MIMI’ “ALMENO TU NELL’UNIVERSO” raccontata da Sonia Vettorato

MIMI' "ALMENO TU NELL'UNIVERSO" raccontata da Sonia Vettorato

MIMI’ “ALMENO TU NELL’UNIVERSO” raccontata da Sonia Vettorato 

Mia Martini a quasi 21 anni dalla sua scomparsa del 15 maggio 1995 rimane senza dubbio una delle migliori interpreti della canzone italiana . I suoi successi sono numerosissimi e tutti apprezzati non solo dal pubblico ma anche dalla critica. La sua voce, intensa e struggente colorata di mille sfumature, ci ha accompagnato per molti anni. Spesso l’abbiamo vista scomparire per lunghi periodi, poi l’ennesima risalita. Silenzi a volte voluti e a volte no. Testarda, professionista, diffidente verso il suo ambiente, sola. La sua vita era la musica. Nel suo canto la passione sanguigna del sud. Il percorso artistico di Mia Martini non è stato dei più facili. Il proprio successo lo ha costruito caparbiamente senza forzature, senza quei compromessi tipici di chi si adegua all’industria discografica, sempre coerente con le proprie idee, al punto di rinunciare alla celebrità facile , a stare sulla cresta dell’onda , anche alla vita.

Oggi vi propongo un brano che è stato reinterpretato da tanti altri artisti e tra tutti mi piace ricordare  le versioni di Mina e di Elisa.

Il brano che vi propongo e'”Almeno tu nell’universo” che Mimì (come veniva chiamata) presentò al Festival di Sanremo del1989.
Un pezzo che a mio parere e’un vero e proprio capolavoro.
Fu scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972 e lasciato
da parte per ben 17 anni perchè ritenuto troppo avanti per quegli anni, ma quando fu rispolverato contribuì in maniera determinante al rilancio della grande interprete che da un po’ era in disparte.

MIMI' "ALMENO TU NELL'UNIVERSO" raccontata da Sonia Vettorato
Mia Martini

Il testo può essere interpretato come una canzone d’amore rivolta all’unico uomo che si distingue in una massa di esseri poco significativi e scarsamente meritevoli, ma più che altro sembra essere un’accusa alla società contemporanea.
Non tanto quindi una lettera d’amore per un destinatario non specificato, ma un modo per mettere a fuoco alcuni aspetti negativi della società di allora e che forse permangono anche in quella attuale.

Mia Martini parla di gente incoerente, ipocrita, che segue le mode e si lascia influenzare e comandare, di gente che passa indifferentemente dall’odio all’amore e viceversa, che non sa essere sincera e non vuole confrontarsi con la realtà.
Se non conoscessimo l’anno in cui è stata scritta potremmo pensare che questa sia una canzone dei nostri giorni.
Dobbiamo tristemente ammettere che le accuse della cantante colpiscono nel segno anche oggi.

Per questo, se accanto a noi esiste una persona che si distacca dalla massa ed è capace di essere un punto di riferimento dice bene Mia, è proprio preziosa come un diamante, è il nostro Sole, la nostra guida…e a lei possono andare le nostre parole di ammirazione e gratitudine.

MIMI' "ALMENO TU NELL'UNIVERSO" raccontata da Sonia Vettorato
Almeno Tu nell’universo

12 maggio 1995   sono gia’ passati 21 anni…………..

“Nessuno risponde. Il campanello non smette di suonare, ma nessuno risponde. Nando Sepe, il suo manager, tiene il dito incollato sul citofono, ma nulla. Eppure la Citroën verde di Mimì è parcheggiata lì fuori, all’esterno di quella palazzina a Cardano del Campo, vicino a Varese. E in quella mattina del 14 maggio di venti anni fa, Sepe chiama la padrona di casa, si fa dare le chiavi di riserva. Ma la porta è chiusa dall’interno. Quando poche ore dopo i pompieri la sfondano, Mia Martini è stesa sul letto, le cuffie del walkman sulle orecchie. “L’espressione serena”, diranno. È morta da quarantotto ore. La notizia sbriciola i palinsesti televisivi. Renato Zero chiama Loredana Berté, la sorella di Mimì: “Spegni tutto, sto arrivando”. I cronisti appostati sotto casa della Bertè ricordano ancora le urla. E, di ricordo in ricordo, dopo vent’anni nessuno ha dimenticato quella voce magnetica, dolce, scura, emozionante e quelle melodie che Mia Martini ha regalato alla musica italiana.”

mia_martini dietro al vetro

Vi propongo l’interpretazione di “Almeno tu nell’universo” di Mimì, canta Patrizia Camnasio, una cantante intensa ed emozionante accompagnata da me al piano.

Biografia di Mia Martini

Alla prossima…………….di Sonia Vettorato

MIMI' "ALMENO TU NELL'UNIVERSO" raccontata da Sonia Vettorato

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MALAFEMMENA RACCONTATA DA SONIA VETTORATO

MALAFEMMENA RACCONTATA DA SONIA VETTORATO

Malafemmena, un successo di tutti i tempi che nasconde una storia curiosa, Sonia Vettorato non solo la racconta ma la suona accompagnando la splendida voce di Cristina Di Mauro.

Malafemmena è una canzone famosa in tutto il mondo ed è   cantata, ancora oggi, dai più grandi cantanti italiani nonostante sia stata scritta nel 1951 e’ ancora presente in recital , concerti, feste. Fu scritta e musicata dal grande Toto’ in napoletano.

Lui non la canto’ mai: fu data a Mario Abbate che la incise e in seguito fu portata al successo da Giacomo Rondinella.

Malafemmena
Malafemmena

Ne ebbe un grande successo anche l’interpretazione di Teddy Reno nel film Totò, Peppino e la… malafemmina di Camillo Mastrocinque del 1956.

Di cosa parla ? Racconta in termini drammatici, nonostante la melodia sia serena, dell’amore di uomo per una malafemmena che in questo caso non è una donna di malaffare bensì una donna affascinante e che fa soffrire, quasi insensibile, indifferente alle pene d’amore che infligge al proprio innamorato.

A lungo si è pensato che Totò l’avesse scritta per l’attrice Silvana Pampanini che l’aveva rifiutato. La figlia Liliana invece ( che ha anche scritto un libro intitolandolo proprio Malafemmena ) ha rivelato che la canzone era stata scritta per Diana Bandini la moglie di Totò e madre di Liliana. La moglie Diana sarebbe stata, infatti, colpevole di essere venuta meno a una promessa che i coniugi si erano scambiati: anche se ufficialmente separati avevano concordato di convivere nella stessa casa e condividere anche il talamo come fidanzati sino al raggiungimento del diciottesimo compleanno della figlia Liliana; ciò di fatto concedeva all’uomo Totò una situazione di considerevole vantaggio mentre alla ex moglie Diana non rimaneva che subire il potere e il controllo di un coniuge molto concentrato su stesso e farfallone. . Ma Diana stanca delle continue scappatelle di Totò, sposò l’avvocato Tufaroli facendo sprofondare il Principe nello sconforto assoluto.

Spartito di Malafemmena
Spartito

Ecco il testo con relativa traduzione

Testo originale
Si avisse fatto a n’ato
chello ch’e fatto a mme
st’ommo t’avesse acciso,
tu vuò sapé pecché?
Pecché ‘ncopp’a sta terra
femmene comme a te
non ce hanna sta pé n’ommo
onesto comme a me!…
Femmena
Tu si na malafemmena
Chist’uocchie ‘e fatto chiagnere..
Lacreme e ‘nfamità.
Femmena,
Si tu peggio ‘e na vipera,
m’e ‘ntussecata l’anema,
nun pozzo cchiù campà.
Femmena
Si ddoce comme ‘o zucchero
però sta faccia d’angelo
te serve pe ‘ngannà…
Femmena,
tu si ‘a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t’odio
nun te pozzo scurdà…
Te voglio ancora bene
Ma tu nun saie pecchè
pecchè l’unico ammore
si stata tu pe me…
E tu pe nu capriccio
tutto ‘e distrutto,ojnè,
Ma Dio nun t’o perdone
chello ch’e fatto a mme!…

 

Godetevi questa canzone, quasi un tango nell’interpretazione di Cristina di Mauro accompagnata da me al pianoforte.

 Traduzione
Se avessi fatto a un altro
quello che hai fatto a me
quest’uomo t’avrebbe ucciso,
tu vuoi sapere il perché?
Perché su questa terra
femmine come  te
non dovrebbero esistere per uomini
onesti come a me!…
Femmina
Tu sei una malafemmina
Questi occhi hai fatto piangere…
Lacrime per l’ infamia.
Femmina,
Sei peggio di una vipera,
mi hai avvelenato l’anima,
non posso più vivere.
Femmina
Sei dolce come lo zucchero
però questa faccia d’angelo
ti serve per ingannare….
Femmina,
tu sei la più bella femmina,
ti voglio bene e t’odio
non ti posso scordare…
Ti voglio ancora bene
Ma tu non sai il perché
perché l’unico amore
sei stata tu per me…
E tu per un capriccio
tutto hai distrutto, piccolina,
Ma Dio non ti perdona
quello che hai fatto a me!…
Femmina
Tu sei una malafemmina…

 

Toto - Malafemmena
Toto’

Ma chi è la vittima e chi il carnefice?

Dal testo della canzone uno immagina i patimenti di Totò che una donna  insensibile e crudele gli infligge decidendo di lasciarlo per sposarsi con un altro ma …è andata proprio così? Chi era davvero il Principe De Curtis? Un uomo che si innamorò della bellissima Diana a prima vista e per la quale si mise contro tutto e tutti, ma che finì col chiudere in gabbia, controllare, maltrattare, tradire, umiliare.

L’uomo che ci ha fatto tanto ridere, purtroppo sapeva anche come far piangere i suoi cari, in particolare la sua donna, con la quale, tuttavia, riuscì a innescare un’esplosione continua di passione e amore totale, senza il quale i due erano incapaci di vivere. Infatti Diana dopo la morte dell’amato Totò, visse di sensi di colpa per averlo lasciato, fino a spegnersi insieme al ricordo di lui, troppo palpabile, troppo vivo, troppo presente.

Una storia triste dove amore, passione, dolore e tradimento si miscelano senza fine.

Come e’ nata Malafemmena e il Principe Antonio De Curtis

articolo scritto da Sonia Vettorato  la sua pagina FB Il Sito di Sonia

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