IL REGNO DELLA PANTERA

IL REGNO DELLA PANTERA

IL REGNO DELLA PANTERA

di  Michelle Kling Hannover  

La pantera, simbolo della Maison Cartier e la sua storia

Vi è mai  capitato di  vedere, almeno in fotografia, una signora elegante che porta a passeggio una pantera ?

IL REGNO DELLA PANTERA

La Marchesa Casati, e il regno della pantera

nobildonna stravagante e collezionista d’arte che diventerà un’icona dei surrealisti ne portava due al guinzaglio a Venezia.

Siamo nei  primi anni del ‘900 , l’animale è di moda.

Nel 1914,  Cartier  fa realizzare un dipinto ad acquarello dal pittore Georges Barbier “la dame à la panthère”, che rappresenta una signora elegante con ai suoi piedi una pantera nera come invito a una mostra di gioielli.

IL REGNO DELLA PANTERA

Jeanne Toussaint e le sue pantere

Il suo regno comincia rue de la paix nel 1933 , Jeanne Toussaint che conosce molto bene Louis Cartier da dieci anni, è nominata direttrice artistica della famosa maison di Parigi fondata nel 1847, è amica di  Mademoiselle Chanel, ha creato per la stilista, una collezione di borse.

IL REGNO DELLA PANTERA
Jeanne Toussaint

 

Lei non è sposata, Louis Cartier, separato dalla moglie Andrée Caroline Worth nipote del genio della moda del Second Empire, intimidito dalla sua bellezza, è conquistato dal suo gusto, e dal suo intuito femminile .

Lei porta un po’ di colore e di fantasia  nel mondo del nipote del fondatore, che è già una leggenda nel campo della gioielleria, amatore di pietre preziose, ha creato lo stile “guirlande”, poi art decò. Il loro legame sentimentale durerà fino alla morte di Louis nel 1942 .

Questa donna indipendente , non proprio demi mondaine ma un po’ emarginata perché ha rifiutato un destino di borghese, è ricca, i divani di casa sua sono ricoperti di pellicce di pantera, avrà sicuramente incrociato la Marchesa Casati Stampa di Soncino .

Nel 1917 è solo cliente, ordina un beauty case e ci fa mettere una pantera appoggiata sul coperchio.

Ci vorranno vent’anni prima che l’animale diventi un’ icona.

IL MOTIVO E IL REGNO DELLA PANTERA

Il motivo della pantera continua ad affermarsi nel corso degli anni nelle creazioni della Maison, le  placche che vanno ad impreziosire borsette da sera si allargano e appaiono le macchie dell’animale  sui gioielli.

Non è un caso se , nel 1914 e nel 1915 la tecnica di pavage quando si aggiunge l’onice al diamante viene  usata per decorare due orologi, evoca il pelo del felino.

Ma come mai il team di orefici è in grado di realizzare felini così realistici?

Uno dei disegnatori della Maison Peter Lemarchand arrivato nel 1927, lavora in stretta collaborazione con Jeanne Toussaint , si reca regolarmente allo zoo di Vincennes per osservare la muscolatura e i movimenti della pantera .

IL REGNO DELLA PANTERA
Jeanne Toussaint
LA DUCHESSA DI WINDSOR

Nel 1947, è una celebrity che contatta la direttrice artistica , la Duchessa di Windsor, moglie di Edoardo VIII, che per lei ha rinunciato al trono d’Inghilterra, e che fa incidere un messaggio d’amore nei regali a Wallis , adora i gioielli al punto che ogni sua mise è studiata per far risaltare un pezzo importante, un modo per mettere a tacere le critiche. Grazie a lei diventa possibile portare gioielli anche di mattina .

Wallis Simpson  possiede uno smeraldo cabochon rettangolare  di  116,75 carati , diventa una spilla in oro, con una maestosa pantera dal pelo tempestato di macchie in  smalto nero seduta sulla gemma.

IL REGNO DELLA PANTERA

 

Un anno dopo  la duchessa si reca di nuovo da Cartier, questa volta le due donne si mettono d’accordo per far montare  uno zaffiro Kashmir, cabochon di 152,35 carati,  grande come una palla di ping pong,  la duchessa vuole un’altra pantera interamente coperta di pietre preziose.

IL REGNO DELLA PANTERA

Il risultato è strepitoso, questo capolavoro che scelse di portare  durante un evento dove era presente la famiglia reale ebbe un significato politico e estetico, fu per lei come una dichiarazione d’indipendenza.

Ordinerà altre due felini, il primo è a forma di bracciale, morbido, si arrotola intorno al polso , la seconda pantera è una spilla , i due modelli sono coperti di  onice e diamanti.

Altre signore eleganti s’innamorano presto del felino nato nell’immaginazione di Jeanne Toussaint.

IL SUPERGATTO, la pantera di Jeanne Toussaint

Il Supergatto esercita sempre più fascino sull’alta  società.

Dalla messicana Maria Felix, a Daisy Fellowes , mondana e direttrice di Harper’s Bazar , che si fa realizzare il felino nella posizione della pecora, simbolo dell’ordine cavalleresco della Toison d’or, la ricca ereditiera e filantropa Barbara Hutton  passando per Nina Dyer,  principessa e moglie dell’Aga Khan che nel 1958 commissiona il primo bracciale rigido con 2 teste di pantera in diamanti zaffiri e smeraldi e una broche progettata con elementi che si possono trasformare in orecchini.

IL REGNO DELLA PANTERA

 

L’animale iconico perenne, non finisce d’ispirare i creatori, alle volte è presente sul bracciale di un orologio dove è attaccato  o si vede sul quadrante dipinto come una miniatura elegante e colorata. Ma la pantera è anche presente in una preziosa collezione di occhiali .

LA MAISON E IL SIMBOLO DELLA PANTERA

Spesso la Maison crea dei capolavori, nel 2018  fu realizzato un prezioso orologio in edizione limitata,  in oro rosa e diamanti, sul quadrante, a ogni movimento del polso si riversa una pioggia di sfere d’oro lasciando apparire una testa di pantera , è derivato dalla tecnica antica della clessidra  e frutto di 5 anni di lavoro.

 

Ma per segnare l’ingresso nel XXI esimo secolo, nel 2014,  viene creato una forma stilizzata, sfaccettata della pantera che ritroviamo in eleganti anelli e bracciali .

E’ quello che i curatori della mostra fotografica a Milano, aperta in via Gesù, hanno voluto rappresentare  con un modello fosforescente, strutturato in una mega statua  dell’animale esotico.

Il visitatore è subito colpito all’ingresso da questo modello tridimensionale, maestosamente futuristico,  che si stacca dal fondo rosso tradizionale della famosa Maison.

IL REGNO DELLA PANTERA

Quella che nella mitologia greca allattò Dioniso, portatrice di luce e nel medioevo,  guardiana del mistero, simbolo di coraggio valore e potere ha sempre rappresentato la femminilità in tutti i suoi aspetti.

E se la donna è un enigma di cui non si ha la chiave, il panorama mediatico ha contribuito a diffondere questo mito.

Non solo nella gioielleria, ma anche nella moda, da Versace a Krizia ( chiamata la pantera del made in Italy), a Dolce e Gabbana, passando per Gucci e Cavalli, l’identità della donna e il suo stile sono strettamente connessi.

Sul catwalk, nella sua definizione felina, non finiremo mai di vedere sfilare la donna pantera , sinuosa, dal look animalier, che si distingue e combatte per i propri ideali.

 

Michelle M. Kling Hannover

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MA PERCHE’ VI PIACE TANTO LA MODA ?

terminata la settimana della moda …

MA PERCHÉ VI PIACE TANTO LA MODA ?

aspetto i vostri suggerimenti intanto vi dico la mia ….

di  Michelle Kling Hannover  

MA PERCHE' VI PIACE TANTO LA MODA ?

Mi piace la moda perché racconta le donne , tutte le donne.

Perché rende il mondo più bello

Perché è futile

Perché anche in bianco e nero è colorata

Perché non rispetta nessuna regola

Perché è un esplosione semantica

Perché crea movimento e vitalità nelle strade

Perché ognuno può coniugarla al singolare

Perché Versace, Pucci, Armani sono dei geni

Mi piace quando rispetta il benessere delle modelle

Perché è immettibile e desiderabile

Perché è esclusiva e democratica

Perché mi piace Scarlett O’Hara, Maryline,

Perché mi commuove, mi tocca

Perché ammiro quelle che con niente addosso hanno un bell’aspetto

Perché è sempre avanti con il tempo

Perché mia madre adorava i chemisiers

Perché è una fonte infinita di variazioni per i giornalisti

Perché arte e artigianato sono una sola cosa

Perché non sono mai alla moda

Perché pensa di essere l’ombelico del mondo.

Michelle M. Kling Hannover

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LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL’ANIMA.

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL’ANIMA.

di  Michelle Kling Hannover  

 

In un mondo di perpetuo cambiamento, folle e  supersonico, l’eleganza può costituire una soluzione per sentirsi più sicuri.

L’elegante porta in se la propria stabilità, in ambienti  dove è sempre più complicato superare la fragilità che alle volte deriva da aspetti poco soddisfacenti della propria vita .

Per  proteggerci, basta mettere il pilota automatico, mantenere una rotta e una velocità costante, da poter  modificare in qualsiasi momento se compaiono elementi nuovi .

Volendo superare il mitico concetto di Mademoiselle Chanel, ” La semplicità è la nota fondamentale di ogni vera eleganza”,   forse la storia ci può aiutare a chiarire questa nozione soggettiva che varia con le diverse epoche .

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

Fino al ‘600 si parla di eleganza degli oggetti, in quel periodo è ancora associato al modo di muoversi e di comportarsi , quello che Saint Simon chiamava “il non so che ”

Siamo ancora nell’era delle leggi sontuarie che rendevano obbligatorio mettere un determinato costume secondo il proprio ceto sociale di appartenenza.

La rivoluzione francese , permette una libertà di ogni genere, e consente di trasgredire , Les incroyables e le merveilleuses ne sono l’esempio stilistico.

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

Dopo Lord Brummel e i dandy , bisogna aspettare l’800 con “il trattato della vita elegante” di Balzac, per cominciare a vedere l’aspetto fisico nell’eleganza.

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

Oggi quello che si vede all’esterno, deve rivelare tutto, ma non basta, perché questa stessa attenzione ai dettagli, deve essere tinta di disinvoltura, è cosi che nasce il termine “cool”.   Il colore di una scarpa , l’outfit insolito di una tennista, o una clutch particolarmente originale catturano la nostra attenzione con la densità dell’apparenza, che permette a quelli che guardano di proiettarsi in attori o sportivi e imitarli. Non si vive più senza corsi di portamento , bonton , etiquette , strategia comportamentale, gli influencer  hanno sostituito i blogger !

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

E  cosi che il celebrity marketing diventa una manovra mediatica per imporre, attraverso l’immagine dominante, lo stile di un VIP, senza verificare se corrisponde veramente alla sua personalità.

Purtroppo il flusso informatico ha sostituito il flusso energetico, la parola d’ordine è sfoggiare , ostentare, con la massima libertà di scelta, senza una minima parte di mistero poetico che l’eleganza dovrebbe veicolare.

Questa possibilità di poter scegliere sempre, alle volte destabilizzante, raggiunge il significato etimologico della parola elegantia  derivata da elegans, che sa scegliere, ex ligere, arriviamo cosi a nozioni di disponibilità mentale.

L’elegante, se è di alto livello, è quello che sa decidere se e come far passare un messaggio e far scoprire, a chi ne troverà la chiave, qualche aspetto del suo giardino segreto.

Scelta spontanea, poco calcolata per quadrare con i principi della sua personalità ma che passa per i meandri della seduzione.

 

Incroyables e Merveilleuses

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL'ANIMA.

 

Michelle M. Kling Hannover

LA MIA ELEGANZA : UNA FORMA DI APERTURA DELL’ANIMA.

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