GLI STILISTI FANNO LA PRIMAVERA COME LE RONDINI.

GLI STILISTI FANNO LA PRIMAVERA COME LE RONDINI.

GLI STILISTI FANNO LA PRIMAVERA COME LE RONDINI.

di  Michelle Kling Hannover 

 

Gli stilisti fanno la primavera, come le rondini.

Sono rimasti tutti attoniti, come il resto del mondo, di fronte al vuoto del tempo sospeso, ma si sono ripresi, e con un ‘energia creativa trasformata, non hanno mai abbandonato la nave della moda.

GLI STILISTI FANNO LA PRIMAVERA COME LE RONDINI.
accredito Vogue

Un intervallo cosi forzato non si era mai verificato nella storia, ma i naviganti del fashion, dopo una breve pausa a marzo al primo confinamento, hanno proseguito la loro rotta a vista.

Hanno avviato una profonda riflessione sui desideri del mondo di oggi, ridefinito gli obiettivi poi, piano piano, è tornata la primavera.

Hanno visto dalle finestre della loro immaginazione volare gli uccellini dagli alberi in fiore sotto un cielo sempre più azzurro, sotto un sole ancora più mediterraneo. Invece di rallentare la corsa, hanno preferito rimboccarsi le maniche, radunare in multischermi le loro squadre, pronti a risvegliare il mondo della fabbricazione artigianale, avviare tutti insieme per la bella stagione, colori dolci, motivi floreali e riprogrammare la bellezza.

Con il telelavoro, hanno abolito le distanze, rinnovato le strategie, si sono inventato nuovi format sul digitale, hanno fatto giochi di prestigio e tirato fuori nuovi modi di presentare le collezioni senza sfilate in presenza.

Ma non è finito qui, hanno dovuto far fronte alle battaglie dell’ambiente, e per non fermarsi nel mondo di prima, si sono uniti tutti, giovani stilisti e grandi couturiers per contrastare i tempi tenebrosi con forza e determinazione e riuscire a tirar fuori questa “stagione floreale”. Le energie si sono sommate per far germogliare ancora più ottimismo e arrivare a ricreare il mondo del fashion.

Le loro preferenze si sono concentrate sulla rosa, hanno declinato sfumature di ogni genere, motivi artistici, evocato il soffio della natura, per arrivare alla rinascita, forse inventando una nuova versione del Rinascimento

 

 

Questa primavera che spunta, l’hanno colta al volo così bene, che è stato come voler far arrivare un messaggio di speranza e di fiducia anche al mondo dell’Arte e della Cultura.

di  Michelle Kling Hannover  – 10.03.2021

Michelle e’ una donna dall’eleganza raffinata e ha la passione dei fiori e del loro significato. Ne apprezza la bellezza e la delicatezza e le infinite sfumature cromatiche. Nelle forme  e composizioni di fiori ama la raffinatezza degli accostamenti e ne parla con grande fascino. 50annieround

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HIBISCUS IL FIORE DELLA SPERANZA

HIBISCUS IL FIORE DELLA SPERANZA

di  Michelle Kling Hannover 
HIBISCUS IL FIORE DELLA SPERANZA
Foto di Michelle Kling Hannover

 

Rosa Simensis, China rose , un nome sontuoso per un fiore che è l’emblema delle isole Hawaii, ma chiamato anche Rose Mellow perché appartiene alla famiglia   della malva , piccolo fiore viola che in greco si traduce hibiscus .

Questa bellissima campanula del Sud offerta in Giappone per dare il benvenuto agli ospiti è sempre più colorata,  “bariole” e come se l’avesse decorata un pittore naturalistico che ne celebra la bellezza.

Fu proprio Ghislain De Busselecq , ambasciatore delle Fiandre alla corte di Solimano il Magnifico a Costantinopoli, nel XVI, e studioso di botanica, a portare il fiore in Europa.

I suoi 5 petali delicati uniti alla base a tromba e impreziositi da un pistillo che spunta e ne prolunga lo stile, bianchi significano purezza e illuminazione interiore, viola sono simbolo di ricchezza.

Nell’era vittoriana sono il simbolo di 5 qualità: felicità, unità, purezza, pace e bellezza .

In quei tempi , se offerto alla donna amata era un messaggio di ammirazione per dire: sei bellissima.

Se risaliamo all’antichità, il famoso medico Dioscoride attribuì delle virtù terapeutiche alla pianta.

Ma ancora prima i faraoni egiziani sorseggiavano il karkadè , tisana afrodisiaca di  fiori d’ hibiscus dal sapore acidulo e ricca di vitamina C , serviva a rinvigorirsi dal caldo del deserto. Se vogliamo preservarne tutte le sue qualità, deve essere preparata in una pentola rivestita di smalto .

Il colore rosso della bevanda usata al posto del vino in America durante la proibizione, e in Giamaica mischiata al rum, ci ricorda che si usa il fiore come colorante alimentare e per tingere i capelli, insomma un fiore dai molteplici usi , perfino i calici si possono mangiare come spinaci.

Fragile , perché  non dura molto ma anche simbolo d’immortalità, nell’inno nazionale della Corea del Sud è paragonato alla patria.

IL fiore dal bocciolo arrotolato delicato come un velo di mussola di seta , nei quadri di Gauguin esprime un messaggio d’amore. L’artista del post impressionismo che ha vissuto un periodo  a Tahiti  per inventare una nuova filosofia con profumi, colori e suoni nuovi , dipinge le donne della Polinesia con un hibiscus all’orecchio , appoggiato a destra  significa che la donna è sposata, invece  se posto a sinistra è  libera.

In Oriente si offre un Hibiscus per fare una proposta di matrimonio.

Amare i fiori è  uno stile di vita , attribuiti spesso a un colore, tutti hanno un linguaggio e ci fanno ricordare l’amore nelle sue ricche sfumature, la  bellezza ma anche l’ottimismo e la speranza che la natura ci offre quando rinasce ogni giorno e in ogni stagione.

Le foto sono state gentilmente date da Domenico F. Ed. Fiore che ha nel suo giardino varie specie di Hibiscus

di  Michelle Kling Hannover 

Michelle e’ una donna dall’eleganza raffinata e ha la passione dei fiori e del loro significato. Ne apprezza la bellezza e la delicatezza e le infinite sfumature cromatiche. Nelle forme  e composizioni di fiori ama la raffinatezza degli accostamenti e ne parla con grande fascino. 50annieround

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L’ALCHIMIA DELLA FIDUCIA

L'ALCHIMIA DELLA FIDUCIA

L’ALCHIMIA DELLA FIDUCIA

di  Michelle Kling Hannover 

 

Perché un bambino va verso uno sconosciuto ? Perché ha fiducia negli altri.

Perché una grande pianista suona un notturno di Chopin con passione e disinvoltura ? Perché ha fiducia in se stesso , ma anche nei suoi maestri.

Perché uno scrittore presenta un suo manoscritto al suo editore ? Perché ha fiducia in se stesso e nell’incontro.

Perché un imprenditore si lancia in un’avventura ? Perché ha fiducia in se stesso , ma anche nel progetto.

Ma tutti questi eroi, mistici, idealisti, che abbandonano le comodità della vita, per trascorrere un’esistenza diversa, conservano la fiducia fino in fondo all’avversità , hanno fiducia in se stessi o nella vita ?

 

L'ALCHIMIA DELLA FIDUCIA
Il tulipano e’ il fiore dell’ottimismo

La fiducia in se stesso, alle volte confusa con i termini di self confidence e o self esteem, è sempre accompagnata da una fiducia in qualche altra cosa , in una realtà più grande, nel proprio savoir faire , negli altri , nella vita .

Queste 3 dimensioni s’intrecciano con proporzioni diverse dell’una o l’altra, preziosi elementi di un’alchimia alle volte impercettibile, complicata ma raggiungibile.

Possiamo aumentare la fiducia con le nostre competenze, il nostro savoir faire, la gestione delle tecniche, ma la vita non si ripete, trova sempre il modo per non rispettare i pronostici, se no non sarebbe la vita.

Una  competenza perfetta non basta, mancano 2 facce della fiducia, una dimensione relazionale , (fiducia negli altri) e una dimensione mistica (fiducia nella vita)

E cosi la fiducia non è  sicurezza tanto meno arroganza, non è essere sicuri, ma trovare la forza di buttarsi anche nel dubbio.

Storie di miracoli, enormi difficoltà superate, hanno il potere di generare emozioni di assoluta fiducia , in altre occasioni; la fiducia ci permette di calmarci, di guardare le situazioni difficili in modo diverso.

Possiamo collegarci a qualsiasi tipo di situazione , dato che questa fiducia parla al nostro cuore, respiriamo con calma per far sbocciare in noi il fiore della fiducia.

L'ALCHIMIA DELLA FIDUCIA

Alla fiducia attaccherei altri 4 petali:  la fede, il coraggio e la speranza, l’ottimismo.

 

 

L’ALCHIMIA DELLA FIDUCIA di  Michelle Kling Hannover  amante dei fiori, si circonda di composizioni sempre delicate e ama disegnarle e dipingerle.

L'ALCHIMIA DELLA FIDUCIA

Iris, fiore della fiducia disegnato da Michelle Kling 

 

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I MONASTERI di  Michelle Kling Hannover 

I MONASTERI di  Michelle Kling Hannover 

I MONASTERI

di  Michelle Kling Hannover 
I MONASTERI di  Michelle Kling Hannover  

In questi giorni difficili proviamo un senso di limitazione , e spesso tiriamo fuori le nostre paure, le nostre frustrazioni, perché non partire per un ritiro spirituale e usare quello che nessuno ci potrà mai sottrarre, la nostra immaginazione ?

Praticare un esercizio di meditazione, di contemplazione, o una semplice preghiera, in un posto bellissimo di nostra scelta, con un’immagine, è senza dubbio una piacevole abitudine quotidiana anche per  pochi istanti.

Vi propongo di scegliere un monastero, anche diverso ogni giorni.

Ma perché ricorrere  a questo  posto sacro, impregnato di storia ? Vediamo di coglierne  l’essenza ….

I monasteri respirano l’immobilità delle loro vite ritirate, vivono con gli ampi movimenti della natura, con le vibrazioni della luce, i flussi del visibile e  le pulsazioni dell’invisibile.

Sono all’unisono del fruscio del tempo che attraversano a passi lenti.

La loro atmosfera porta verso un’oasi di silenzio, saggezza e dolce pazzia, preziosi più che mai in questo periodo.

I canti gregoriani sostituiscono le parole, alle volte si tace invece di cantare, il silenzio è ricco di risonanza, crea un’acustica interiore dalle mille sfumature.

I monasteri invitano all’arte di meravigliarsi e alla diffusione di pensieri che in tempi normali non ci verrebbero in mente, seminano pace, lanciano scintille di speranza, e i loro ambienti  ci fanno accedere alla bellezza  che Dio ha voluto scrivere a  mano per tutti noi.

Coltivano l’arte dell’amicizia, della dolcezza con Dio e  la terra,  gli animali e gli umani, con la vita.

Vivono in sottile intelligenza con ogni cosa, con il tempo che prosegue il suo interminabile cammino, prendono cura del mondo, con lo spazio che respira nei dintorni, e vegliano sulla terra con generosità e costanza.

I monasteri annullano anche il gioco brutale e rumoroso di un mondo saturo di ricchezza e di potere fatto di gloria del possesso, e  culto dell’apparenza.

Pazienza, semplicità e benevolenza, sono i valori maestri, che questi luoghi impregnati della storia dell’umanità, ci  fanno riscoprire per proporci una nuova distribuzione dei pensieri e accompagnano i nostri cuori verso una luce nuova.

 ” FIAT LUX ET LUX FIT”

 

di  Michelle Kling Hannover 

 

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SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

Sono stata ieri al seminario di Self Empowerment che si e’ tenuto presso Sistema Eduzione a Milano, Via Luisa Sanfelice, 3.

con

-Massimo Bruscaglioni laureato in Ingegneria e in Psicologia applicativa, ha sviluppato in Italia l’approccio del SELF EMPOWERMENT per il potenziamento personal-professionale e lo sviluppo delle competenze e della vitalità nella cultura e micro cultura organizzativa delle aziende (2 lauree e meticolosità matematica nel metodo)

– Riccardo Bettiga 33 anni  presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

– Maria Cristina Koch, epistemologa, psicoterapeuta, saggista, referente lombarda della Società Italiana di Counseling S.I.Co.

– Cristina Cavalieri, Psicologa del lavoro e delle organizzazioni e counselor empowerment oriented

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?
Riccardo Bettiga, Massimo Bruscaglioni e maria Cristina Koch

Interessante, molto interessante.

Empowerment vuol dire processo di crescita dell’individuo e del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’auto efficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.

Divertente il professor Bruscaglioni, Guru dell’Empowerment che se chiudi gli occhi sembra Maurizio Costanzo.

Pubblico numerosissimo e attento grazie ai continui cambi di registro del professore, che un po’ spiega, un po’ scherza, un po’ provoca ed ironizza. E’ un toscano doc!!!!

Dalle 11 del mattino fino alle 18, con una pausa di 1 ora, ha tenuto banco con questo sistema di pause e battute.

Ha dato sempre il tu al pubblico perché il parterre era fatto dalle persona, che non e’ un errore, ma un po’ un “Sarchiapone” alla Walter Chiari, così lo ha definito,  volendo rivolgersi al singolo rafforzando di continuo il concetto di persona. E di ora in ora consolidando in tutti noi l’identità di ognuno.

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

Concettualmente il metodo si basa sull’Ottimismo, il Pensiero Positivo, il Bicchiere mezzo pieno, l’essere Propositivi.

Il potere e’ interiore e la potenza, che e’ lo spostamento attraverso una forza, sta dentro la persona.

SE SEI UNA PERSONA!

Più volte Bruscaglione ci ha chiesto singolarmente se eravamo 1 persona. Significativo!!!

Sembra banale ma in realtà questa domanda accresce il Sentimento di protagonismo sulla propria vita attraverso le Risorse Interne alla ricerca di Opportunità (nella vita, nel lavoro, nella famiglia, nella società).

Detto ciò, abbiamo iniziato a fare qualche esercizio.

Su 4 aree abbiamo scritto, ognuno per se stesso, gli aspetti speciali visibili, gli aspetti speciali che ognuno di noi ha dentro di sé, quali avvenimenti ci hanno reso speciali nella nostra vita , e quali attività abbiamo svolto ritenendoci unici perché abbiamo fatto fatica a fare, sopportare, superare quella tal cosa.

Vedendolo scritto, logicamente l’autostima cresce, e ci si rende conto di quanto si e’ fatto nella vita e ci si sente orgogliosi di sentirsi una persona vera e non un niente…anche se attualmente le cose non vanno bene e ti senti uno schifo.

Poi siamo stati invitati a fare la Margherita delle Possibilità, ossia immaginiamo d’incontrare Bruscaglione tra 3 anni e gli raccontiamo da qui ad allora cosa si e’ avverato dei nostri desideri.

In ogni petalo scriveremo un desiderio/sogno che si e’ avverato, ma uno lo lasceremo libero per pensarci stanotte!!!

Ed infine un ultimo esercizio: Intervista Bisognosa Desiderante

Concettualmente intervistando il vicino bisogna cercar di far emergere, con adeguate domande, i desideri. Solitamente e’ automatico che l’intervistato, nel raccontarsi, faccia emergere più i bisogni  che i desideri. Riuscire a scoprire invece i desideri e’ capacita’ di chi intervista e delle domande costruite adeguatamente andando a scavare nel passato, nell’infanzia, nel futuro. Nel costruire un presente fantastico e positivo e nel portare il pensiero dell’intervistato su fatti belli finché non gli si accende lo sguardo, finché non si scorge un lampo di gioia, anche piccolissimo. Lì, in quel lampo sta il desiderio. A volte capita che non soffermandosi a sufficienza sui propri sogni e desideri, ci si dimentica di averli. Oppure nemmeno si sanno. Questo e’ un allenamento per andarli a scovare e a riconoscere….e perseguirli.

Secondo la metodologia del Self-Empowerment l’innovazione, in senso globale,  e’ la necessità di energia superiore desiderante.

Ovviamente quanto fin qui descritto e’ un’infarinatura di un metodo studiato e sperimentato da esperti psicologi  e che viene applicato come  metodologia formativa innovativa aziendale e delle persone con approfondimenti adeguati e seguendo i corsi.

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