MUSA DELLA BENEVOLENZA E DEL SACRIFICIO

MUSA DELLA BENEVOLENZA E DEL SACRIFICIO

MUSA DELLA BENEVOLENZA E DEL SACRIFICIO

Esiste un mondo antico, popolato da personaggi leggendari e miti passati.

Una storia che ho sentito, e riporto, narra di una musa, bella più dei campi fioriti dai mille colori, e dagli occhi lucenti più delle stelle. Il suo sorriso risplendeva nella notte più dei raggi della Luna di mezza estate. La sua voce era melodia per chi la udiva e il suo canto era più sinuoso di una sinfonia armonica.

Però, dietro a tale gioioso dipinto di lei, esiste tristezza. Tristezza riportata da ciò che fu, da una vita data con sorriso e ricambiata con dolore. Ogni sua lacrima che scendeva e toccava il suolo creava vita nella natura generando piante fantastiche.Ma non per questo ha smesso di essere solare. La sua aura dava calore a chi sentiva freddo, e la sua positività rendeva fiorito anche l’albero più arduo nel procreare.

La gioia di una figlia, fuoco della sua anima. Ha sempre fatto tutto per lei. Ha sacrificato giorni migliori per amore di colei che l’ha fatta rinascere, che l’ha fatta risalire dal dirupo di tristezza in cui era finita.

Nel momento della rinascita, in quel preciso istante, il campo della foresta delle ninfee che non procreava vita, rinvigorì all’improvviso, dando sfogo a colori sgargianti e profumi inebrianti dei fiori che iniziarono a sbocciare a velocità fulminea.

In quello stesso frangente anche le sue vesti, ormai sbiadite, si rinvigorirono diventando di un bianco talmente splendente che abbagliava. E finalmente tutto parve più gioioso. Si è sempre accontentata di ciò che la vita le ha dato, e ancora nel mentre si accontentava di quello che era il momento fuggente che stava vivendo. Si nutriva di speranza di vita, di gioia infinita, di preghiere. La sua vita era sempre stata donata agli altri, musa della benevolenza e del sacrifico.

In un istante apparve all’orizzonte una figura che lei non aveva mai visto, era un cavaliere. uno che non aveva mai visto nella sua infinita vita.

Lui arrivò, la vide, uno sguardo negli occhi di lei. Il tocco della sua anima. E poi il silenzio per istanti. Le prese la mano. La rassicurò senza sapere niente di lei, senza conoscere la sua vita. E lei impallidì.

Ora, con il passare del tempo, lei ha nel cuore non solo la sua vita, sua figlia, ma anche quel cavaliere, che seppur distante a combattere battaglie nel nome Di Dio, la pensa sempre e non vede l’ora di poter tornare da lei, fiducioso che Dio gli darà il tempo per poterla accudire e proteggere come nessuno avrebbe fatto mai.

Scritto da Oxford Brogue

La musa della poesia

 

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