In questi giorni di fine e inizio anno la temperatura e’ diventata rigida e frizzante, dopo alti e bassi, le serate sono limpide e stellate e la Luna spicca nel buio e affascina………………….
La luna stanotte si prende gioco di me
luna sfacciata e piena di sé
Mi guardi dall’alto quasi come
se fossi superiore a tutti
In fondo sei solo un pianeta che si annoia
fermo li in solitudine
non sei meglio di me, forse solo uguale
Dove sono i tuoi amici?
E un amore ce l’hai?
Potremmo raccontarci di noi
anche tu tieni sveglia la notte e addormenti il giorno
Questa notte fatta di poesia e malinconia
questa notte schiarita dalla tua luce e dalle mie parole
Ti sono amica ti dedico uno dei miei dispiaceri.
Certe volte ci si rende veramente conto di quanto le persone tengano a noi nel momento del bisogno e delle necessità.
Siano familiari, parenti, amici, conoscenti. A volte ci sembra di essere lebbrosi o con qualche malattia contagiosa. E poi quando veramente succede qualcosa di grave ancora più velocemente spariscono tutti. E poi, all’improvviso, ritornano. Ci chiedono aiuto, consigli e altro ancora, e il nostro cuore assieme alla nostra anima non riesce a negare la nostra disponibilità.
La luce che emaniamo quando facciamo qualcosa con il cuore, solo per uno sguardo, una carezza o una parola gentile, è immenso. Stare in compagnia delle persone quando si è soli, che noi si sia giovani o anziani, è un regalo incommensurabile per il cuore e l’anima.
Ma spesso le persone ci lasciano soli, anche se esistono legami che vanno oltre la nostra conoscenza, perché sanno come già detto, che comunque al loro ritorno noi ci saremo sempre.
Se un giorno non ci trovassero’ cosa potrebbe succedere? Forse il rimorso di non averci tenuto in considerazione adeguata? O menefreghismo perché tanto eravamo tra i tanti? Oppure dolore e rammarico perché sanno di aver perso un tesoro che non si compra con soldi, la vera amicizia e l’amore?
Il fatto è che veramente o si nasce troppo buoni o troppo cattivi, perché secondo me le vie di mezzo non esistono.
I legami si creano casualmente, come è successo con l’amica Patrizia Spirito che mi ha permesso di condividere i miei racconti o i miei pensieri in questo bellissimo BLOG. Certe persone intuiscono chi siamo dentro, solo con un semplice ciao. Altre nemmeno dopo averci fatto un interrogatorio di terzo grado.
E la simbiosi che si crea fa si che si possano intuire situazioni familiari reciproche anche senza conoscerle, e trasferirle con allegoria e pensieri profondi in racconti affascinanti
Le narrazioni e le riflessioni sono di fantasia con un pizzico di realtà, nostra o di altri, ma comunque spiegata in forma più dolce della reale sofferenza che le persone provano.
Si fa presto a scrivere Disabile o Handicappato, ma io preferisco descriverli come persone diversamente abili, perché anche loro hanno delle proprie qualità.
Come chi chiama i clochard barboni o mendicanti, mentre non si soffermano a pensare ciò che li ha portati a quella scelta di vita. Solo perché vivono per strada non vuol dire che son peggio di noi, forse, a volte sono anche meglio.
Un frate parlando con lui e scambiando racconti di vita, mi ha visto con gli occhi commossi parlando di mie “cose” personali, è con un sorriso rassicurante, sapendo la mia grande fede, mi ha detto che Dio ha dato dei compiti e ognuno di noi ha le proprie prove, le proprie sfide, le proprie croci, il proprio calvario. Sta a noi avere fede per superare i vari passi che facciamo, in salita, in discesa, in pianura. E rivolgendosi a me nello specifico , toccando la croce che porto appesa al collo, in legno, attaccata ad un rosario che mi porta tanti ricordi, e prendendomi la mano dove porto l’anello con inciso il Padre Nostro, mi dice – la tua fede ti porterà lontano a compiere il tuo destino e il cielo sarà sempre al tuo fianco, anche se verserai lacrime e proverai dolore, ma le vie del signore sono scritte e sta a noi portarle a termine.-
A me non piace correggere i miei scritti, perché son stesi d’impulso, e spesso quando realizzo pensieri salto da una cosa all’altra, ma questo è perché la molteplicità di parole nella testa escono a caso.
A volte vorrei tornare bambino, in spiaggia, per cercare di far volare un aquilone, correndo come un folle, cadendo, piangendo ma rialzandomi, e vedere poi l’aquilone colorato alzarsi, fare giravolte e disegni nel cielo, e poi anche magari veder rompersi il filo che lo tiene facendolo portare via dal vento in alto; e a quel punto vorrei crescere immediatamente, arrivare al mio tempo, guardando l’aquilone sparire tra le nuvole e pensare che quell’oggetto stia andando a trovare chi non è più qui con me sulla terra, amici, parenti, e che possa rimanere con loro per renderli felici e far sentire loro il mio cuore.
Comunque, qualunque cosa succeda nella nostra vita, non è spesso una scelta nostra, ma un volere del cielo. E se riusciamo a superare tutte le prove, cercando dentro di noi la vera forza per andare avanti, allora diventeremo ciò che abbiamo sempre desiderato di essere: Unici e pieni di vita.
E’ sconcertante, oggi, prendere un mezzo pubblico o, peggio, un treno.
Ognuno si fa i fatti suoi col proprio smartphone di ultima generazione, ascolta musica, usa whattsApp, controlla Facebook, o risponde ad una mail.
Oppure ti tocca ascoltare Tizio e Caio, Pino e Gino o Camilla e Roberta che ad alta voce, si organizzano per la serata o litigano perché’ Gino si e’ dimenticato di comprare il pane e, francamente, chi se ne frega!!!
Non c’e’ più l’occasione di scambiare una parola con nessuno, fosse anche parlare banalmente del tempo matto di questa stagione invernale che fino a 2 giorni fa era una primavera anticipata.
E vogliamo parlare delle occasioni perse di “Un fatale incontro”?
Pero’ questo non l’avevo mai visto, e non ho potuto resistere a scattare una foto
Non solo lo smartphone acceso nella destra, ma anche l’Ipod per vedere il film nella sinistra. Ero impressionata a come muoveva le mani per rispondere agli sms sul telefono, con una mano sola e super veloce, mentre nel frattempo abbassava il volume del film con l’altra. Mi sembrava un’aliena replicante. Nel giro di 4 fermate ( le mie) le ho visto whatsAppare e controllare anche FB, non solo, anche mandare messaggi vocali….più rapidi di un sms scritto.
Ma un bel libro da leggere se il tragitto e’ lungo?
Se proprio un libro e’ troppo impegnativo, basta una riflessione sulla giornata che volge al termine mentre si guarda fuori dal finestrino e, di sicuro, si e’ più attenti ad accorgersi che , magari, e’ salita una signora anziana che gradirebbe sedersi per riposare le gambe 10 minuti e cedergli il posto!
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