IL MESSAGGIO E’ SUL CAPPELLO

IL MESSAGGIO E' SUL CAPPELLO

IL MESSAGGIO E’ SUL CAPPELLO

di  Michelle Kling Hannover 
IL MESSAGGIO E' SUL CAPPELLO 

Marcella Angeletti ha inventato tanti cappelli bellissimi per ogni testa e ogni circostanza , ma questa volta ha scelto la “nuance ” di grigio più adatta , per millesimare come fosse un “grand cru” dall’annata memorabile, una sua creazione geniale, dotata di decorazioni bianche dal nastro antracite che ne risalta lo stile.

E sono piume bianche leggere e sinuose agitate dal vento della speranza che si estendono per insistere sul cuore della raccomandazione di saggezza casalinga , a mo’ di slogan calcolato, invito al giusto stile di vita, in questo momento cruciale.

La designer non perde l’occasione per rivisitare un cappellino classico, come se la moda di un accessorio semplice, che ci piacerebbe portare anche in casa per recarci dalla cucina al salotto, fosse trasformato in un’arma di resistenza collettiva, capace di dare forza a tutti .

Andrà bene, finirà presto, quest’idea dà libero corso alla nostra immaginazione, annulla la nostra vulnerabilità, spazza via la paura, cosi da poter di nuovo disegnare un progetto di vita, attivare i nostri sogni per ritrovare una vita ancora più ricca di piacevoli sfumature.

IL MESSAGGIO E' SUL CAPPELLO

CONSIGLIO FASHION :

E’ un modello che sta bene a tutte e tutti, ve lo consiglio per averlo indossato insieme agli altri invitati, al garden party della Marchesa Sylvia Caradessi del Villar Silenzi, l’anno scorso.

IL MESSAGGIO E' SUL CAPPELLO

di  Michelle Kling Hannover 

 

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IL REGNO DELLA PANTERA

IL REGNO DELLA PANTERA

IL REGNO DELLA PANTERA

di  Michelle Kling Hannover  

La pantera, simbolo della Maison Cartier e la sua storia

Vi è mai  capitato di  vedere, almeno in fotografia, una signora elegante che porta a passeggio una pantera ?

IL REGNO DELLA PANTERA

La Marchesa Casati, e il regno della pantera

nobildonna stravagante e collezionista d’arte che diventerà un’icona dei surrealisti ne portava due al guinzaglio a Venezia.

Siamo nei  primi anni del ‘900 , l’animale è di moda.

Nel 1914,  Cartier  fa realizzare un dipinto ad acquarello dal pittore Georges Barbier “la dame à la panthère”, che rappresenta una signora elegante con ai suoi piedi una pantera nera come invito a una mostra di gioielli.

IL REGNO DELLA PANTERA

Jeanne Toussaint e le sue pantere

Il suo regno comincia rue de la paix nel 1933 , Jeanne Toussaint che conosce molto bene Louis Cartier da dieci anni, è nominata direttrice artistica della famosa maison di Parigi fondata nel 1847, è amica di  Mademoiselle Chanel, ha creato per la stilista, una collezione di borse.

IL REGNO DELLA PANTERA
Jeanne Toussaint

 

Lei non è sposata, Louis Cartier, separato dalla moglie Andrée Caroline Worth nipote del genio della moda del Second Empire, intimidito dalla sua bellezza, è conquistato dal suo gusto, e dal suo intuito femminile .

Lei porta un po’ di colore e di fantasia  nel mondo del nipote del fondatore, che è già una leggenda nel campo della gioielleria, amatore di pietre preziose, ha creato lo stile “guirlande”, poi art decò. Il loro legame sentimentale durerà fino alla morte di Louis nel 1942 .

Questa donna indipendente , non proprio demi mondaine ma un po’ emarginata perché ha rifiutato un destino di borghese, è ricca, i divani di casa sua sono ricoperti di pellicce di pantera, avrà sicuramente incrociato la Marchesa Casati Stampa di Soncino .

Nel 1917 è solo cliente, ordina un beauty case e ci fa mettere una pantera appoggiata sul coperchio.

Ci vorranno vent’anni prima che l’animale diventi un’ icona.

IL MOTIVO E IL REGNO DELLA PANTERA

Il motivo della pantera continua ad affermarsi nel corso degli anni nelle creazioni della Maison, le  placche che vanno ad impreziosire borsette da sera si allargano e appaiono le macchie dell’animale  sui gioielli.

Non è un caso se , nel 1914 e nel 1915 la tecnica di pavage quando si aggiunge l’onice al diamante viene  usata per decorare due orologi, evoca il pelo del felino.

Ma come mai il team di orefici è in grado di realizzare felini così realistici?

Uno dei disegnatori della Maison Peter Lemarchand arrivato nel 1927, lavora in stretta collaborazione con Jeanne Toussaint , si reca regolarmente allo zoo di Vincennes per osservare la muscolatura e i movimenti della pantera .

IL REGNO DELLA PANTERA
Jeanne Toussaint
LA DUCHESSA DI WINDSOR

Nel 1947, è una celebrity che contatta la direttrice artistica , la Duchessa di Windsor, moglie di Edoardo VIII, che per lei ha rinunciato al trono d’Inghilterra, e che fa incidere un messaggio d’amore nei regali a Wallis , adora i gioielli al punto che ogni sua mise è studiata per far risaltare un pezzo importante, un modo per mettere a tacere le critiche. Grazie a lei diventa possibile portare gioielli anche di mattina .

Wallis Simpson  possiede uno smeraldo cabochon rettangolare  di  116,75 carati , diventa una spilla in oro, con una maestosa pantera dal pelo tempestato di macchie in  smalto nero seduta sulla gemma.

IL REGNO DELLA PANTERA

 

Un anno dopo  la duchessa si reca di nuovo da Cartier, questa volta le due donne si mettono d’accordo per far montare  uno zaffiro Kashmir, cabochon di 152,35 carati,  grande come una palla di ping pong,  la duchessa vuole un’altra pantera interamente coperta di pietre preziose.

IL REGNO DELLA PANTERA

Il risultato è strepitoso, questo capolavoro che scelse di portare  durante un evento dove era presente la famiglia reale ebbe un significato politico e estetico, fu per lei come una dichiarazione d’indipendenza.

Ordinerà altre due felini, il primo è a forma di bracciale, morbido, si arrotola intorno al polso , la seconda pantera è una spilla , i due modelli sono coperti di  onice e diamanti.

Altre signore eleganti s’innamorano presto del felino nato nell’immaginazione di Jeanne Toussaint.

IL SUPERGATTO, la pantera di Jeanne Toussaint

Il Supergatto esercita sempre più fascino sull’alta  società.

Dalla messicana Maria Felix, a Daisy Fellowes , mondana e direttrice di Harper’s Bazar , che si fa realizzare il felino nella posizione della pecora, simbolo dell’ordine cavalleresco della Toison d’or, la ricca ereditiera e filantropa Barbara Hutton  passando per Nina Dyer,  principessa e moglie dell’Aga Khan che nel 1958 commissiona il primo bracciale rigido con 2 teste di pantera in diamanti zaffiri e smeraldi e una broche progettata con elementi che si possono trasformare in orecchini.

IL REGNO DELLA PANTERA

 

L’animale iconico perenne, non finisce d’ispirare i creatori, alle volte è presente sul bracciale di un orologio dove è attaccato  o si vede sul quadrante dipinto come una miniatura elegante e colorata. Ma la pantera è anche presente in una preziosa collezione di occhiali .

LA MAISON E IL SIMBOLO DELLA PANTERA

Spesso la Maison crea dei capolavori, nel 2018  fu realizzato un prezioso orologio in edizione limitata,  in oro rosa e diamanti, sul quadrante, a ogni movimento del polso si riversa una pioggia di sfere d’oro lasciando apparire una testa di pantera , è derivato dalla tecnica antica della clessidra  e frutto di 5 anni di lavoro.

 

Ma per segnare l’ingresso nel XXI esimo secolo, nel 2014,  viene creato una forma stilizzata, sfaccettata della pantera che ritroviamo in eleganti anelli e bracciali .

E’ quello che i curatori della mostra fotografica a Milano, aperta in via Gesù, hanno voluto rappresentare  con un modello fosforescente, strutturato in una mega statua  dell’animale esotico.

Il visitatore è subito colpito all’ingresso da questo modello tridimensionale, maestosamente futuristico,  che si stacca dal fondo rosso tradizionale della famosa Maison.

IL REGNO DELLA PANTERA

Quella che nella mitologia greca allattò Dioniso, portatrice di luce e nel medioevo,  guardiana del mistero, simbolo di coraggio valore e potere ha sempre rappresentato la femminilità in tutti i suoi aspetti.

E se la donna è un enigma di cui non si ha la chiave, il panorama mediatico ha contribuito a diffondere questo mito.

Non solo nella gioielleria, ma anche nella moda, da Versace a Krizia ( chiamata la pantera del made in Italy), a Dolce e Gabbana, passando per Gucci e Cavalli, l’identità della donna e il suo stile sono strettamente connessi.

Sul catwalk, nella sua definizione felina, non finiremo mai di vedere sfilare la donna pantera , sinuosa, dal look animalier, che si distingue e combatte per i propri ideali.

 

Michelle M. Kling Hannover

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MA PERCHE’ VI PIACE TANTO LA MODA ?

terminata la settimana della moda …

MA PERCHÉ VI PIACE TANTO LA MODA ?

aspetto i vostri suggerimenti intanto vi dico la mia ….

di  Michelle Kling Hannover  

MA PERCHE' VI PIACE TANTO LA MODA ?

Mi piace la moda perché racconta le donne , tutte le donne.

Perché rende il mondo più bello

Perché è futile

Perché anche in bianco e nero è colorata

Perché non rispetta nessuna regola

Perché è un esplosione semantica

Perché crea movimento e vitalità nelle strade

Perché ognuno può coniugarla al singolare

Perché Versace, Pucci, Armani sono dei geni

Mi piace quando rispetta il benessere delle modelle

Perché è immettibile e desiderabile

Perché è esclusiva e democratica

Perché mi piace Scarlett O’Hara, Maryline,

Perché mi commuove, mi tocca

Perché ammiro quelle che con niente addosso hanno un bell’aspetto

Perché è sempre avanti con il tempo

Perché mia madre adorava i chemisiers

Perché è una fonte infinita di variazioni per i giornalisti

Perché arte e artigianato sono una sola cosa

Perché non sono mai alla moda

Perché pensa di essere l’ombelico del mondo.

Michelle M. Kling Hannover

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ANCHE GLI CHIC A CIAO DARWIN

ANCHE GLI CHIC A CIAO DARWIN

ANCHE GLI CHIC A CIAO DARWIN

Versi leggeri e deliziosi per raccontare un’esperienza unica, divertente e grandiosa

di Michelle Kling Hannover  

ANCHE GLI CHIC A CIAO DARWIN

 

Si sono ritrovati

Minuziosamente selezionati

In un gruppo ben affiatato

Che non pretendeva affatto

Di bucare lo schermo

Ma non per questo in disarmo

Gentildonne e Signori

Che non sono gladiatori ,

Per affrontare con vigore

E tanto ardore

Un altro gruppo antagonista

Un tantino esibizionista.

Dopo giorni di casting

Di completi briefing,

Eccoli lanciati liberi

Abbastanza battaglieri .

Ma non è cosi facile

Anche se sembra futile

A un programma partecipare

Per contribuire a meravigliare

Tutti in fila numerati,

All’appello sorteggiati

O volontari candidati.

Ripetizione il primo giorno

Con i coach per contorno,

Adorabili ragazzi

Efficienti come razzi.

Un gruppo sportivo

Più che elettropositivo

Supera le prove

Alla grande laddove

Gli altri in acqua son caduti

Non ci siamo abbattuti.

Arriva il giorno fatidico

A dir poco magico.

La vera registrazione

È una bella sensazione.

Niente delle telenovelle

È una scena di stelle.

Con modelli professionisti

Conquistiamo i perfezionisti

I nostri cantanti ?

Belli e brillanti.

La prova del coraggio

E non è calendimaggio

La supera di sicuro

Come un siluro

Il nostro candidato

Ben preparato.

Anche nel talk show

Eccelliamo in know-how.

Per la cultura generale

Sembra di stare in tribunale

Con l’acqua alla gola

Ai tempi di Savonarola.

Fortissimi siamo

Ma non ce la facciamo.

Per i chock

Colour block

Parte il vulcano

Sono loro che festeggiano .

Non è un bisticcio

Ma il nostro caposquadra è Enzo Miccio!

Ma non ci serve un cric,

Siamo chic !

Never complain

Never explain ?

Non esattamente

Ma decisamente

Un po’ più personale

Meno radicale

Si Maestro Laurenti

Senza patteggiamenti

Lei che della comicità

Fa una filosofia premeditata,

Tutto in extremis

Dottor Bonolis

Lei bel conduttore

Di grande valore

Creatore emozionale,

Dal linguaggio tridimensionale ,

Gentile, energico,

Spiritoso mai bellico

Chic che vuol dire ?

Di eleganza arricchire

I dettagli di una vita

Non sempre fiorita.

E con garbo adattarsi

Senza mai glorificarsi

La soluzione migliore trovare

Senza farlo pesare.

Lo stesso orizzonte guardiamo

E poi ci regoliamo.

Complimenti e grazie di cuore

E lo dico con ardore,

A un team d’eccezione,

Che costruisce una trasmissione

Così  ricca, elettrizzante

E di suspens squillante.

Per noi un esperienza fenomenale,

Un regalo inusuale.

 

ANCHE GLI CHIC A CIAO DARWIN

Michelle M.Kling Hannover (FASHION&COMMUNICATION)

Partecipante al programma CIAO DARWIN  in onda venerdì 15 marzo 2019

Su canale 5

 

Michelle M. Kling Hannover

 

 

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DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

 

di Michelle Kling Hannover  

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

Dalla semplice spesa quotidiana allo shopping durante i saldi , il bon ton aiuta a vivere meglio.

Salutare quando si entra in un negozio, ma anche quando si esce  anche senza avere acquistato niente ; non mettere in causa le competenze del personale; impedire ai bambini presenti in una struttura commerciale di non comportarsi come fossero in un parco giochi, sono alcune delle regole del savoir vivre di oggi e di sempre.

Ognuno avrà cura di aspettare il proprio turno..non impazientirsi alla cassa se le  macchine non funzionano. Meglio non insistere sulla qualità scadente di un prodotto,  si rischierebbe di passare per maleducato. La negatività non è di buon gusto.

Durante i saldi l’affluenza ci lascia poco tempo per riflettere, teniamo sempre presente gli abbinamenti possibili di un capo e come inserirlo nel guardaroba e nella vita che conduciamo, in quale occasione potrebbe servire.

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

E’ difficile non farsi prendere dalle emozioni , e non facciamoci ingannare dai prezzi bassi e da oggetti inutili e presentati armoniosamente grazie al visual merchandising.

Chi non ha mai sognato di trovare l’accessorio ammirato in vetrina e ritrovarlo a prezzo scontato alcuni mesi dopo? E’ bello  costruirsi un look tanto desiderato , basta non essere tanto schiavi della moda.

Ai giorni d’oggi il vintage non scandalizza più anzi è diventato un pregio. Personalmente ,( e la mia confessione va contro il marketing) il 50% che si trova nei miei numerosi armadi proviene dai saldi , compreso le sontuose toilette di alta moda.

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

Ragazzi di tutte le età, in questi tempi di crisi, vi consiglio di acquistare capi  quanto più basic  per poi aggiungerci un accessorio fashion anche per distinguersi dalla massa .

Buoni saldi a tutti

DURANTE I SALDI, SALDATE insieme SAGGEZZA E FANTASIA !

 

Michelle M. Kling Hannover

 

 

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LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA’

LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA'

LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA’

di Michelle Kling Hannover  

LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA'

Tanti puntini luminosi che ci fanno sentire luminose come stelle che ci accompagnano nel regno dei sogni .,  queste sono le petites pailles alias  sequins che proviene dalla parola veneziana zecchino invece di cucire monete d’oro nel ‘500  della Serenissima, furono applicati piccoli pezzi luminosi .

Ma che cosa hanno di tanto speciale questi minuscoli pezzi al punto che Leonardo da Vinci inventò una macchina per tagliarli ?

Perch’ già allora le donne alla corte degli Sforza volevano sentirsi delle fate frosty chic come del resto le egiziane ai tempi di Tutankhamon

Magia della primavera in pieno inverno , un abito paillettato è il mezzo più veloce per illuminare la quotidianità , una sobrietà luminosa, una sicurezza galvanizzante le paillettes , il leitmotiv della moda in questo momento; e non solo per la sera ?

LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA'

Rendono irresistibile , danno vertigini , per contrastare un livestyle della nostra epoca, troppo rigoroso che tende al grigio. Sono l’ultimo rifugio della bellezza e del meraviglioso couture , il finale di una poesia folle.

E ci vogliamo sentire tutte delle gypsy mordorees forti come le icone glamour del cinema che spariscono per ricomporsi nel mondo magico della moda dettata dalla settima arte.

Per saperne dosare l’intensità , il colore e le sfumature ,  non basta giocare allo stilista revival dotato di una fantasia pratica , bisogna essere dotati di semplicità classicheggiante .

Le paillettes servono a farsi ricordare , più che a farsi notare , è come portare tanti gioielli in una volta ma senza rischiare l’overdose in questo caso contrastiamo il pensiero di  Mademoiselle Chanel , con moderazione “more is more ”

LE PAILLETTES , IL FASCINO DISCRETO DELLA LUMINOSITA'

Anche ad un ricevimento di Capodanno? Perche’ no!

 

Michelle M. Kling Hannover

 

 

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AIDS E’ DI MODA…”cattivo gusto” per STUPIRE

AIDS E’ DI MODA…"cattivo gusto" per STUPIRE

 AIDS E’ DI MODA…”cattivo gusto” per STUPIRE

AGGHIACCIANTE polemica ovunque, MA L’OBIETTIVO e’ fare….BINGO!

Convivio NASCE DA UN’IDEA di Gianni Versace nel 1992 la solidarietà sostenuta  dalla moda e dello spettacolo per raccogliere fondi  per la ricerca sull’ HIV in Italia dove non esistono fondi governativi dedicati. in Italia, infatti, ogni anno 120.000 persone vengono infettate dall’HIV, 10 nuove infezioni al giorno, soprattutto tra i più giovani.

Andrea Gori, direttore dell’Unità operativa di malattie infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza, università degli Studi di Milano-Bicocca e membro del direttivo Anlaids Lombardia- sostiene che Oggi se ne parla sempre meno, ma l’AIDS continua a colpire e uccidere.

Alcuni numeri, giusto per rendersi conto che il problema e’ attualissimo, drammatico e in crescita

  • 3695 nuove diagnosi di HIV ogni anno.
  • 1 nuovo caso ogni 100.000 residenti.
  • Fenomeno in crescita tra i giovani  tra i 25 e i 29 anni tramite contatti eterosessuali.
  • 120.000 persone sieropositive,
  • l’Italia si colloca al 12° posto, tre le nazioni europee, in termini di incidenza HIV.

I dati sono tratti dal Notiziario della Istituto Superiore della Sanità che dipingono una situazione drammatica, una costante “emergenza” sanitaria che va affrontata con le due armi realmente efficaci: l’informazione e la ricerca.

Dall’8 al 12 giugno “Convivio”, oltre 170 brand hanno  donato i loro capi di abbigliamento, accessori e oggetti di design vendendoli al pubblico a metà prezzo per contribuire a sostenere la ricerca nella lotta all’AIDS

In un’area dedicata si e’potuto  fare  l’Easy Test in forma anonima e gratuita attraverso un tampone orale  , rapido e indolore, che rivela in pochi minuti  l’eventuale presenza di anticorpi HIV e HCV.

Inoltre sono stati distribuiti durante l’evento profilattici griffati con l’intento di specificare quanto la moda sia impegnata nella prevenzione.

Quest’anno per Convivio, Ego of White, Red & Green  ha creato  una campagna pubblicitaria di grande impatto e risonanza sui social dove polemiche e commenti  negativi si sono davvero sprecati. Un deciso e potente cazzotto allo stomaco, ma molto efficace visto che la parola AIDS  e’ ritornata alla ribalta  non rinchiudendosi di nuovo solo negli ospedali.

UN CLAIM FORTE E CHIARO

AIDS E’ DI MODA…"cattivo gusto" per STUPIRE
Direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani

 

«“L’Aids è di moda” è un messaggio che va molto oltre lo stigma della malattia, vuole portare allo scoperto un problema -. La malattia esiste». necessario non abbassare la guardia…..MEGLIO FASHION VICTIM CHE AIDS VICTIM

Sui social succede di tutto!!!!!

AIDS E’ DI MODA…"cattivo gusto" per STUPIRE

La locandina dell’evento mostrava, in origine,  i volti delle due testimonial – due ‘icone’ della moda come la direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani e la stilista Donatella Versace.

AIDS E’ DI MODA…"cattivo gusto" per STUPIRE
Donatella Versace

Il messaggio pubblicitario finisce nel mirino di commenti  e polemiche  tanto che la Versace si dissocia e dichiara che non ha mai autorizzato l’utilizzo della sua immagine per questa campagna,  continuerà  la sua lotta contro l’AIDS con impegno e con mezzi e parole più idonei ( non so se i mezzi idonei e soft possono essere sufficienti a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica).

Ho apprezzato molto la Sozzani  che al contrario, oltre a rimanere  testimonial della campagna, ha rinnovato l’importanza del messaggio e l’obiettivo che con tanto clamore e’ stato raggiunto.

E’ innegabile che la campagna Convivio abbia raggiunto l’obiettivo di far parlare dell’evento, scegliendo un modo non tradizionale utilizzando la provocazione come “arma” e i social network come “campo di battaglia”.

Una campagna choc ma non trovo  di cattivo gusto. La trovo forte, pungente, polemica, controversa, potente e significativa.

L’obiettivo era stupire e pare dal clamore, che sia riuscita nell’intento, ma hanno dovuto apportare una modifica……………………..un bel punto di domanda!!!!

convivio franca-sozzani-aids-moda CORRETTO

Ci sono così tante pessime e brutte campagne pubblicitarie  senza un fine che la meta’ basta, a volte provocatorie e di cattivo gusto veramente.

Altre invece, il cui precursore e’ stato Oliviero Toscani, che ha  toccato spesso temi difficili con campagne pubblicitarie  sempre molto forti e di cui si  e’ parlato e chiacchierato tanto, ma con il chiaro intento di SENSIBILIZZARE anche se in modo polemico e provocatorio.

 

 

La comunicazione e’ sempre un fatto delicato, soprattutto se i temi sono caldi come quello dell’Aids. Tempo fa non si parlava d’altro, era attuale e di moda. Campagne, associazioni, manifestazioni e di tutto di più. Noti personaggi  dello spettacolo vittime di HIV hanno fatto coming out, sono morti  e se ne parlava.

Poi, d’un tratto, non se ne e’ più parlato.

A dir la verità, io stessa ero convinta che col passare degli anni si fossero trovate cure e vaccini, visto che non sembrava più un argomento attuale.

Ecco quindi, una campagna pubblicitaria scioccante e provocatoria , ma efficace, che riporta alla ribalta il problema. E tanto più ha fatto scalpore e fatto parlare e discutere, tanto più ha raccolto visibilità e fondi per la ricerca.

L’AIDS E’ ancora, purtroppo, DI MODA.

Repubblica  Corriere Vogue

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MAD Zone®, RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

MAD Zone®, RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

Si e’ inaugurata l’8 giugno  un’estate di arte e lusso easy a Milano, sognando una principessa contemporanea e irriverente. MAD Zone®, il concept store di via Brera 2, nato per dare spazio ai nuovi talenti  con un mix inedito di moda, arte e design.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

 

Un evento speciale, per inaugurare la presenza presso lo store MAD Zone® del marchio pregiato di accessori Leu Locati, firma di vere e proprie opere d’arte.

 

Un’occasione rara  in cui la collezione di borse si mostra al di fuori dello storico laboratorio milanese, dove da oltre cento anni viene realizzata una pelletteria intramontabile che ha conquistato e tutt’ora affascina, generazioni di regine e principesse, da Grace Kelly, Carolina di Monaco a Diana Spencer e la Regina Elisabetta II d’Inghilterra.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Feeling like a Princess

‘Feeling Like a Princess – La quotidianità del lusso’: per dare uno sguardo al mondo del lusso contemporaneo con la gioia di scegliere la qualità e la bellezza e raccontare una storia attraverso gli oggetti..

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

Seguendo l’asse Milano-Roma i protagonisti sono il marchio di accessori milanese Leu Locati, che ha creato dalla fine dell’Ottocento borse scelte da principesse e regine, attrici di ieri e di oggi  in tutto il mondo, e le opere del ritrattista e illustratore romano Roberto Di Costanzo con la sua collezione ‘La Belle Societé’.

 

Entrambi sono l’emblema del passato calato nell’oggi. Di Costanzo ci riporta all’usanza di una volta dei ritratti che sembra così lontana nel tempo e nella tradizione, ma il tratto e’ moderno e i suoi racconti per ogni soggetto sono così vivaci e appassionati da renderlo odierno e fresco. I ritratti ad inchiostro di china e dipinti ad olio viaggiano tra  Milano, Roma e Parigi modernizzando il codice del ritratto signorile d’altri tempi, cogliendo la personalità di ogni soggetto.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Roberto Di Costanzo

 Catch Michelle, la collezione di abiti fantasiosi e surreali disegnati dalla stilista londinese Michelle Teleaga, arricchirà con un tocco di raffinata irriverenza il mondo MAD Zone®

MAD Zone® diventa il nuovo store di riferimento per tracciare le tendenze più attuali.

I ritratti di Roberto Di Costanzo arrivano per la prima volta a Milano, dopo il successo a Roma e Parigi e le borse di Leu Locati sono per la prima volta, dopo oltre vent’anni, disponibili al pubblico in una vetrina al di fuori del misterioso e affascinante laboratorio di via Cosimo del Fante.

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I ritratti di Roberto Di Costanzo

 

Il marchio Leu Locati e’ stato celebrato da un video prodotto da MAD Zone® per la regia di Marco Missano, classe 1984, che e’ stato proiettato per la prima volta durante l’inaugurazione dell’altra sera.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Il video per celebrare Leu Locati

Per chi ama il design sorprendenti  e scultoree le lampade dell’architetto Marcello Albini, entrambe impreziosite da cristalli Swarovski: Medusa de La Murrina e Heidi prodotta da Italamp, indimenticabili riflessi di luce perfetti per entrare nel mood MAD Zone® .

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

MAD Zone® si forma di evento in evento. Ogni volta, e’ un episodio nuovo. Diventa salotto culturale creato  per scoprire e acquistare pezzi unici e originali di  nuovi talenti emergenti provenienti dal mondo dell’arte, della moda e del design che cercano la bellezza nelle sue varie forme. L’idea di uno spazio strano, camaleontico e coinvolgente nasce da Tania Mazzoleni, giornalista, imprenditrice e cool hunter, fulcro creativo di MAD Zone® capace di dare un senso alle tantissime storie in esso contenute e, a costruire progetti importanti e unici.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
“Diventa quello che sei”

Tania crede ciecamente nellestro creativo e afferma  “Credo fermamente che la creatività non faccia errori: produce idee, più o meno apprezzate, che nascono da un processo che va comunque premiato per la propria originalità.”

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Tania Mazzoleni con Stefano Ferri

Il segreto di MAD Zone® e’ quello di essere un Concept Store che perde il valore di spazio per lo shopping e diventa un luogo dove tutto può succedere.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

 

L’allestimento e’ volto alla sensorialita’, ed entrando si ha la sensazione di entrare  nel Paese di Alice, ci si rende conto che tutto quello che circonda va osservato con attenzione perché  ha un fil rouge che in qualche modo conduce tutta l’atmosfera in un avvolgimento sensoriale e visivo. Colori, prodotti, piante, oggetti.  Una vasca di pesci rossi si accompagna ad una borsa di struzzo Orangine. In effetti ci si domanda che c’entra ma quella borsa, la sua forma,  a fianco alla trasparenza del vetro, col richiamo di colore dei pesci sta d’incanto in quel contesto.

 

Design e artisti stanziano in questo spazio, chiacchierano e incontrano il pubblico come se fosse assolutamente normale in un continuo dialogo tra moda, arte e design, oggetti, autori, creazioni e creativi.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN

Non può  quindi stupire che sia presente un brand del lusso come Leu Locati, meno ancora può stupirmi l’unione di questa meravigliosa famiglia, dove per lusso intendo la preziosità della lavorazione artigianale di un tempo, realizzata come allora, fatta con lo stesso amore e passione di allora.

 

‘Feeling Like a Princess – La quotidianità del lusso’: e’ l’occasione per far conoscere l’avventura di Leu Locati , raccontata direttamente con gran cuore Daniele Amato, figlio di Paolo e Flavia Amato eredi Locati:

“Luigi Locati, più di un secolo fa, apre una piccola attività artigianale di decorazione delle copertine in pelle di libri sacri. È un artigiano attento a tutto ciò che lo circonda e con una spiccata sensibilità artistica e imprenditoriale. Fa  coesistere mondi apparentemente diversi: la bellezza del decoro delle copertine dei libri, la realizzazione a mano delle cartelle per il clero, e i preziosi sacchettini di piccolo punto ricamati per le dame della nobiltà di quel tempo.”

Luigi, poi,  abbandona il decoro dei libri per dedicarsi esclusivamente a lavorare la pelle e i tessuti per creare  “contenitori” raffinatissimi e molto eleganti per le dame dell’epoca.

 

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
“Princess” a piccolo punto

Nel 1988 Paolo Amato chiamato dal suocero Gianni Fumagalli all’epoca presidente e titolare della società, sacrifica i suoi libri di matematica per fargli da spalla e iniziare a studiare il mestiere collaborando con gli operai, osservando tutte le fasi lavorative e le scelte commerciali del suocero.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Le pochette della regina Elisabetta II

“Paolo cerca di memorizzare tutto ciò che Gianni e gli operai gli spiegano, lavorano insieme in azienda, a casa, sempre . ogni momento e’ un arricchimento….. Ma in realtà viene programmato il futuro.”

A tutt’oggi, quando si entra in Leu Locati, vige un’energia e un’entusiasmo collaborativo che deriva, a parer mio, dall’unione familiare, dalla tradizione, dalla mano d’opera spesso cresciuta in quella realtà’, dall’onesta’ di una volta, dalla professionalità e dall’etica per cui una stretta di mano e’ come un patto firmato.

MAD Zone®,RACCONTA STORIE DI MODA, ARTE E DESIGN
Daniele e Paolo Amato

Si aggiunge alla squadra , nel 2002, Flavia Fumagalli, la voce storica dell’azienda. Ancora mostra con malinconia e fierezza, tenerezza e commozione i registri dove ci sono modelli, appunti, modifiche, cerniere e conteggi scritti a matita dal padre, e guai, giustamente,  a toccarli. E nel 2003 si aggiunge anche la figlia Fulvia, che passa ore in azienda e al banco ad imparare l’arte della pelletteria.

L’ultimo che raggiunge i banchi di lavoro in ditta e’ Daniele, che fin da piccolino ha respirato e masticato il mestiere che risale a più  di un secolo fa.

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I Leu Locati al completo: Fulvia con marito e figli, Daniele con Ilaria, Paolo e Flavia Amato

Aveva solo 7 anni quando ha disegnato i primi modelli di scarpe e detiene il titolo di designer di calzature più giovane al mondo. Da quattro anni partecipa al MICAM e il suo marchio A.D. Amato Daniele ha già  guadagnato il suo spazio nel mercato.

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Modello di Daniele per Leu Locati

Daniele, seppur giovanissimo, conferma la tradizione  artigianale della  Leu Locati appartenente agli ultimi “maestri” pellettieri della scuola milanese, nel cuore della vecchia Milano.

Gallery

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roberto Di Costanzo.

MAD Zone®

Leu Locati

A.D. Daniele Amato

Tania Mazzoleni

Arch. Marcello Albini

 

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