IL TESTAMENTO DI UNA MADRE IMPERFETTA
Manuela Spanu luglio 2016
Cosa vorrei che mia figlia sapesse di me…
Nel 1977 sono scomparsi due grandi personaggi, Charlie Chaplin e Jacques Prèvert, ma per compensare la perdita sono nata io, anzi sono rinata. Ebbene si, il mio parto non fu come tutti gli altri, dai racconti di mia mamma (come nel film “The big Fish) io e lei abbiamo lottato tra la vita e la morte, uscendone vincenti, insomma ho fatto capire al mondo di che pasta ero fatta sin dai primi gemiti…
Ma non ti racconterò della mia infanzia, ricordo bene la tua che ho rivissuto come una bambina, alla tua stessa altezza, era bello guardare il mondo da lì… Allora di cosa voglio parlarti?
Di me, di come sono stata, perché agli occhi dei figli non siamo mai reali, sempre costruiti, sempre nel ruolo.
Cm 1,56 sono bastati a fare di me una “grande” donna, spesso disperata, mi strappavo i capelli in continuazione, anche se poi ho capito che lo facevo perché ne avevo troppi, lo avessi saputo prima.. Malinconica, nata triste, tristemente felice, affascinante e affascinata, schizofrenica sentimentale, così mi definiva il tuo papà che nonostante la sua “miopia” ha trascorso la sua vita fiero e sicuro di avermi compresa e “vista” fino in fondo, non diciamoglielo che si sbagliava…
Ho vissuto immersa nei miei non lo so, ogni mattina lo sbadiglio era fatto di dubbi, il caffè sapeva di incertezze e i biscotti si inzuppavano di finte scelte definitive che poi ribaltavo al terzo frollino…
Giocoliera di parole, con uno spiccato carisma che trascinava spesso i personaggi più derelitti ammaliati dalla mia finta sapienza, quante volte ho dovuto fingere di essere intelligente.. poi me ne sono convinta.
La follia mi ha accompagnato a lungo, e non sai quanto mi è stata utile, da nemica si è trasformata nel mio più grande maestro e senza di lei non avrei incasinato la mia esistenza, dal caos sei nata anche tu..
Vorrei che attraverso queste parole tu possa conoscermi come persona e non solo come mamma, prima di essere genitori siamo persone, ogni tanto lo dimentichiamo.
Piccola mia, non voglio consigliarti nulla, se non dirti di lasciarti trasportare dalla vita, sogna e resta sempre un po’ bambina, gioca, pasticcia, non cambiare la tua natura, ma cambia continuamente idea, ricordami e dimenticami allo stesso tempo, fino a lasciarmi andare….
La tua mamma
luglio 2016 Manuela Spanu