TRA ANGURIE, MELANZANE E LIQUIRIZIA SPUNTANO LE TORRI DI CITYLIFE

TRA ANGURIE, MELANZANE E LIQUIRIZIA SPUNTANO LE TORRI DI CITYLIFE

Orti fioriti sotto le torri di Citylife

sabato 24 e domenica 25 saranno aperti ai cittadini dalle 10.30 alle 18.30

Angurie, melanzane, rabarbaro e persino piante di liquirizia accanto a zinnie, echinacee, carciofi, agli e dalie, pomodori, bietole, fragole, menta, girasoli, ma anche aromi e verdure. E ancora lunghi filari di vigne, zucche rampicanti e una coltivazione di piante inconsuete come il topinambur, il ricino, il cardo dei lanaioli o la liquirizia. Nasce l’Orto di City Like tremila metri quadri di terreno coltivato a ortaggi, piante aromatiche e fiori, destinati gratuitamente ai residenti. Grazie a un accordo tra la La Società Citylife e Orticola Lombardia, hanno sottoscritto un accordo da due anni e in quest’area sono stati piantati una settantina tra ortaggi e piante ornamentali. In una delle zone piu’ moderne e recenti di Milano si ritorna alla terra e alle antiche tradizioni contadine….altro che vetro e cemento armato!

Filippo Pizzoni, ideatore del progetto e vicepresidente di Orticola – sostiene che l’intento e’ quello di un’operazione didattica aperta al pubblico ma destinata ai residenti che possono godere di prodotti sotto casa coltivati, più che con l’intenzione di produrre degli ortaggi da mangiare, che per altro vengono consumati dai residenti, per parlare di un orto e quindi fare una operazione didattica.

Un”momento” di quiete in mezzo alla campagna sotto il grattacelo in attesa di nuove destinazioni per la zona .  L’amministratore delegato di Citylife, Armando Borghi,  ha voluto questo quadrato di frutta, fiori e verdure per mostrare  a scuole e cittadini come l’orto  può crescere in un contesto urbano”.

Abbiamo gia’ verificato l’Orto Planetario di Expo Experience per capire che cio’ e’ possibile e anche gradevole.

Camminando nell’Orto di CityLife  si trovano  piante di amaranto, il ricino, le barbabietole pronte per il raccolto ma si nota anche che alcune specie non crescono proprio bene in citta’ . “Una cosa che abbiamo voluto provare a fare è stato piantare l’anguria – ha detto Pizzoni – che comunque preferisce un clima più meridionale del nostro; poi però abbiamo piantato anche dei girasoli che non ci hanno dato neanche un fiore”.

Gestire e coltivare un orto non e’ proprio una passeggiata ma a CityLife lo potremo vedere tutto l’anno e constatare quali piante resistono a Milano e quali no, così se ci venisse voglia di farlo sul balcone e sul terrazzo siamo preparati e meglio sceglieremo i prodotti piu’ resistenti, ben consapevoli che la coltivazione va seguita e che richiede impegno e dedizione.

 

Devo ammettere che l’Orto Planetario di Expo Experience e’ assai bello e ho potuto vedere con i miei occhi che quanto piantato ha dato in abbondanza variegata i suoi frutti. Solo di pomodori avro’ visto 5 diverse specie, così di melanzane e non solo.

Comunque e’ curiosa questa nuova moda cittadina e merita una visita.
Nel fine settimana del 24 e 25 settembre gli Orti fioriti resteranno aperti al pubblico dalle 10.30 alle 18.30 per un mercatino e laboratori all’insegna del verde. La zona e’ tra viale Berengario e Piazzale Arduino si potranno acquistare ortaggi, piantine aromatiche e sementi, in piu’ qualche suggerimento di giardinaggio .

 

TRA ANGURIE, MELANZANE E LIQUIRIZIA SPUNTANO LE TORRI DI CITYLIFE

 

Le grandi aiuole compongono  un percorso spezzato, quasi labirintico, all’interno delle quali si alternano, secondo la tradizione italiana, coltivazioni orticole e piantagioni ornamentali. A me non dispiacerebbe affatto fare a spesa direttamente nell’orto.

Insomma un giretto per curiosare lo merita tutto.

 

TRA ANGURIE, MELANZANE E LIQUIRIZIA SPUNTANO LE TORRI DI CITYLIFE

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EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

 

Pausa breve di 15 minuti e rinunciare alla “merendina”, o alla cena super veloce, una telefonata o una sigaretta per farsi una lunga risata distensiva.

Esilaranti 7 minuti di pausa per 5 € per rotolarsi in una bolla di plastica, rimanere a testa in giu’, non aver energia per ritornare in posizione eretta dalle risate e dalle posizioni buffe con gonna o pantaloni; fare le bolle-scontri o cercare di tirar un calcio ad un pallone e’ davvero impossibile.

Le piu’ coraggiose a provare l’iniziativa due donne e poi raccontarla al pubblico numeroso di Palazzo Italia ricco di piccoli e ragazzi che numerosi vengono a vedere la mostra, l’albero e “City after the City” della Triennale.

 

 

 

 

 

EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

 

EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

Ma forse domani ci saranno anche le mongolfiere oltre alle Bubble????

 

Il Bubble Football ha poche regole e due obiettivi: divertirsi e fare goal! Esistono delle regole adattabili e personalizzabili in base alle esigenze di chi gioca. Il numero dei giocatori varia a seconda delle dimensioni del campo. Nel Bubble Football la formula più usata è quella del 4 vs 4 – 5 vs 5 – 6 vs 6 sino anche ad arrivare ad un 11 vs 11.
Le dimensioni ideali del campo da gioco sono quelle dei campi da calcetto e/o tennis, le porte possono essere quelle piccole (senza portiere) oppure quelle regolamentari (con portiere anch’esso dotato di bubble ball).

 

EXPO EXPERIENCE: 7 MINUTI DI PAUSA ESILARANTE A 5 EURO

La contesa iniziale del pallone ha lo stessa formula della pallanuoto. La palla viene posizionata al centro del campo, le squadre si trovano allineate nelle proprie aree e al fischio d’inizio si inizia a corre in direzione del pallone dando origine al primo grande mix di scontri.
La possibilità di scontrarsi “corpo a corpo” e di commettere quindi fallo è inesistente, anzi è una prerogativa del gioco per il possesso palla: vuoi la palla? Buttami giù e rubamela se ne sei capace! Gli scontri sono d’obbligo, ma la sfera è progettata per proteggere il giocatore dalla testa fino al bacino compreso attutendo quindi i colpi. L’unica raccomandazione è quella di tenersi ben saldi alle apposite maniglie!

Sono vietati i colpi volontari da dietro e gli scontri lontano dall’azione di gioco.

Bubble Football

Festival del volo

Bubble Football Italia

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

“Experience rEstate a Milano”, “City after the City”, le mostre organizzate dalla Triennale di Milano nell’ambito della XXI Esposizione internazionale del design.

Mostre e un orto planetario di tremila metri quadri con ca. 400 specie vegetali provenienti da tutto il mondo, compreso grano e lino.

“È iniziata una stagione importante anche se transitoria in una porzione del sito che ospitò Expo – ha detto l’ad di Arexpo, la società proprietaria dell’area, Giuseppe Bonomi – e la Triennale è una presenza qualificante di questa nuova esperienza”. Le mostre sono state allestite in due padiglioni nell’ex supermercato del futuro e nell’ex auditorium di Expo in mezzo, tra loro, il bellissimo Orto Planetario.

EXPO EXPERIENCE restate a Milano, #eiocivado non e’ Expo e non c’e’ alcun pensiero o paragone ma è un modo per far capire a Milano che e’ uno spazio che si vuole tenere e far vivere. Sono stati fatti degli sforzi notevoli per questo evento che durera’ fino al 16 ottobre e benche’ partito un po’ in sordina all’inizio, durante il mese di agosto il passa parola ha fatto il suo “dovere divulgativo” portando pubblico numeroso tanto che a Palazzo Italia piu’ volte si sono verificate code.

L’organizzazione di The City after the City è stata molto tempestiva nell’iniziare i lavori a metà aprile condotti da Alessandro Traldi, che ha provveduto al completo smantellamento del Future Food District, alla realizzazione dell’orto planetario, alla completa decorazione esterna dei nuovi padiglioni (su progetto di Italo Lupi) e agli allestimenti delle mostre, con i grandi pannelli di sfondo che riprendono la forma delle colline del Padiglione Zero e su cui scorrono poetiche immagini digitali di nuvole (autore Giovanni Chiaramonte) e gli orizzonti marini di Joel Meyerowitz, spoglio e poco rassicurante landscape delle rotte della migrazione verso le città europee.

Le mostre del progetto «City After the City», allestite per la Triennale Design After Design, sono visitabili gratis durante il weekend fino al 16 ottobre.

Le istallazioni comunicano le tensioni dell’oggi  e 3000 mq di orto planetario organizzati come un giardino manifestano tutta la filosofia del progetto.

L’ideatore, Pierluigi Nicolin ci racconta: “abbiamo cercato di fare dell’estetica dell’orto l’estetica del giardino”. Questo è un messaggio anche ai luoghi comuni milanesi, italiani, a chi pensa che l’orto è una roba che fa un pensionato lungo la ferrovia, o la casalinga sul balcone. Esiste un movimento mondiale importantissimo sull’orto urbano che pretende di cambiare l’idea della città nell’estetica e non solo produrre in vicinanza. In poche parole, “gli orti urbani sono l’invenzione delle classi povere del giardino».

Urban Orchard, a cura di Maite Garcia Sanchis «L’orto è il sintomo di un nuovo modo di usare gli spazi della città» racconta l’illustratrice. In mostra foto e reperti del primo orto comunitario cittadino, sorto nel 1973 in Bowery Street a Manhattan. L’esposizione illustra anche il Guerrilla gardening, il giardinaggio d’assalto in cui seminare in terreni incolti e aree dismesse è un modo di far rivivere la città.

Le altre mostre sono Landscape Urbanism, curata da Gaia Piccarolo, gigantesche immagini di paesaggi urbani di tutto il mondo che scorrono come luogo di inquietudine, di «oltrepassamento».

C’è poi Expanded Housing, di Matteo Vercelloni, dove il sintomo è manifestato dal design che vuole forzare gli spazi stretti.

Street Art di Nina Bassoli è dedicata all’arte di strada; sono a disposizione del pubblico i poster della Street da portarsi a casa, incorniciare e arredare pareti spoglie. Anche la street art sta prendendo sempre piu’ piede.

People in Motion di Michele Nastasi è dedicata al sintomo più appariscente del nostro tempo: la fatica delle migrazioni.

 

 

 

 

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

 

 

Ho piu’ volte fatto due passi tra le aiuole dell’orto planetario, affascinata dalle specie di pomodori e melanzane di ogni genere, forma e colore. Tra gli aromi di salvia e rosmarino, maggiorana e origano ordinatamente piantati come un tappeto erboso. O fiori di zucchine in una macchia di colore tra il giallo e l’arancione, bellissimi e rigogliosi pronti per essere “pastellati” e fritti.

 

 

 

L’orto e’ curato e da un giorno all’altro non si trovano piu’ i frutti o le verdure perché vengono raccolti e possono essere venduti al pubblico ma anche utilizzati per preparare insalate e centrifughe fresche al chioschetto di fronte per lo sfizio del “Colto e Mangiato”. Quanti di noi hanno dimenticato o non hanno mai provato a mangiare prodotti appena colti ancora caldi di sole. Al contrario tutti portiamo a casa confezioni di polistirolo accuratamente cellofanato, sigillato e pesato dove frutta e verdura sembrano di plastica, spesso insapore e tutta regolarmente della stessa dimensione….come fatta in serie.

 

 

 

 

 

 

Prima che il tempo diventa autunnale, merita una visita….il tappeto delle fragole e’ in fiore e ancora un po’ acerbo, ma s’intravedono i frutti settembrini ancora non del tutto colorati di rosso.

EXPO EXPERIENCE: COLTO E MANGIATO ALL’ORTO PLANETARIO

Merita una visita!!!!

per saperne di piu’  visita le pagine  della Triennale “City After the City

e tieni d’occhio la pagina FB di Experience Restate a Milano

#EIOCIVADO

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