Federico Ferrandina chitarre (classica e elettrica)
Roberto Tarenzi pianoforte Andrea Colella contrabbasso e basso elettrico Alessandro Marzi batteria
Per noi c’era Michelle Kling:
“E’ una ragazza molto semplice un po’ acqua e sapone un altro po’ sofisticata , splendida, dal viso di Madonna moderna , si muove con la naturalezza di un attrice sport chic. La sua voce, dalle molteplici sfaccettature, ci prende per mano verso i blues, passa alla canzone romantica, per finire con la scenetta cabaret rivisitato che farebbe recitare a una di noi.
Ogni sua opera è una storia che interpreta con grinta e intelligenza emozionale e comunicativa.
Il suo team è parte integrante di se stessa un magnifico cocktail di intesa musicale perfetta e persuasione collettiva .
Ma chi sa interpretare e creare la sua immagine e fondere le sfumature di un look in una star che brilla nel firmamento della musica ?
Il nero da energia , giocare con il diagonale di una spalla è smart chic. Ha saputo tirar fuori il gioiello che è racchiuso in questa bellezza regale, sinuosa come una sirena .
Pilar interpreta l’amore , quello che sogniamo, anche quando siamo in partenza con un bicchiere di nettare degli dei; crea un collage di 73 vini declinati con un’ eleganza enologica tutta italiana da far brindare il mondo .
I messaggi volano come rondini che annunciano la primavera.
Nessuno ha mai impartito lezioni di saper vivere , seduzione , disinvoltura in musica come Ilaria.
Versa l’acqua sul fuoco del cuore ci fa sentire che il coraggio, frutto della verità è dentro di noi, la porta della gioia ..
Grazie per esserci, l’entourage di Calliope, Erato, e Euterpe ti deve ancora regalare tutto , ma non riuscirà mai a ricambiare la magia che regali al mondo “.
“OVER THE RAINBOW”, SIMBOLO DEL RISCATTO OMOSESSUALE.
Canzone immortale e simbolo raccontata da Sonia Vettorato
Chi non ha ascoltato almeno una volta questo dolcissimo brano? Nato per il film “Il mago di Oz” ha visto la luce del 1939 e da allora ha avuto un crescente successo. Prova ne è che centinaia di cantanti e band ne hanno dato la loro versione. E’ stata utilizzata per film, spot pubblicitari, sigle di serie televisive…ha preso l’Oscar.
Molti non sanno però che ha rischiato di essere scartata dal film per il suo messaggio di speranza diventato un simbolo del movimento omosessuale nel mondo. E ‘ stata portata al successo da Judy Garland, lei stessa icona del movimento omosessuale.
Dotata di talento, eccelleva come attrice e cantante e ballerina. Grazie al suo fascino che potrebbe competere con quello di Marylin Monroe, alla sua voce sensuale, alle sue abilità da ballerina e anche al suo aspetto fisico, fu una delle artiste più importanti del XX secolo.
La sua grande occasione arrivò proprio quando le venne offerto di interpretare Dorothy nel musical “Il mago di Oz”. In questo musical cantò “Somewhere over the rainbow”, la canzone di cui vi parlero’ questa volta. Il pubblico fu conquistato e fu l’inizio di una lunga e brillante carriera. Ma Judy cominciò ad assumere farmaci contro lo stress dei quali rimase dipendente per tutta la vita e diventandone la causa di morte 46 anni fa. Successe pochi giorni prima che con i moti di Stonewall la comunità LGBT americana segnasse il punto di partenza e di non ritorno del proprio movimento di liberazione.
Molti legano la morte di Judy a quella rivolta che l’ha seguita, come l’arcobaleno dopo la pioggia, del 28 giugno 1969 con un’arcobaleno sulla bandiera. “Over the Rainbow” e’ una combinazione unica di vulnerabilità e forza, come lo era lei.
Il Mago di Oz
Legato alla sua carriera artistica è anche uno dei primi meeting della gay community: il concerto del 1960 al Carnegie Hall di New York. Nei campus americani dai tardi anni 40, definirsi “amici di Doroty” era una chiara dichiarazione di omosessualità, un modo per riconoscersi e farsi riconoscere nelle piccole comunità semi clandestine.
Judy Garland fu sposata per sei anni con il regista Vincente Minnelli, dalla quale unione nacque Liza Minnelli, altra indiscussa icona. Vincente la tradiva in continuazione e con chiunque.
Judy adorava il padre Frank Gumm, anche lui omosessuale e spudorato. Si parla di una presunta bisessualità della stessa Garland, legata ad una giovane caratterista del musical.
Judy Garland
Sfortunata in amore, dedita all’abuso di alcool e farmaci, la sua vita tormentata diventa specchio di altre vite tormentate e in cerca di riscatto, e le sue canzoni saranno colonne sonore di intere generazioni di gay. Questa è una sua celebre affermazione:”Ho sempre preso ‘Il mago di Oz’ molto sul serio, sai. Credo nell’idea dell’arcobaleno. E ho trascorso la mia intera vita cercando di superarlo.”Over the Rainbow” scritta da Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg. significa infatti letteralmente “Oltre l’arcobaleno”.
Il brano nel 1981 ha vinto il Grammy Hall of Fame Award. I discografici statunitensi l’hanno eletta “miglior canzone del XX secolo”. Eppure rischiò di essere scartata dalla produzione de ” Il Mago di Oz” , il film del 1939 che l’avrebbe resa immortale grazie anche ai consigli del celebre Ira Gershwin autore di “But not For Me” che suggeriva a Harburg di semplificare l’armonia e i versi per avvicinarla al personaggio del plot.
Nel Libro la piccola Dorothy e’ immersa in uno scenario di completa desolazione; sconsolato panorama magistralmente restituito da uno squallore mono-cromatico che avvolge luoghi e persone. Il termine ‘gray’ drammaticamente reiterato senza mai un sinonimo (che ne avrebbe indebolito l’effetto), non ci lascia dubbi: tutto, lì intorno è grigio. Grigia è la prateria del Kansas, grigia la terra arata, grigio il sole, grigia la casa, grigio il cielo, grigi gli occhi e le labbra della zia Em, grigio lo zio Henry. Non a caso la prima parte del film sarà girata seppia (destinando lo sfavillante technicolor per l’ingresso di Dorothy nei luoghi fiabeschi).
Gli unici colori che Dorothy avrebbe potuto vedere in quel brullo scorcio sarebbero stati quelli dell’arcobaleno. E scegliendo con cura le parole che una bimba avrebbe potuto cantare per esprimere le suggestioni di quell’incanto, il paroliere scrive “Over the Rainbow”. […]
l team è rappacificato: la musica e il testo di “Over the Rainbow” hanno trovato la loro collocazione nel plot di The Wizard of Oz, uno dei primi musical integrated nella storia del genere. Ma i guai per la song non sono ancora finiti.
Alcuni della produzione sono convinti che la canzone rallenti il racconto; altri ancora adducono strampalate giustificazioni come quella che ritiene «disdicevole per una star della MGM esibirsi nel cortile di una fattoria!». Freed allora fa la voce grossa e, con insospettabile autorevolezza per un produttore al suo primo incarico, salva la canzone. Se non lo avesse fatto, avremmo perso una delle piu’ belle melodie di tutti i tempi.
E’ curioso che il tema di Over the Rainbow presenti una spiccatissima somiglianza sia armonica che melodica con il tema dell’intermezzo (noto come Sogno di Ratcliff) dell’opera Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni, composto nel 1895 e durante la seconda guerra mondiale furono le truppe americane che combattevano sul fronte europeo contro il nazifascismo ad adottarla come inno e simbolo stesso degli Stati Uniti
Tantissimi sono i cantanti che si sono cimentati nell’esecuzione di versioni strumentali e cantate : tra i tanti Eva Cassidy, Keith Jarrett , Chet Baker, Joe Satriani, i Deep Purple, i Jerry Lee Lewis, Glenn Miller, Nick Cave, Aretha Franklin, Tom Waits, Celine Dion, , Mina, Sarah Vaughan, Mariah Carey, Kylie Minogue, Ray Charles, Malika Ayane, Tori Amos, Amanda Lear, Milva Barbra Streisand . E ‘ diventato tra l’altro uno standard jazz tra i piu’ eseguiti, partendo dalla bellissima versione di Art Tatum si cimentarono tra gli altri Bud Powell ,Erroll Garner,André Previn Keith Jarrett .
Questa bellissima canzone e’ stata cantata da tantissimi cantanti anche italiani e di seguito la traduzione del testo
Malika Ayane
Cos’è l’arcobaleno? Vi emoziona, vi incanta?
Noemi
Chiara
Da sempre ha suscitato stupore : affascinante e misterioso, fenomeno durevole ed insieme effimero, l’arcobaleno è stato sempre collegato alle divinità da molte culture del mondo.
Per i Cinesi l’arcobaleno era una fessura nel cielo sigillata da una divinità con pietre di sette diversi colori. I Greci credevano fosse il sentiero percorso da un messaggero che gli dei inviavano agli uomini. Per i Vichinghi l’arcobaleno era invece un ponte, che collegava la dimora degli dei e la terra degli uomini. Per gli Indù è l’arco di Indra, il dio del fulmine e del tuono.
C’è anche una curiosa leggenda che lega l’arcobaleno ai folletti.
In particolare in Irlanda si crede che un particolare folletto irlandese (il leprechaun) nasconda il suo prezioso pentolone pieno d’oro proprio alla fine di un arcobaleno.
Questa luce multicolore è anche un simbolo di speranza, dopo l’oscurità e i pericoli della tempesta.Secondo un antico racconto biblico, quando smise di piovere e le acque cominciarono a ritirarsi, Dio stesso pose il proprio arco sulla terra per suggellare la promessa di non inviare più il Diluvio sulla Terra.
Godiamoci la versione di questo bellissimo brano eseguito da Sonia Vettorato.
CREDO MOLTO NELLE PERSONE, FORSE TROPPO. DANIELE TORTORA E IL JAZZ
Due ore di musica che rendono omaggio al genio della chitarra jazz Wes Montgomery. Una ricerca sul linguaggio assoluto e senza tempo del chitarrista di Indianapolis che Daniele Tortora, diplomato alla Civica Jazz di Milano, porta avanti con successo da diversi anni, convinto della necessità di partire dai capisaldi fondamentali della chitarra jazz per poter esprimere al meglio il suo talento e quello dei suoi compagni di viaggio.
Daniele Tortora foto di Adriano Siberna
Daniele Tortora è un musicista cresciuto nell’ambiente jazzistico milanese, principalmente contrabbassista ma ama esibirsi sovente anche con la chitarra, suo primo amore musicale. Forte di una sonorità e di un peso ritmico mutuati da grandi contrabbassisti quali Ray Brown e Paul Chambers.
Autore, arrangiatore ed esecutore del GUITAR ENSAMBLE del Maestro FRANCO CERRI
E della CIVICA JAZZ BAND diretta dal Maestro ENRICO INTRA.
Autore per la WORK SHOP BAND dei CIVICI CORSI DI JAZZ
Tournée in CINA con Bruno de Filippi all’ International Accademy of Music di HONG KONG
Ha insegnato contrabbasso nella Master Class di Jazz all’International Accademy of Music di HONG KONG
Collabora con il teatro dei Filodrammatici di Milano
Ha una intensa attività musicale nei più importanti locali d’Italia e soprattutto in Svizzera con parecchie formazioni di Jazz tradizionale.
Vienna Porgy Bess
I suoi compagni di Strumenti, di Jazz, musica e locali Gianni Cazzola, Paolo Tommeleri, Emilio Soana, Alfredo Ferrario, Paolo Alderighi, Massimo Caracca, Luciano Invernizzi, Franco Cerri, Manu Chao, Larry Ray,
Gene Bertoncini, Rossano Sportiello, Lino Patruno, Berry Martin, Vittorio Castelli, Wendel
Brunious, Patrick Artero, Malika Ayane, Paul Jeffrey, Max Prandi.
Il concerto di domani sera “On Wes Montgomery Way” vuole essere qualcosa al di là di una rivisitazione filologica, lo scopo ultimo e’ cercare di esaltare al meglio le peculiarità musicali dei singoli musicisti, reinterpretando in modo individuale quello stile e quel tessuto sonoro denominato ” WES SOUND “. Un linguaggio con il quale “… non si può bluffare” ed e’ in grado di regalare grandi emozioni al pubblico, impegnando totalmente, per il suo rigore, i musicisti.
Wes Montgomery
“DANIELE TORTORA TRIO” approda con fantasia ed eleganza alle radici stesse del Jazz in Wes Montgomery, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi chitarristi della storia del jazz, praticamente definito chitarra jazz moderna nel corso del 1950 e ’60. La sua unica concezione idiomatica allo strumento e la potenza dei suoi assolo ha influenzato generazioni di musicisti che lo hanno seguito; icone della chitarra come George Benson, Pat Martino, Larry Coryell, John Scofield, Pat Metheny, Lee Ritenour e Russell Malone.
INGRESSO LIBERO fino a raggiungimento capacità massima
Per essere sicuri di godervi il concerto in tranquillità, potete optare per la formula seduti al tavolo con light dinner, drink e spettacolo a 20€ per persona.
per info, richieste particolari (food vegan e intolleranze) e prenotazioni!
Messaggio diretto alla pagina FB dell’evento oppure:
Gianluca: 392 4948618
Roberto: 340 5352436
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