CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL’ANIMO POETICO GIAPPONESE

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL'ANIMO POETICO GIAPPONESE

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL’ANIMO POETICO GIAPPONESE

“Salvare l’ora”

 

E’ una mostra intima che nasce “nell’esperienza chiusa del male di vivere e della malattia del corpo, quando il tempo si pone come termine ultimo, chiudendo apparentemente ogni apertura verso il senza fine del futuro” (G.Chiaramonte).

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL'ANIMO POETICO GIAPPONESE

Obbligato dall’immobilità a rinunciare a piazzare il cavalletto e al tempo lungo dell’attesa e della contemplazione, Chiaramonte, si fa trovare dalle parole aprendo per ognuno di noi un nuovo modo di vivere la sua fotografia: quello dell’istante.

Inaugurazione e’ avvenuta il 15 novembre in Expowall  Gallery, in via Curtatone, 4 a Milano, nel cuore della vecchia città. Gia’ protagonista durante Expo 2015 per la costruzione di un muro in tempo reale fatto da fotografie di Instagram dei visitatori di Expo, oggi e’ un centro per la riflessione e la divulgazione della fotografia a Milano grazie   a Pamela Campaner co-founder di Expowall Gallery

Apre la serata Alberto Meomartini, emozionato davanti ad una galleria piena piena di gente e introducendo l’artista non come tale ma come amico e sottolineando la giornata speciale per un ritorno atteso e fortunato.

Poi Umberto Fiori poeta, 40 anni di amicizia con Chiaramonte, racconta che di solito con le foto dell’artista sparse sul letto, e’ lui che s’immerge nelle immagini per trarne poesia.

Questa serata, quest’occasione, questo libro e’ uno “scippo” ricco d’amicizia e affetto che Chiaramonte fa a Fiori perché e’ il fotografo che diventa poeta attraverso la metrica giapponese Haiku.

 

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL'ANIMO POETICO GIAPPONESE

 

Tre versi per rendere un’immagine essenziale, per scrivere un pensiero dell’anima che diventa percezione. Difficilissimo esprimere in tre brevi righe la profondità, l’innovazione, la percezione, l’anima di un pensiero, quello che ha fatto cogliere quel preciso scatto, con quella luce e quella angolazione, quelle ombre e quel soggetto.

L’Haiku non ha titolo, e’ semplice, e’ una sintesi tra pensiero e immagine cristallizzandone i particolari in quel preciso attimo, o frazione di attimo tanto quanto e’ il tempo dello scatto fotografico.

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 Cito l’ Haikai di Mario Chini che mi sembra racchiudere questa bellissima serata

In tre versetti
tutto un poema, e, forse,
tutta una vita

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Rinnovamento e innovazione mirano a quella trasformazione che permettono alla vita di affrontare e superare i momenti bui . e per tanto far emergere  soluzioni vitali nuove .

E quindi la vita sopravvive soltanto facendosi opera d’arte di se stessa.

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Chiaromonte sostiene che a prevalere è la riflessione, la meditazione i cui temi sono tempo, spazio, infinito, silenzio, dio, meditazione cuore, anima, ombra, , luce, pensiero come  sguardo; lo sguardo e’ quello attraverso l’obiettivo

A sua volta lo sguardo chiama l’infinito che ci ascolta e si fa trovare.

Lo sguardo chiama, quindi diventa voce.

L’infinito non è visione tecnica ma ascolto della voce dello sguardo, quindi ascolto attivo per farsi trovare. L’occhio chiama e l’infinito gli corrisponde.

Nel libro affiorano le parvenze del mondo attraverso la fotografia.

Quindi il visibile nasce da un appello per dare una risposta.

“Dove  il pensiero

s’interrompe in frantumi

 inizia l’altro”.

 

Ricorda l’artista quando negli anni 68/70 si trovava in Sicilia sull’ Etna oltre 3000 mt. di altezza Sorride mentre racconta rivivendo quell’esperienza.

“ Trovai un posto x il mio sacco a pelo ma nessuno mi disse che la terra a quell’ altezza tremava e fui scosso dal rimbombo della terra.” Prende una pausa  e dichiara:”Nel l’infinito come fai a star fermo?”

Continua: “Mi addormento ma ero circondato da lava. Mi sveglio e mi trovo la via lattea.

Ecco, la foto nasce li.

Ero in mezzo a due infiniti.

Galassia, Etna, terra mi abbracciavano, alberi, pianeta tutto insieme.

Era un’esperienza profonda. Tra me e fuori c’era un incontro tra parole e immagine ossia un parlare visibile.

Altrettanto quando mi capito’ di domandarmi quanto tempo avevo da vivere e il dolore era tremendo. Anche in quella occasione, in  un punto imprendibile dentro di me, c’è stato qualcuno che disse: “devi fare quella foto lì.”

 

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL'ANIMO POETICO GIAPPONESE

Bellissima la conclusione del suo intervento in cui dichiara

“Non ho inventato nulla ho solo messo insieme” . Questa esperienza, il libro, le fotografie, tutto insomma,  è divisa con tutti i miei colleghi con chi ha permesso la realizzazione di tutto ciò’ perché dalla condivisione della parola nasce l’opera umana perché L’ALTRO ESISTE!

Ad ognuno la propria riflessione su questa frase finale che chiude l’intervento di Chiaramonte.

L’altro e’ il male, la malattia, altro essere umano?

Queste riflessioni così profondamente uniche e umane nascono da un suo periodo difficile? Anche la sofferenza diventa INNOVAZIONE?

Ma….anche se  “L’altro mi vuol male, alla fine mi fa del bene”.

Uno spiraglio

Nel Male del mondo

Il tuo volto

Salvare l’ora raccoglie 63 istantanee, molto piccole ma potenti. A queste immagini Chiaramonte accosta gli haiku, brevi e raffinati versi che per il fotografo congiungono il tempo istantaneo e le infinite possibilità di incontrare il divino.

Inizia il giorno

Si sveglia il cuore e guarda

Inizia il mondo

 

CHIARAMONTE IL FOTOGRAFO DALL'ANIMO POETICO GIAPPONESE

 

Chiaramonte racconta il suo percorso di dolore e rinascita tornando a esporre in galleria.

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Salvare l’ora è quindi anche il libro che e’ stato  presentato in anteprima in occasione dell’apertura di Milano Bookcity insieme al poeta Umberto Fiori.

GIOVANNI CHIARAMONTE

Salvare l’ora

Galleria Expowall

Via Curtatone 4, Milano

M3 Porta Romana/Crocetta

Durata: 15 novembre – 20 dicembre 2018

Orari e ingressi: da mercoledì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00 sabato ore 10.00 -13.00 domenica, lunedì, martedì e giorni festivi si riceve su appuntamento

INGRESSO LIBERO

Per informazioni: Expowall Gallery | +39 338 86 84 605 | info@expowallgallery.com

FOTOGALLERY

 

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CI SONO CANZONI CHE FANNO VOLARE CON LA MENTE

CI SONO CANZONI CHE FANNO VOLARE CON LA MENTE

CI SONO CANZONI CHE FANNO VOLARE CON LA MENTE

Oxford Brogue

XVI – V – MMXVII

Ci sono canzoni che, come si, sa fanno volare con la mente.

Fanno tornare indietro nel tempo. Le storie che raccontano sembrano a volte le nostre.

Ed io, ascoltandone alcune, torno con la memoria al giorno che incrociai nella mia strada un’ amica. Storie diverse ma accumunati da anima e cuore. Ci si confida raramente ma a volte accade che per sensazione o visione astrale entri in sintonia con quella persona.

Da quel momento ci si iniziava a sentire spesso. Racconti, storie, sfoghi dell’anima. E poi iniziai a scrivere per lei nel suo splendido portale.

Ma un giorno ci allontanammo, non per screzi o litigi, ma per scelte di cammino diverso, che ci ha spostato il baricentro dell’amicizia in secondo piano per vari motivi, vuoi anche nostri personali.

Ma i pensieri volano. L’amicizia va oltre ad ogni barriera.

E anche se presi da frenesia lavorativa,  nuovi incontri e nuove compagnie, la lealtà ed il rispetto la faranno sempre da padrone.

Ci si sente, di rado, ma ci si sente. Ci si sostiene con parole di conforto reciproco quando qualcosa va storto. Ci si promette anche un caffè come capitava una volta.

Ma la distanza ed il lavoro a volte ci blocca.

Una promessa le feci.

Un pensiero serio ancora in esclusiva per il suo portale. E questo è il mio ringraziamento.

Di una persona che tramite lei ha aperto gli occhi su strade percorse.Una persona luminosa.

Da lei ho avuto insegnanti di vita. Ha avuto del tempo per me. Ed il tempo non ha prezzo.

I miei migliori racconti sono nati lì, nel suo mondo virtuale. E ricorderò sempre il racconto fatto su due ragazzi e la loro madre incontrati per caso in una zona di New York.

La vita insegna sempre.

Insegna a vivere con il sorriso anche se spesso non si riesce nemmeno ad alzare gli occhi per guardare le persone. Si impara a cadere rimanendo comunque in piedi. Ma soprattutto si capisce il vero valore dell’amicizia, non fatta per convenienza o secondi fini. Ma perché reale sincera e rispettosa.

Io ringrazio te Patrizia per avermi permesso di migliorare la mia vita capendo il percorso di vita e spirituale da intraprendere. E la mia amicizia, quella reale e quella fantastica del misterioso Oxford Brogue, sarà per sempre senza esitazioni

E chi volesse capire il vero peso della lealtà, basta che provi ad essere presente quando arriva una richiesta di aiuto, di ascolto, di voglia semplicemente di parlare. L’amicizia è stare a sentire, ma ascoltando non facendo solo presenza.

Grazie del tuo tempo

“Per te. Per la tua lealtà. E per la tua amicizia. Una promessa ti feci ed una riflessione ho scritto. Se pensi che valga la pena pubblicarla fallo. Altrimenti tienila nel tuo cuore. Sei una donna  unica e speciale. Non mollare mai perché mi hai insegnato a non farlo e a non perdermi nelle ombre e nel buio”

Questo pensiero di Oxford e’ arrivato ieri sera, come un fulmine a ciel sereno e inaspettato. Mi ha lasciato di sasso, non credevo, non pensavo.  Mi ha commosso a tal punto che ho voluto tenerlo per me, solo per me per qualche ora prima di pubblicarlo. L’ho fatto accoccolare a fianco al battito del cuore, l’ho fatto danzare al suo ritmo, l’ho fatto addormentare al suo rintocco.

 Stasera ve lo regalo

Oxford, come piu’ volte ho scritto ha un animo d’altri tempi e i suoi racconti sono impregnati di sentimenti puri rarissimi nel mondo di oggi; leggerli e’ un toccasana per la mente e il cuore.

Vola alto Oxford, non ti fermare. Osserva col tuo sguardo profondo cio’ che ti circonda, pronto ad esserci, sempre.

Grazie, amico prezioso.

Altri racconti di Oxford Brogue

E la sua pagina FB

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EXPO EXPERIENCE 2016 L’ALBERO DELLA VITA, ULTIMISSIMO SPETTACOLO

EXPO EXPERIENCE 2016 L'ALBERO DELLA VITA, ULTIMISSIMO SPETTACOLO

EXPO EXPERIENCE 2016 L’ALBERO DELLA VITA, ULTIMISSIMO SPETTACOLO

Sono le 22,45 del 16 ottobre 2016 e assisto all’ultimissimo spettacolo dell’Albero della Vita di questa stagione in posizione privilegiata e decisamente unica, la terrazza di Palazzo Italia gentilmente concessa solo allo staff che ha gestito questi mesi il Padiglione

 

 

Bellissima esperienza. Ancora una volta Expo, ancora una volta un’atmosfera indimenticabile e per pochi. Ancora una volta mi sento fortunata di avervi partecipato, di aver rivisto l’area Expo, di non aver dimenticato l’esperienza unica dell’anno scorso e di averne vissuta un’altra, diversa, quest’anno.

Tanta gente e’ tornata, moltissima e’ venuta per la prima volta e nessuno vuole che quest’area venga chiusa, abbattuta, dimenticata.

EXPO EXPERIENCE 2016 L'ALBERO DELLA VITA, ULTIMISSIMO SPETTACOLO

W EXPERIENCE, che nonostante le difficoltà iniziali, ha mantenuto le promesse fino alla fine chiudendo con due concerti gratuiti fantastici come quello di  Antonello Venditti e Gianna Nannini.

Ci rivediamo l’anno prossimo??????????

 

EXPO EXPERIENCE 2016 L'ALBERO DELLA VITA, ULTIMISSIMO SPETTACOLO
Patrizia e Joel sul terrazzo di Palazzo Italia per l’ultimo spettacolo dell’Albero della Vita

Foto e video di Joel Borsa ©

Ci rivediamo sicuramente presto perché ho molte cose da raccontare su questi mesi di Expo 2016 Experience-rEstate a Milano

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

Milano in agosto e’ davvero speciale e per pochi. Una città  così stressante per i ritmi serrati di tutti i giorni, da meta’ luglio in poi, pian piano si svuota riportando la città ad una calma d’altri tempi il cui privilegio e’ assaggiare questa atmosfera di calma. La zona C abolita e fior di posti dove parcheggiare, anzi si può anche scegliere di lasciare la macchina all’ombra! E’ il momento ideale per qualche giorno di vacanza.

Ospitalita’ a regola d’Arte

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

Visita il Bed and Breakfast

In questa casa ospitalità e’ un piacere, un divertimento e una scoperta di ogni singolo ospite che poi lascia il suo commento sul Guest Book piu’ che soddisfatto.

Monica della Giustina e’ la padrona di casa, discreta e conoscitrice di Milano, competente in storia dell’arte, parla due lingue e sa consigliare dove fare shopping.  Con lei puoi approfittare, durante il tuo soggiorno, per fare un vero e proprio colloquio di counseling, utile nella vita e nel lavoro.

Per gli ospiti di AnB, Milano è un libro aperto: arte, negozi, attrazioni, eventi sono a portata di mano.

Oggi ti segnalo: I NAVIGLI

Milano  era una città fluviale e i navigli ne sono la testimonianza più evidente. Il Duomo di Milano è stato costruito proprio grazie ai navigli!

Sono cinque i navigli lombardi: Bereguardo, Grande, Martesana, Paderno e Pavese e la loro storia è molto antica. I navigli di Milano sono infatti stati costruiti a partire dal XII secolo e collegavano Milano al Lago Maggiore, al Lago di Como, a Pavia e al fiume Po. I navigli a Milano venivano chiamati “Vie d’Acqua“, consentendo  il trasporto di merci, cibo e perfino interi eserciti, permettendo a Milano di crescere e svilupparsi sempre di più, grazie al commercio con le zone limitrofe. Alla loro navigazione, lavorò anche Leonardo da Vinci, che nel ‘400 fu incaricato da Ludovico il Moro di progettare un sistema per permettere di raggiungere via fiume il Lago di Como partendo da Milano.

Furono utilizzati fino all’800 quando andarono in disuso con l’arrivo di altri mezzi di trasporto per merci e persone più veloci, furono abbandonati e, alcuni, interrati. Dopo quasi un secolo di abbandono, dimenticati dagli stessi cittadini, le antiche vie fluviali furono riscoperte e si iniziò ridargli il giusto valore storico  con percorsi didattici e culturali, di natura e di navigazione turistica, ma anche di una nuova anima più trendy  che la città di Milano pare aver riscoperto anche grazie ai suoi navigli.

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

Si trovano, lungo le “Vie d’Acqua” piccoli ristorantini che si alternano a mercatini etnici e botteghe casual chic; gallerie d’arte dove il padrone di casa e’ l’artista che adora intrattenersi con gli ospiti e raccontare le sue opere; gli artigiani  mentre dietro antichi portoni si aprono cortili fioriti che rendono i navigli milanesi una passeggiata piacevole e rilassante anche in piena estate.

La Nuova Darsena di Milano.

Di recentissima ristrutturazione per Expo 2015 è in realtà l’antico porto di Milano, il punto in cui il Naviglio Pavese e il Naviglio Grande si incontrano. Qui nel ‘600 fu organizzato un grande porto di attracco delle imbarcazioni che percorrevano i navigli di Milano; oggi e’ uno dei luoghi più frequentati di Milano e sede di eventi e spettacoli.

Leonardo da Vinci e i Navigli di Milano

 

I NAVIGLI. MILANO DA SAPERE e AnB ospitalita’ a regola d’arte

PER INFO:
INFO@ANB.HOUSE
MONICA@ANB.HOUSE
 TELEFONO: +39 023495460
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NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.

Agli occhi della gente, di qualunque etnia sia, certe situazioni non potranno mai essere comprese, a meno che, chi guarda non si fermi alla superficialità della cosa, ma entri in profondità dell’anima di chi ha di fronte, capendo che i sorrisi a volte nascondono lacrime, e che nello stesso tempo, a volte, le lacrime nascondono emozioni di liberazione da tormenti e sentimenti di gioia esplosivi.

Una amica, conosciuta per caso, due angeli ai quali da protezione, una famiglia, come tante, alti e bassi, gioie e dolori. Ma la sintonia tra queste tre persone è alta. Uno sguardo, basta esclusivamente uno sguardo per capirsi; e la voce, dopo tanti anni assieme riescono a percepire l’un con l’altro un eventuale problema. Ma certamente non perderanno mai ciò che è gratis,: il sorriso e la speranza.

Una donna, ferma e decisa, che sa cogliere sempre l’attimo, con il cuore pieno di cicatrici e fuoco, che usa la sua vita, come ormai da tanti anni, per darla a chi ama. Una ragazza, giovane, bella, cosciente dell’amore che la madre nutre per lei, a volte solare, a volte grigia come la pioggia, perché esprime la sua sensibilità; Danza felice quando sente la melodia che le entra nell’anima, emettendo suoni che arrivano al cuore, riscaldandolo, facendola vibrare, librandosi nell’aria volteggiando come una meravigliosa farfalla appena uscita dal bozzolo e che sta imparando a volare con le proprie maestose ali, assaporando ogni battito come attimo fuggente di vita che scorre come le rapide di un fiume in tempesta.

E poi, a volte, il silenzio, dettato dai ricordi di un tempo passato, una lacrima, salata di dolcezza, perché un viso angelico ha sempre un cuore dolce che batte; un rimpianto, o un distacco, un lampo all’anima di ciò che è stato, o un raggio di sole che riscalda ciò che prima era gelato. Qualunque sia il pensiero, comunque, ha fatto posare la splendida farfalla dai vermigli colori al suolo, rannicchiandosi e chiudendosi a guscio, creando uno scudo tra  lei e la realtà, a volte e troppo spesso effimera, finta, falsa, ma pur sempre vita reale. Ed è in quel momento che, come una amazzone guerriera, la donna che l’ha messa al mondo va in suo aiuto, dandole ciò di cui lei ha bisogno, come d’altronde ognuno di noi lo vorrebbe, il vero amore, incondizionato e puro. E a quel punto gli sguardi delle due donne si incrociano in una intesa che va al di là della nostra conoscenza e della nostra capacità di comprensione, creando e riaccendendo il legame con la gioia e la felicità, e la farfalla torna a far vedere la maestosità delle sue ali, continuando il suo cammino udendo i suoni dell’anima.

Ed ecco un ragazzo, forte come un gladiatore, spavaldo come il più grande degli eroi, e che come tale usa ciò che ha per essere tra i migliori nell’Olimpo della fama, il suo talento e la sua tavoletta con ruote magiche montate sotto; fratello della ragazza, figlio della grande donna, unico nel suo genere, forgiato dal tempo passato, reso fiero da chi lo ama e lo accudisce, con lo sguardo determinato di chi sa di voler competere per qualcosa, per dimostrare che il trascorso è solo un ricordo, e che il venire sarà da scrivere in una pagina bianca dal destino creato dalla voglia di emergere. Nelle difficoltà avrà accanto sempre colei che lo ha messo al mondo, che lo ha cresciuto come madre, che gli ha insegnato i valori del rispetto, della semplicità e della lotta per ciò in cui si crede fermamente, la giustizia, divina o terrestre che sia.

Gli occhi delle persone possono vedere in ciò che siamo, come detto all’inizio, stranezze e diversità, ma Pirandello, grande interprete delle varie filosofie di vita, ci ha insegnato che spesso l’apparenza inganna, o meglio, “Così è se vi pare”.

I Tre Moschettieri, uno per tutti e tutti per uno, così una famiglia, che io non conoscevo, ma che ho imparato a conoscere intuendo l’affiatamento anche nella disperazione, che sa raccogliere dei cocci di sentimenti spezzati, di delusioni, di vita avversa, e li ricostruisce in un vaso splendente tenuto assieme da legami di anima e cuore. Un trio incredibile, che non desidera altro che un brandello di vita, un goccio di felicità mischiato con una spruzzata di rispetto e di futuro con i colori dell’arcobaleno.

E’ stato bello poter conoscere queste persone, perché rendono la mia vita una gioia, e mi danno la forza per scrivere, per gioire delle piccole cose senza essere trascendentale in eccesso, ma nel giusto, dove un pizzico di fantasia, allegoria e leggenda messa in uno scritto, può farlo diventare immaginazione realmente fantastica e sogno tangibile per chi lo legge.

scritto da Oxford Brogue, 10 maggio 2016

 

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
Klimt Madre con figli 1909-1910 La donna è vita, bellezza e depositaria del segreto dell’esistenza.

 

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
La Grande Madre  Eugene Ivanov. Periodo cubista

 

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
Madre con bambino. Pablo Picasso 1902. Periodo blu

 

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
Tamara de Lempicka – Maternità 1922

 

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
Gustav Klimt, Le tre eta’ della donna. 1905

 

Quest’ultimo e’ il  dettaglio de “Le tre età della donna” , di Gustav Klimt nel 1905. L’opera, conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, simboleggia le  stagioni umane, un’allegoria della precarietà e della bellezza.

NON PERDERANNO MAI CIÒ CHE È GRATIS: IL SORRISO E LA SPERANZA.
Le tre età della donna. Klimt

 

 

Tre sono le figure femminili, la donna anziana dal corpo deforme e carico di anni; la  madre e la figlia con gli occhi chiusi  mentre sognano e fantasticano, cosa  negata all’anziana. Le due giovani sono serene, consapevoli di gioie e piaceri che scaturiscono dalla maternità in un’infinita perfezione di sentimenti.  I fiori nei capelli della madre indicano giovinezza e  godimento  di quello che si ha, perché nulla e’ eterno in questa vita .

 

 

 

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LA MILANO DI EXPO 2015

LA MILANO DI EXPO 2015

Oggi pomeriggio 20 novembre, fermata della 94 in via Carducci direzione S. Ambrogio

LA MILANO DI EXPO 2015
Via #Carducci fermata #94

Inizia a far freddo, inizia il dramma per i senza tetto. Lui era seduto per terra a disegnare su un cartoncino nero con a fianco il suo cane. Il cane e’ avvolto nella coperta rosa di pail!

Attaccato al suo fianco, stretto stretto, per affetto, per protezione, per sentire meno freddo.

La Milano di Expo 2015 e’ piena in ogni angolo e piazza di persone che dignitosamente chiedono qualche soldo. Li vedi gli ubriachi, vedi quelli rimasti senza lavoro,  quelli che non hanno nemmeno più’ una casa.  Pochi giorni fa un signore mi si e’ avvicinato e chiedendo scusa se disturbava, mi diceva che era senza tetto.

Poco tempo fa in Piazza Piemonte una signora con un cestino in mano vendeva centrini fatti all’uncinetto per 5 € l’uno. Qualche mese fa un’altra signora vendeva piccoli bouquet confezionati a mano per 2 €. Il confezionamento era un nastro molto ben annodato di raffia.

La dignita’ di non chiedere l’elemosina.

E’ pazzesco……nella Milano di Expo 2015

 

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