESISTE!
Ad ognuno la propria riflessione su questa frase finale che chiude l’intervento di Chiaramonte.
L’altro e’ il male, la malattia, altro essere umano?
Queste riflessioni così profondamente uniche e umane nascono da un suo periodo difficile? Anche la sofferenza diventa INNOVAZIONE?
Ma….anche se “L’altro mi vuol male, alla fine mi fa del bene”.
Uno spiraglio
Nel Male del mondo
Il tuo volto
Salvare l’ora raccoglie 63 istantanee, molto piccole ma potenti. A queste immagini Chiaramonte accosta gli haiku, brevi e raffinati versi che per il fotografo congiungono il tempo istantaneo e le infinite possibilità di incontrare il divino.
Inizia il giorno
Si sveglia il cuore e guarda
Inizia il mondo
Chiaramonte racconta il suo percorso di dolore e rinascita tornando a esporre in galleria.
Salvare l’ora è quindi anche il libro che e’ stato presentato in anteprima in occasione dell’apertura di Milano Bookcity insieme al poeta Umberto Fiori.
GIOVANNI CHIARAMONTE
Salvare l’ora
Galleria Expowall
Via Curtatone 4, Milano
M3 Porta Romana/Crocetta
Durata: 15 novembre – 20 dicembre 2018
Orari e ingressi: da mercoledì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00 sabato ore 10.00 -13.00 domenica, lunedì, martedì e giorni festivi si riceve su appuntamento
INGRESSO LIBERO
Per informazioni: Expowall Gallery | +39 338 86 84 605 | info@expowallgallery.com
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