EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

“Experience rEstate a Milano”, “City after the City”, le mostre organizzate dalla Triennale di Milano nell’ambito della XXI Esposizione internazionale del design.

Mostre e un orto planetario di tremila metri quadri con ca. 400 specie vegetali provenienti da tutto il mondo, compreso grano e lino.

“È iniziata una stagione importante anche se transitoria in una porzione del sito che ospitò Expo – ha detto l’ad di Arexpo, la società proprietaria dell’area, Giuseppe Bonomi – e la Triennale è una presenza qualificante di questa nuova esperienza”. Le mostre sono state allestite in due padiglioni nell’ex supermercato del futuro e nell’ex auditorium di Expo in mezzo, tra loro, il bellissimo Orto Planetario.

EXPO EXPERIENCE restate a Milano, #eiocivado non e’ Expo e non c’e’ alcun pensiero o paragone ma è un modo per far capire a Milano che e’ uno spazio che si vuole tenere e far vivere. Sono stati fatti degli sforzi notevoli per questo evento che durera’ fino al 16 ottobre e benche’ partito un po’ in sordina all’inizio, durante il mese di agosto il passa parola ha fatto il suo “dovere divulgativo” portando pubblico numeroso tanto che a Palazzo Italia piu’ volte si sono verificate code.

L’organizzazione di The City after the City è stata molto tempestiva nell’iniziare i lavori a metà aprile condotti da Alessandro Traldi, che ha provveduto al completo smantellamento del Future Food District, alla realizzazione dell’orto planetario, alla completa decorazione esterna dei nuovi padiglioni (su progetto di Italo Lupi) e agli allestimenti delle mostre, con i grandi pannelli di sfondo che riprendono la forma delle colline del Padiglione Zero e su cui scorrono poetiche immagini digitali di nuvole (autore Giovanni Chiaramonte) e gli orizzonti marini di Joel Meyerowitz, spoglio e poco rassicurante landscape delle rotte della migrazione verso le città europee.

Le mostre del progetto «City After the City», allestite per la Triennale Design After Design, sono visitabili gratis durante il weekend fino al 16 ottobre.

Le istallazioni comunicano le tensioni dell’oggi  e 3000 mq di orto planetario organizzati come un giardino manifestano tutta la filosofia del progetto.

L’ideatore, Pierluigi Nicolin ci racconta: “abbiamo cercato di fare dell’estetica dell’orto l’estetica del giardino”. Questo è un messaggio anche ai luoghi comuni milanesi, italiani, a chi pensa che l’orto è una roba che fa un pensionato lungo la ferrovia, o la casalinga sul balcone. Esiste un movimento mondiale importantissimo sull’orto urbano che pretende di cambiare l’idea della città nell’estetica e non solo produrre in vicinanza. In poche parole, “gli orti urbani sono l’invenzione delle classi povere del giardino».

Urban Orchard, a cura di Maite Garcia Sanchis «L’orto è il sintomo di un nuovo modo di usare gli spazi della città» racconta l’illustratrice. In mostra foto e reperti del primo orto comunitario cittadino, sorto nel 1973 in Bowery Street a Manhattan. L’esposizione illustra anche il Guerrilla gardening, il giardinaggio d’assalto in cui seminare in terreni incolti e aree dismesse è un modo di far rivivere la città.

Le altre mostre sono Landscape Urbanism, curata da Gaia Piccarolo, gigantesche immagini di paesaggi urbani di tutto il mondo che scorrono come luogo di inquietudine, di «oltrepassamento».

C’è poi Expanded Housing, di Matteo Vercelloni, dove il sintomo è manifestato dal design che vuole forzare gli spazi stretti.

Street Art di Nina Bassoli è dedicata all’arte di strada; sono a disposizione del pubblico i poster della Street da portarsi a casa, incorniciare e arredare pareti spoglie. Anche la street art sta prendendo sempre piu’ piede.

People in Motion di Michele Nastasi è dedicata al sintomo più appariscente del nostro tempo: la fatica delle migrazioni.

 

 

 

 

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

 

 

Ho piu’ volte fatto due passi tra le aiuole dell’orto planetario, affascinata dalle specie di pomodori e melanzane di ogni genere, forma e colore. Tra gli aromi di salvia e rosmarino, maggiorana e origano ordinatamente piantati come un tappeto erboso. O fiori di zucchine in una macchia di colore tra il giallo e l’arancione, bellissimi e rigogliosi pronti per essere “pastellati” e fritti.

 

 

 

L’orto e’ curato e da un giorno all’altro non si trovano piu’ i frutti o le verdure perché vengono raccolti e possono essere venduti al pubblico ma anche utilizzati per preparare insalate e centrifughe fresche al chioschetto di fronte per lo sfizio del “Colto e Mangiato”. Quanti di noi hanno dimenticato o non hanno mai provato a mangiare prodotti appena colti ancora caldi di sole. Al contrario tutti portiamo a casa confezioni di polistirolo accuratamente cellofanato, sigillato e pesato dove frutta e verdura sembrano di plastica, spesso insapore e tutta regolarmente della stessa dimensione….come fatta in serie.

 

 

 

 

 

 

Prima che il tempo diventa autunnale, merita una visita….il tappeto delle fragole e’ in fiore e ancora un po’ acerbo, ma s’intravedono i frutti settembrini ancora non del tutto colorati di rosso.

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

Merita una visita!!!!

per saperne di piu’  visita le pagine  della Triennale “City After the City

e tieni d’occhio la pagina FB di Experience Restate a Milano

#EIOCIVADO

STA ARRIVANDO, SI AVVICINA. GLI ALBERI PIÙ ORIGINALI DEL WEB

STA ARRIVANDO, SI AVVICINA. GLI ALBERI PIÙ ORIGINALI DEL WEB

Ho fatto un giretto qua e là nel web per curiosità e ho trovato una bella scelta di alberi di Natale veramente originali.

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L’albero con i porta uova di cartone e le capsule di caffè

In questa famiglia il consumo delle uova e’ quotidiano!!!!

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Leggero, moderno. minimal
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Argento, verde e trasparente

Ci vuole una pazienza infinita ad organizzare i cavi di nylon, le altezze e le distanze per avere l’effetto a piramide; ma altrettanta soddisfazione una volta finito, allontanarsi, misurare la prospettiva e ammirare il lavoro. Meraviglioso!

tappi di sughero colorati
Tappi di sughero colorati

Tappi di sughero colorati per questo piccolo albero da mettere su una mensola o un davanzale. Più grande sarebbe davvero impegnativo mettere insieme tanti tappi e colla a caldo. Mi raccomando, i tappi non cerati perche’ la colla scivolerebbe e invece di un bell’Albero si avrebbe una “frittata”.

albero di rami spogliati
Composizione di rami “spogliati”

Lunghe passeggiate sulla riva del mare, in pieno inverno e dopo mareggiate per raccogliere i rami portati sulla spiaggia dalle onde in tempesta. Poi si fanno asciugare, volendo gli si puo’ passare del flatting trasparente per  conservarli. Meglio utilizzare la rifinitura opaca per non togliere l’aria vissuta del legno che e’ stato in mare.

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Palloncini all’elio

Anche questa idea mi piace molto. Un bel grappolo di palloncini gonfiati ad elio per ottenere un Albero che fluttua nell’aria…….ancoratelo bene a qualcosa di pesante per non essere costretti a prendere la scala e recuperarlo attaccato al soffitto.

tanti, tantissimi bottoni
Tanti, tantissimi bottoni

Tutti i bottoni che si staccano e che appoggi lì, sulla mensola, nella ciotolina, in un cassetto. Ricordati dove li hai messi, oppure organizza un bel barattolo dove metterli perche’ potresti aver voglia di fare questo Albero allegrissimo.

non buttare mai i giornali
non buttare mai i giornali

Ottima cosa non buttare mai i giornali….certo ci vorrebbe una “casa di scorta” per conservare tutto affinché’ possa venir utile un bel dì!!!!! Anche un piccolo laboratorio per colla, flatting, spray dorato e tutto quanto serve per fare  ” Bricolage” o  “fai da te”.

Adesso veniamo agli ultimi alberi di Natale mangerecci e beverecci…..

L'Albero di #PaoloAlfieri #Sommelier
L’Albero di #PaoloAlfieri #Sommelier

Quante bottiglie bisogna bere per fare l’Albero di Paolo? Soprattutto che “etichette” ci consiglia il Sommelier per accompagnare cene e cenoni delle prossime feste?

L'albero vegano
L’albero vegano

Per quest’Albero servono un po’ di rosette di broccoli. Nella foto sono crude. Io le farei al vapore per pochi minuti ( così si possono gustare ma non perdono il colore verde scuro) e una volta raffreddati, dopo averli montati su un cono con carote, patate, e zucca (anch’esse un po’ cotte al vapore) e pomodorini,  gli passerei della colla di pesce. In frigo per 2 ore e poi a tavola come aperitivo accompagnato da una vinagrette o  maionese leggerissima.

E dulcis in fundo……

L'albero goloso
L’albero goloso

Cioccolato rigorosamente amaro per questo “trionfo” di golosità. Anche a tavola con gli amici e’ delizioso concludere la cena con un Albero goloso come questa piramide di fragole e cioccolata, fresco e non particolarmente dolce.

Ma il piu’ bello in assoluto e’ quello che ognuno fa nel suo nido insieme  alla propria famiglia.

le foto dell’articolo sono di #Incredibilia

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