HO PREGATO CHE SARA NON FOSSE VIVA QUANDO L’HA INCENDIATA

HO PREGATO CHE SARA NON FOSSE VIVA QUANDO L'HA INCENDIATA

HO PREGATO CHE SARA NON FOSSE VIVA QUANDO L’HA INCENDIATA

“Con l’ennesimo orribile delitto che si è consumato ai danni della 22enne Sara Di Pietrantonio io e altre donne, in numero crescente, abbiamo deciso di intraprendere una serie di azioni martellanti volte ad estirpare la cultura del femminicidio ormai diventato ennesimo motivo di imbarazzo del nostro Paese, ma soprattutto per noi stesse.

Stiamo organizzando una prima protesta molto semplice: il 2 giugno, 70esima ricorrenza del voto alle donne italiane, esponete alle vostre finestre un abito, un lenzuolo, una bandiera, qualsiasi cosa di colore rosso. Simboleggia il sangue versato dalle donne uccise dai loro uomini, o ex uomini, o corteggiatori rifiutati.

Sarà solo il primo passo.

Partecipate e non abbiate paura di passare per delle rompiscatole, come cercherà di farvi credere un certo tipo di persone (uomini e donne) da tenere alla larga perché non vogliono il vostro bene.”

Omicidio Sara di Pietrantonio, Laura Boldrini: “Le donne non sottovalutino i segnali”. Crepet: “Mai andare all’ultimo appuntamento”

 

“Ragazze, mai, mai, andare all‘ultimo appuntamento. Mai cedere, dopo la rottura di una storia soprattutto se la persona l’ha presa male, ha già alzato la voce o le mani, e andare all’incontro per farsi ridare gli effetti personali. Chi se ne importa delle scarpe, dei vestiti, delle catenine, delle foto… Si può sostituire tutto. E se proprio è necessario, andateci in gruppo”.

Riflessioni di Paolo Crepet psichiatra e scrittore e padre, alla luce dell’ultimo caso di femminicidio costato la vita a Sara

“Abbiamo tante responsabilità – spiega l’esperto – e questo è l’effetto perverso, pensando all’età anagrafica del ragazzo, di 25 anni di consensi per tutto, di 25 anni di poverino, tesoro ecc, per poi arrivare agli ultimi due dove ci sono stati dei ‘no’. Dei ‘no’ che sono diventati frustrazione. Ne ho visti tantissimi di casi del genere, dove ha imperato un modus educandi sbagliatissimo e fuorviante, dove durante l’infanzia e l’adolescenza, non c’è stato un ‘no’ che ti ha insegnato a crescere, a saper accettare la sconfitta. Si arriva al ‘no’ senza anticorpi. E’ come una patologia che si affronta senza difese immunitarie. Chi si sente dire ‘no’ non capisce più niente e vuole uccidere chi ha osato tanto”.

Da psichiatra Crepet aggiunge: attenzione all’ambiente che frequenta l’altra metà. Se uno frequenta giri dove si usano ad esempio le armi, anche per sport, beh… un po’ di attenzione in più ce la metterei perché potrebbe esserci contiguità fra quel tipo di cultura e l’atteggiamento che poi si ha nella vita. Molti casi di femminicidio sono maturati in questi contesti”.

“Oggi nell’amore non c’è leggerezza. Oggi si assiste spesso a storie secolari fra ragazzi che dovrebbero vivere con molta più serenità e meno pesantezza l’amore”.

E da padre dice: “Per favore, ragazze, vi scongiuro: aprite gli occhi.

Basta con la storia della crocerossina che salva il mondo. Lasciate perdere. Indipendentemente da questo poi, bisogna che una ragazza – quando è in situazioni difficili e ha capito che lui non è certo un ‘uomo da biblioteca’ visto che magari ha già alzato la voce e ha detto che cosa era meglio non avesse mai detto – molli subito.

Ragazze – esorta l’esperto – l’ingenuità è un peccato mortale in questi casi. A questi segnali bisogna rispondere agendo come se ci fossero state forti minacce.

Io  aggiungo: parlatene, chiedete aiuto, denunciate.

Quando ho sentito la prima volta la notizia al TG di questo ennesimo femminicidio ho pregato che Sara non fosse viva nel momento in cui le ha dato fuoco. Sembra cinico, ma da madre sono sollevata sapendo che l’autopsia rivela che l’ha strangolata e tramortita prima d’incendiarla.

Non ho parole per esprimere quanto mi ribolle il sangue ogni volta che c’e’ un femminicidio, non ho parole a questo fenomeno in aumento.

Io pretendo, da donna, madre ed ex moglie ( vittima di violenza psicologica perenne da molti anni) che si faccia qualcosa di vero e fattivo, e giusto. Pretendo che i giudici si formino e si aggiornino per valutare queste situazioni legalmente, senza alcuna attenuante. Io pretendo la loro severità per chiunque tolga la libertà  e la vita ad un altro essere umano.

E’ impensabile che si tolga la vita ad una donna, le si impedisca di avere un futuro, figli, sogni perché si viene rifiutati. Nessuna attenuante a chi barbaramente impedisce ad un altro  di vivere.

In ricordo di Sara  Non permettete a nessuno, mai!

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