Andare a vedere il film non è solo un piacere estetico. Questo capolavoro, è capace d’incantare anche chi non è fanatico di storia, da un quadro politico sociale del lifestyle dell’aristocrazia britannica negli anni ’20 e ’30 prima di un’importante crisi economica annunciata.
E ci si tuffa nelle scene e decori che fanno da contorno ai personaggi minuziosamente studiati che sembrano entrare e uscire con una disinvoltura calcolata .
Dove l’erba è più verde e i costumi più glamour che altrove, le storie di famiglia non fanno in tempo ad essere raccontate, tanto prevale l’immagine della famiglia Crawley quando le Loro Maestà il re e la regina sono ospiti al castello.
Politica e savoir vivre si separano per ricomporsi, in una parata militare dai dettagli sorprendenti e nel ballo finale. Noblesse Oblige.
Nell’immaginare l’apparato e i retroscena di un tale colosso, ricordiamo che il cast racconta di essersi divertito a scoprire nuovi aspetti di personaggi già presenti nelle puntate trasmesse in televisione di Downton Abbey.
E importante notare che l’autore Julian Fellowes che ha scritto storie simili, ha curato personalmente la regia del film.
Vi posso assicurare della qualità dei dialoghi, tradotti benissimo (per averlo visto anche in lingua originale), dalle battute di Lady Violet ai discorsi spiritosi della servitù.
Mi viene in mente la similitudine degli ambienti della stessa epoca, leggendo “La storia di Lady Catherine”. E’ una ricca ereditiera americana, che entra nella famiglia dell’attuale conte discendente della famiglia, scritto da Lady Carnavon, sua moglie, e proprietari di Downton Abbey.
DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !
di Michelle Kling Hannover
Dalla semplice spesa quotidiana allo shopping durante i saldi , il bon ton aiuta a vivere meglio.
Salutare quando si entra in un negozio, ma anche quando si esce anche senza avere acquistato niente ; non mettere in causa le competenze del personale; impedire ai bambini presenti in una struttura commerciale di non comportarsi come fossero in un parco giochi, sono alcune delle regole del savoir vivre di oggi e di sempre.
Ognuno avrà cura di aspettare il proprio turno..non impazientirsi alla cassa se le macchine non funzionano. Meglio non insistere sulla qualità scadente di un prodotto, si rischierebbe di passare per maleducato. La negatività non è di buon gusto.
Durante i saldi l’affluenza ci lascia poco tempo per riflettere, teniamo sempre presente gli abbinamenti possibili di un capo e come inserirlo nel guardaroba e nella vita che conduciamo, in quale occasione potrebbe servire.
E’ difficile non farsi prendere dalle emozioni , e non facciamoci ingannare dai prezzi bassi e da oggetti inutili e presentati armoniosamente grazie al visual merchandising.
Chi non ha mai sognato di trovare l’accessorio ammirato in vetrina e ritrovarlo a prezzo scontato alcuni mesi dopo? E’ bello costruirsi un look tanto desiderato , basta non essere tanto schiavi della moda.
Ai giorni d’oggi il vintage non scandalizza più anzi è diventato un pregio. Personalmente ,( e la mia confessione va contro il marketing) il 50% che si trova nei miei numerosi armadi proviene dai saldi , compreso le sontuose toilette di alta moda.
Ragazzi di tutte le età, in questi tempi di crisi, vi consiglio di acquistare capi quanto più basic per poi aggiungerci un accessorio fashion anche per distinguersi dalla massa .
LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA’
di Michelle Kling Hannover
Tanti puntini luminosi che ci fanno sentire luminose come stelle che ci accompagnano nel regno dei sogni ., queste sono le petites pailles alias sequins che proviene dalla parola veneziana zecchino invece di cucire monete d’oro nel ‘500 della Serenissima, furono applicati piccoli pezzi luminosi .
Ma che cosa hanno di tanto speciale questi minuscoli pezzi al punto che Leonardo da Vinci inventò una macchina per tagliarli ?
Perch’ già allora le donne alla corte degli Sforza volevano sentirsi delle fate frosty chic come del resto le egiziane ai tempi di Tutankhamon
Magia della primavera in pieno inverno , un abito paillettato è il mezzo più veloce per illuminare la quotidianità , una sobrietà luminosa, una sicurezza galvanizzante le paillettes , il leitmotiv della moda in questo momento; e non solo per la sera ?
Rendono irresistibile , danno vertigini , per contrastare un livestyle della nostra epoca, troppo rigoroso che tende al grigio. Sono l’ultimo rifugio della bellezza e del meraviglioso couture , il finale di una poesia folle.
E ci vogliamo sentire tutte delle gypsy mordorees forti come le icone glamour del cinema che spariscono per ricomporsi nel mondo magico della moda dettata dalla settima arte.
Per saperne dosare l’intensità , il colore e le sfumature , non basta giocare allo stilista revival dotato di una fantasia pratica , bisogna essere dotati di semplicità classicheggiante .
Le paillettes servono a farsi ricordare , più che a farsi notare , è come portare tanti gioielli in una volta ma senza rischiare l’overdose in questo caso contrastiamo il pensiero di Mademoiselle Chanel , con moderazione “more is more ”
Nell’articolo precedente che raccontava l’apertura del Carre’ Club Hermes a Milano vi chiedevo se sapete come si riconosce un foulard Hermes.
Vi svelo l’arcano mistero, salvo che non andiate in un negozio Hermes!
Altrimenti, e’ importante perche’ ci sono tanti negozi che vendono oggetti meravigliosi vintage e puo’ capitarvi tra le mani uno splendido foulard che vi attira per i colori, o perche’ e’ proprio quel colore che cercate da anni, oppure perche’ solo vi piace e pensate che sia un Hermes originale. Capita un’amica che indossa un meraviglioso foulard e, la curiosita’ e’ donna, pensate sia un Hermes….ma come riconoscerlo?
In tanti hanno imitato la Maison, ma le caratteristiche di rifinitura degli splendidi foulard Hermes sono riconoscibili solo ad occhi esperti.
Un foulard Hermes è unico perche l’orlo viene fatto all’esterno , a mano da sarte specializzate, le cosidette “roulotteuses” se guardate bene al rovescio si possono vedere i punti .
Un carrè Hermes è il regalo piu prezioso che si possa fare. Elegante, semplice, raffinato, destinato a correggere e o valorizzare una mise creando un look sorprendente.
Come la mitica maison cartesiana, quadrata valorizza un suo prezioso prodotto il carrè. Semplice operazione marketing ? Direi leggermente piu fantasiosa e meravigliosamente attualizzata e così permette al pubblico di entrare in un mondo favoloso ma moderno e concreto.
E’ cosi che Milano e’ stata scelta come tappa della mostra itinerante dopo New York, Los Angeles, Toronto .
Si entra nel Palazzo Bovara di Corso Venezia , dove l’enorme spazio di un piano intero ha permesso di dare libero corso a tutti gli aspetti piu insoliti intorno al tema carrè inventati da geni della comunicazione creativa , un team particolarmente allenato a dare il massimo per una riuscita che sorprende anche chi e abituato a tovarsi in eventi strepitosi.
Si passa dai racconti sul foulard, alla sala giochi soffermandosi per le varie fasi della realizzazione del carrè in seta con un oggettistica originale, manicure tatuaggi e parrucche, polaroid e ritratti, agguingono un bel tocco di femminilità per le signore di ogni età . I tavoli stampati Hermes invitano a fare una sosta per degustare le prelibatezze finger food e Champagne Roederer graziosamente serviti da ragazzi che indossano grembiuli imprimes .
Tutto respira i colori e quasi quasi si percepisce il fruscio della seta , dalle tute della prossima collezione che indossano le hostess ai carrè che fanno da divisa a tutti gli organizzatori.
Tanti foulard gelosamente custoditi che hanno attraversato e superato tutte le mode possibili e immaginabili .
Vi racconto una mia esperienza : tanti anni fa arrivo con un volo transatlantico , ma mi avevano smarrito la valigia , ed eratroppo tardi per comprare un vestito da sera; un lampo di genio e una grande fortuna mi fanno trovare alcuni
foulard Hermes e riesco con tante spille da balia a costruirmi uno splendido abito lungo. Drappeggiato per andare al ballo.
Un carrè Hermes è il regalo piu prezioso che si possa fare. Elegante, semplice, raffinato, destinato a correggere e o valorizzare una mise creando un look sorprendente.
Ma in tutta questa storia, lo sapete come si riconosce un foulard Hermes ?
Ci sono canzoni che, come si, sa fanno volare con la mente.
Fanno tornare indietro nel tempo. Le storie che raccontano sembrano a volte le nostre.
Ed io, ascoltandone alcune, torno con la memoria al giorno che incrociai nella mia strada un’ amica. Storie diverse ma accumunati da anima e cuore. Ci si confida raramente ma a volte accade che per sensazione o visione astrale entri in sintonia con quella persona.
Da quel momento ci si iniziava a sentire spesso. Racconti, storie, sfoghi dell’anima. E poi iniziai a scrivere per lei nel suo splendido portale.
Ma un giorno ci allontanammo, non per screzi o litigi, ma per scelte di cammino diverso, che ci ha spostato il baricentro dell’amicizia in secondo piano per vari motivi, vuoi anche nostri personali.
Ma i pensieri volano. L’amicizia va oltre ad ogni barriera.
E anche se presi da frenesia lavorativa, nuovi incontri e nuove compagnie, la lealtà ed il rispetto la faranno sempre da padrone.
Ci si sente, di rado, ma ci si sente. Ci si sostiene con parole di conforto reciproco quando qualcosa va storto. Ci si promette anche un caffè come capitava una volta.
Ma la distanza ed il lavoro a volte ci blocca.
Una promessa le feci.
Un pensiero serio ancora in esclusiva per il suo portale. E questo è il mio ringraziamento.
Di una persona che tramite lei ha aperto gli occhi su strade percorse.Una persona luminosa.
Da lei ho avuto insegnanti di vita. Ha avuto del tempo per me. Ed il tempo non ha prezzo.
I miei migliori racconti sono nati lì, nel suo mondo virtuale. E ricorderò sempre il racconto fatto su due ragazzi e la loro madre incontrati per caso in una zona di New York.
La vita insegna sempre.
Insegna a vivere con il sorriso anche se spesso non si riesce nemmeno ad alzare gli occhi per guardare le persone. Si impara a cadere rimanendo comunque in piedi. Ma soprattutto si capisce il vero valore dell’amicizia, non fatta per convenienza o secondi fini. Ma perché reale sincera e rispettosa.
Io ringrazio te Patrizia per avermi permesso di migliorare la mia vita capendo il percorso di vita e spirituale da intraprendere. E la mia amicizia, quella reale e quella fantastica del misterioso Oxford Brogue, sarà per sempre senza esitazioni
E chi volesse capire il vero peso della lealtà, basta che provi ad essere presente quando arriva una richiesta di aiuto, di ascolto, di voglia semplicemente di parlare. L’amicizia è stare a sentire, ma ascoltando non facendo solo presenza.
Grazie del tuo tempo
“Per te. Per la tua lealtà. E per la tua amicizia. Una promessa ti feci ed una riflessione ho scritto. Se pensi che valga la pena pubblicarla fallo. Altrimenti tienila nel tuo cuore. Sei una donna unica e speciale. Non mollare mai perché mi hai insegnato a non farlo e a non perdermi nelle ombre e nel buio”
Questo pensiero di Oxford e’ arrivato ieri sera, come un fulmine a ciel sereno e inaspettato. Mi ha lasciato di sasso, non credevo, non pensavo. Mi ha commosso a tal punto che ho voluto tenerlo per me, solo per me per qualche ora prima di pubblicarlo. L’ho fatto accoccolare a fianco al battito del cuore, l’ho fatto danzare al suo ritmo, l’ho fatto addormentare al suo rintocco.
Stasera ve lo regalo
Oxford, come piu’ volte ho scritto ha un animo d’altri tempi e i suoi racconti sono impregnati di sentimenti puri rarissimi nel mondo di oggi; leggerli e’ un toccasana per la mente e il cuore.
Vola alto Oxford, non ti fermare. Osserva col tuo sguardo profondo cio’ che ti circonda, pronto ad esserci, sempre.
CIASCUNO DI NOI E’ IN VERITA’ UN’IMMAGINE DEL GRANDE GABBIANO, UN’INFINITA IDEA DI LIBERTA’, SENZA LIMITI…. (Da il Gabbiano Jonathan Livingston)
Sofia è una giovane donna, una creatura scelta dalle stelle per essere inqueta ed ingombrante.
Sua mamma che parlava solo per proverbi le ripeteva sempre: ”Se ci si ricorda da dove si viene, si può vedere dove si è arrivati…”
Lei scelse di dimenticare e di partorirsi una seconda volta..
Scelse di non ricordare, perché quando si arrivava dal bronx spesso ci si portava addosso un’impronta, una cicatrice, un segno di riconoscimento.
Nel bronx non arrivava neanche il sole e il tempo sembrava cristallizzato, un orologio fermo a cui non bastava cambiare la batteria, ma il dolore e la vita come si alternavano lì non succedeva altrove.
Sofia dal ghetto osservava…
Come primitivi la mattina li vedeva uscire per andare a caccia, le femmine della specie attendevano la sera destreggiandosi coi cuccioli, un po’ lasciati liberi, un po’ costretti nelle “gabbie” domestiche. Il capofamiglia a cena si sedeva accanto all’indifferenza e come un ospite la notte si buttava nell’oblio per giustificare la sua assenza, questo filtrava dalle mura senza confini, ogni destino si mischiava, le intimità erano violate e si confondeva l’inizio di un dolore con la fine di una gioia.
Sofia spiava….
Poi c’era la domenica, dove un vassoio di paste riempiva gli occhi e il cuore di una bambina che sognava altro, Sofia sapeva che l’ergastolo le era stato condonato, doveva solo aprire la porta e tradire il cielo…
E ci si ritrova Qui, Qui ed Ora… Altrove e dappertutto, esplosione di emozioni come se sentite tutte assieme.
Attraversando la bolgia Sofia ha compreso la calma, assaporando la solitudine ha raggiunto la libertà, a testa alta senza quella inutile e pericolosa umiltà ora vola, planando… E l’aria non è più di frasi fatte , ma è l’eco di ali di gabbiano…
Come un’analfabeta dell’amore e della vita, ogni giorno Sofia se ne inventa una, con le mani nella creta si ridisegna il volto e si veste di una nuova possibilità.
Toccare il cuore di qualcuno. O bisbigliare all’anima con un sorriso.
Si, un sorriso, qualcosa che ognuno di noi è in grado di dare.
Non costa niente. Non importa se uno non ha motivo per sorridere, ma bisogna sforzarsi per dimostrare che il sorriso è un’arma tagliente.
E le carezze?
Le parole di consolazione?
E che dire di un bacio? Cosa dimostra un bacio? Forse dimostra più di quanto si possa immaginare.
Un bacio di una madre, di un padre, di un figlio, di un fratello, di una sorella, di qualcuno sincero e vero che ci vuole bene.
Un bacio sulla fronte per rassicurare, uno sulla guancia in timida armonia con il cuore, uno sulle labbra, con la passione che arriva dalla nostra anima.
Un bacio, dolce nella sua essenza, caldo nella sua morbidezza.
Conoscere qualcuno per caso. Capire, da ciò che scrive, la sua anima. Conoscere una persona senza mai averla vista.
Connettività virtuale.
Eppure ci sono persone che sentono legami e fiducia reciproca. Vite vissute in precedenza? Spirito divino? Angeli? Qualunque cosa sia, si sente un qualcosa di unico.
La vita amica mia, non è semplice. Ma con un sorriso, un abbraccio, un bacio, forse l’amaro inizia a dissolversi e a trasformarsi in qualcosa di dannatamente buono e dolce.
Scritto da OXFORD BROGUE
Riflessioni:
“Il tuo sorriso” _ Pablo Neruda
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte, del giorno, della luna, riditela delle strade contorte dell’isola, riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama, ma quando apro gli occhi e quando li richiudo, quando i miei passi vanno, quando tornano i miei passi, negami il pane, l’aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.
THE DOT CIRCLE IL NUOVO PREMIO BAGUTTA con TIFFANY&CO.
La nostra reporter speciale per la Design Week 2016 Michelle Kling ci segnala un altro evento incredibile e unico: Il Nuovo Premio Bagutta .
Ha vinto il concorso The Dot Circle Rosa Matteucci con “Costellazione familiare” (Adelphi)
Mai come quest’anno TIFFANY &Co. e’ protagonista della design week 2016 ancora una volta sostiene e supporta un evento culturale ideato da Lampoon Publishing House.
Sabato 16 aprile, dalle ore 20 alle ore 22 Via Bagutta e’ stata chiusa al traffico e allestita come un salotto: tavoli imbanditi, luminarie, divani e tappeti.
Ai due estremi della via, c’erano due installazioni firmate dall’artista di street paintingCubo Liquido che riproducevano una città di libri che creavano una voragine nel suolo ispirandosi a New York.
Lungo la via erano esposti i ritratti dei membri di The DOT Circle firmati dal fotografo americano Michael Avedon, stampate su lastre di metallo simili all’argento.
Via Bagutta durante l’evento The Dot Circle
In concomitanza c’e’ stato il lancio del nuovo orologio Tiffany East West Mini, uno dei primi modelli con il quadrante costruito su un’asse orizzontale invece che verticale.
tiffany east west mini collection
Fu proprio Charles Lewis Tiffany che nel 1853 fece erigere un orologio all’esterno della sede di Tiffany & Co. dando vita al primo di tutti gli orologi pubblici che noi oggi diamo per scontati in ogni territorio urbano. Il richiamo a Dorothy Parker e alla società letteraria dell’Algonquin è un altro omaggio a questa maison american che sostiene un’iniziativa così ambiziosa per un gruppo di ragazzi (la redazione di Lampoon PG) così innamorati, così dedicati alla città di Milano.
Belvedere Vodka Italia ha offerto i suoi cocktail, partner di tutti gli eventi del magazine The Fashionable Lampoon e della casa editrice Lampoon Publishing House.
The Fashionable Lampoon eTiffany lanciano The DOT Circle , un nuovo premio letterario , celebrato dove ebbe origine lo storico riconoscimento per la narrativa, saggistica e poesia con IL Premio Bagutta,al quale non si sostituisce.
I Protagonisti di questa prima edizione di The DOT Circle sono 5 libri:
D’amore si muore ma io no, Guido Catalano, Rizzoli,
Ruggine, Anna Luisa Pignatelli, Fazi,
Una storia quasi solo d’amore, Paolo Di Paolo, Feltrinelli,
Costellazione familiare,Rosa Matteucci, Adelphi
Mia amata Yuriko, Antonietta Pastore, Einaudi.
3 giurie hanno decretato The DOT Book 2016 . Alcuni esperti presenti Natalia Aspesi, Italo Rota e Lina Sotis . I lettori hanno votato attraverso internet o durante l’evento.
The Dot Circle vuole essere dunque un’occasione glamour e mediatica per sostenere i libri e gli scrittori, soprattutto quelli fuori dal circuito commerciale, facendoli arrivare al grande pubblico. “The DOT Circle è un impegno per portare energia al mondo dei libri e della cultura contemporanea, e al valore che i nuovi romanzi debbono dare alla società “
Al vincitore di The DOT Book 2016verrà consegnato simbolicamente DOT, un segnalibro d’argento, firmato da Tiffany, partner dell’iniziativa, che ne ha ispirato anche il nome ma soprattutto riceverà il supporto di un’importate campagna mediatica virale sostenuta da numerosi e “seguitissimi” personaggi dello show biz.
DOT il segnalibro creato per l’occasione da Tiffany
Non manca anche l’aspetto charity, The DOT Circle sostiene infatti l’associazione Quartieri Tranquilli, che dal 2013 si impegna in progetti sociali dedicati alla periferia di Milano.
Rosa Matteucci si e’ aggiudicata, con “Costellazione familiare” (Adelphi) , il concorso The Dot Circle.
Rosa Matteucci
Costellazione Familiare
Carlo Mazzoni, ideatore di The Dot Circle e direttore di «The Fashionable Lampoon», che ha chiuso la via per l’evento privato (1400 inviti, 500 i partecipanti) ,cenando poi al glorioso ristorante ci dichiara «facciamo girare l’energia che serve perché la gente torni a interessarsi ai libri, vogliamo cambiare la comunicazione della cultura, » accogliendo i suoi ospiti con il jazz del quartetto Four on six e con vodka Belvedere, mentre le luci erano color Blu Tiffany – partner fondamentale dell’evento.
C’erano i «social influencer» la showgirl Filippa Lagerback a Candela Novembre, ex moglie dell’architetto Fabio. E poi il board di The Dot Circle, da Lina Sotis a Natalia Aspesi. Soddisfatta l’amministratore delegato di Tiffany Italia, Raffaella Banchero: partner sul territorio di un evento culturale, come oggi piace alla Milano del lusso.
Marco Eugenio di Giandomenico e Philippe Daverio
E mentre il popolo del Fuori Salone celebrava la sua ultima notte di eventi, i membri di The Dot Circle postavano in rete, tutti insieme all’ora X, la foto del libro premiato, dando il via alla danza dei «like» e «retweet». Poi, tutti a cena. Al Bagutta, naturalmente.
Costellazione Familiare
«Dopo aver creato il cane, Dio si fermò un istante a contemplarlo nelle sue incertezze e nei suoi slanci, annuì e seppe che era cosa buona, che non aveva tralasciato nulla, che non avrebbe potuto farlo meglio»
Copertina: Lucian Freud, Ragazza con foglie (1948). Museum of Modern Art, New York.
“Una rosa nel firmamento della letteratura, e che ci aiuta tutti a far brillare le risorse familiari che possediamo attraverso un percorso originale sempre ricco di emozioni” commenta Michelle Kling.
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