SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

Sono stata ieri al seminario di Self Empowerment che si e’ tenuto presso Sistema Eduzione a Milano, Via Luisa Sanfelice, 3.

con

-Massimo Bruscaglioni laureato in Ingegneria e in Psicologia applicativa, ha sviluppato in Italia l’approccio del SELF EMPOWERMENT per il potenziamento personal-professionale e lo sviluppo delle competenze e della vitalità nella cultura e micro cultura organizzativa delle aziende (2 lauree e meticolosità matematica nel metodo)

– Riccardo Bettiga 33 anni  presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

– Maria Cristina Koch, epistemologa, psicoterapeuta, saggista, referente lombarda della Società Italiana di Counseling S.I.Co.

– Cristina Cavalieri, Psicologa del lavoro e delle organizzazioni e counselor empowerment oriented

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?
Riccardo Bettiga, Massimo Bruscaglioni e maria Cristina Koch

Interessante, molto interessante.

Empowerment vuol dire processo di crescita dell’individuo e del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’auto efficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l’individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.

Divertente il professor Bruscaglioni, Guru dell’Empowerment che se chiudi gli occhi sembra Maurizio Costanzo.

Pubblico numerosissimo e attento grazie ai continui cambi di registro del professore, che un po’ spiega, un po’ scherza, un po’ provoca ed ironizza. E’ un toscano doc!!!!

Dalle 11 del mattino fino alle 18, con una pausa di 1 ora, ha tenuto banco con questo sistema di pause e battute.

Ha dato sempre il tu al pubblico perché il parterre era fatto dalle persona, che non e’ un errore, ma un po’ un “Sarchiapone” alla Walter Chiari, così lo ha definito,  volendo rivolgersi al singolo rafforzando di continuo il concetto di persona. E di ora in ora consolidando in tutti noi l’identità di ognuno.

SELF EMPOWERMENT, MATERIA OBBLIGATORIA A SCUOLA. Utopia?

Concettualmente il metodo si basa sull’Ottimismo, il Pensiero Positivo, il Bicchiere mezzo pieno, l’essere Propositivi.

Il potere e’ interiore e la potenza, che e’ lo spostamento attraverso una forza, sta dentro la persona.

SE SEI UNA PERSONA!

Più volte Bruscaglione ci ha chiesto singolarmente se eravamo 1 persona. Significativo!!!

Sembra banale ma in realtà questa domanda accresce il Sentimento di protagonismo sulla propria vita attraverso le Risorse Interne alla ricerca di Opportunità (nella vita, nel lavoro, nella famiglia, nella società).

Detto ciò, abbiamo iniziato a fare qualche esercizio.

Su 4 aree abbiamo scritto, ognuno per se stesso, gli aspetti speciali visibili, gli aspetti speciali che ognuno di noi ha dentro di sé, quali avvenimenti ci hanno reso speciali nella nostra vita , e quali attività abbiamo svolto ritenendoci unici perché abbiamo fatto fatica a fare, sopportare, superare quella tal cosa.

Vedendolo scritto, logicamente l’autostima cresce, e ci si rende conto di quanto si e’ fatto nella vita e ci si sente orgogliosi di sentirsi una persona vera e non un niente…anche se attualmente le cose non vanno bene e ti senti uno schifo.

Poi siamo stati invitati a fare la Margherita delle Possibilità, ossia immaginiamo d’incontrare Bruscaglione tra 3 anni e gli raccontiamo da qui ad allora cosa si e’ avverato dei nostri desideri.

In ogni petalo scriveremo un desiderio/sogno che si e’ avverato, ma uno lo lasceremo libero per pensarci stanotte!!!

Ed infine un ultimo esercizio: Intervista Bisognosa Desiderante

Concettualmente intervistando il vicino bisogna cercar di far emergere, con adeguate domande, i desideri. Solitamente e’ automatico che l’intervistato, nel raccontarsi, faccia emergere più i bisogni  che i desideri. Riuscire a scoprire invece i desideri e’ capacita’ di chi intervista e delle domande costruite adeguatamente andando a scavare nel passato, nell’infanzia, nel futuro. Nel costruire un presente fantastico e positivo e nel portare il pensiero dell’intervistato su fatti belli finché non gli si accende lo sguardo, finché non si scorge un lampo di gioia, anche piccolissimo. Lì, in quel lampo sta il desiderio. A volte capita che non soffermandosi a sufficienza sui propri sogni e desideri, ci si dimentica di averli. Oppure nemmeno si sanno. Questo e’ un allenamento per andarli a scovare e a riconoscere….e perseguirli.

Secondo la metodologia del Self-Empowerment l’innovazione, in senso globale,  e’ la necessità di energia superiore desiderante.

Ovviamente quanto fin qui descritto e’ un’infarinatura di un metodo studiato e sperimentato da esperti psicologi  e che viene applicato come  metodologia formativa innovativa aziendale e delle persone con approfondimenti adeguati e seguendo i corsi.

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LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

Lei e’ Veronica. Da sette anni ‘ vittima di disturbi alimentari, anoressica ma, negli ultimi 3 anni ha iniziato un percorso durissimo, introspettivo, ambivalente e necessario per risalire la china.

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

Contrasti ricchi di alti e bassi, pianti e risa, studio e scoperte.

Dopo il ricovero in ospedale del settembre 2012 e le successive dimissioni a fine dicembre dello stesso anno, pian piano, faticosamente, ha percorso un tunnel buio e lunghissimo. Ma e’ pur vero che altrettanto pian piano ha preso consapevolezza della malattia e di quanto condizionasse la sua vita, le amicizie, la sua testa, il suo carattere, il suo corpo. Corpo e mente sono state dilaniate da tormenti che l’hanno attanagliata giorno e notte senza tregua.

Lottava, ribellandosi alla malattia ma rimanendo, il piu’ delle volte, sconfitta dalla stessa. Pero’ ogni sconfitta era un piccolo passo in piu’, strano a dirsi e contraddittorio. Se fosse stata sconfitta irreparabilmente, sarebbe morta. Invece era sconfitta ma raccattava tutte le sue forze per rialzarsi, per provare a combattere ancora e ancora. Arrancava in quel tunnel nero e profondo aggrappata allo spirito di sopravvivenza insito in tutti noi, così, grazie a Dio, anche in lei.

Ad un certo punto la sua mente ha cominciato a lasciare meno spazio a quello che lei definisce “Il Dittatore” nella testa. Pian piano il cervello ha ripreso a ragionare, a fare progetti, a sognare.

L’Anoressia ammazza una parte di neuroni, e’ scientificamente provato. La mancanza di alimentazione atrofizza la parte fondamentale della nostra mente, quella che ci permette di progettare, di sognare, rendendoci apatici e un bocconcino prelibato per l’anoressia che finisce col mangiarci, uccidendoci.

Veronica ha fatto la maturità e poi si e’ iscritta all’ università scegliendo con cura il percorso di studio che le sarebbe stato d’aiuto. Nei testi di filosofia, pedagogia, psicologia ha iniziato a trovare risposte logiche a quanto le e’ accaduto travolgendola e facendola precipitare quasi nel baratro. Più studiava in modo ossessivo, più il cervello allargava i suoi orizzonti, dandole modo di lasciare sempre meno spazio al Dittatore fino a ridurlo in un angolo. La curiosità del sapere  e del capire l’ha proiettata verso l’uscita dal tunnel.

Veronica ha ripreso a fare fotografie e video, ha ripreso a scrivere e ha aperto un blog.

Le foto sono il suo mezzo di comunicazione, benché a volte possano risultare un cazzotto allo stomaco, ma lei non ha mezze misure!!!

I video parlano della sua ricerca continua, della scoperta della luce dopo il buio, dell’osservazione di quanto e’ meraviglioso ciò che la circonda.

Il libro racconta tutta la sua storia, il perché e il per come la malattia e’ riuscita quasi ad ucciderla.

Il Blog………il Blog e’ recentissimo e riassume tutto questo suo allucinante percorso.

Studi, citazioni, diario, poesia, foto.

Il Blog e’ lei in tutto e per tutto.

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

E’ così ricco di tutto quello che sente e prova che non si riesce a starle dietro.

Pubblica in continuazione e ogni post, a me che la leggo regolarmente, lascia una riflessione. Sembra un vaso di Pandora  esploso dal quale, a getto continuo, scaturiscono sensazioni, pensieri, verità.

Veronica ha deciso che questa sua esperienza di vita debba essere d’aiuto ad altre ragazze e, raccontando quanto le e’ accaduto e tutto quello che ha dentro, possa in qualche modo riuscire a salvare altre persone che stanno imboccando quel tunnel maledetto.

Il CIDA onlus – Centro Italiano Disturbi Alimentari e Dipendenze

ha scoperto in Veronica la testimonial perché lei ce la sta facendo e può  essere d’esempio e aiuto contro questa Bestia Anoressia.

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

Blog di Veronica

Pagina Fb di Veronica e  e quella di Joy Hope Rule fotografa

CIDA Onlus – Centro Italiano Disturbi Alimentari

LEI E’ VERONICA, LA MIA VERONICA

ARCI BELLEZZA LUNEDI’ 7 DICEMBRE – “Un viaggio chiamato amore”

ARCI BELLEZZA LUNEDI' 7 DICEMBRE - "Un viaggio chiamato amore"

ARCI BELLEZZA LUNEDI’ 7 DICEMBRE – “Un viaggio chiamato amore”

 

ARCI BELLEZZA LUNEDI' 7 DICEMBRE - "Un viaggio chiamato amore"

 

Lunedì 7 dicembre “I Lunedì del Bellezza” incontrano una delle storie d’amore più famose delle letteratura italiana: quella fra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campana.

ARCI BELLEZZA LUNEDI' 7 DICEMBRE - "Un viaggio chiamato amore"

Dal comunicato stampa:

“Sibilla Aleramo, Dino Campana: poeti, amanti, nelle retrovie della Grande Guerra.

Innamorati e violenti, delicatissimi e straziati, schiavi di un desiderio fatto di gioia e tortura.

Un desiderio così forte da bruciare in pochi mesi: rose trovate in agosto, calpestate e sfiorite a gennaio.Un’amore di carne, sangue e parole.

Poesie, lettere e biglietti d’ingiurie o nostalgia hanno costruito il castello di carta di cui sono stati la Regina e il Re, nel 1916, fino a mandarlo a fuoco.”

 

  • Alle 20,00 il menu  della serata  prevede  una  cena tipica toscana a
    base di bruschette, polenta e cinghiale alle olive a prezzi popolari con gli ospiti della serata (prenotazione consigliata allo 02-58319492).
  • Alle 21,30 performance teatrale a cura di Lorenzo A.P. Balducci, Valentina Proserpio, Monsieur Bod.
  • A seguire proiezione del film “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido, con Stefano Accorsi e Laura Morante.

“I Lunedì del Bellezza”: una serie di concerti, spettacoli, film, incontri con personaggi di rilievo della scena culturale, milanese e non, su argomenti vari. Dal cinema al teatro, dalla musica all’arte, dalla letteratura alla storia, dalla scienza alla politica.

Presso il bellissimo scenario del salone del circolo ARCI Bellezza
 via Bellezza, 16A a Milano
si alterneranno,  ospiti ed eventi, volti ed immagini, suoni, colori e sapori.

 

Dalle 21  “i Lunedì del Bellezza” entreranno nel vivo, cambiando veste di settimana in settimana. Dal concerto allo spettacolo teatrale, dalla serata cinematografica alla presentazione di un libro e al dibattito/intervista su argomenti vari.

Per partecipare ai Lunedì è richiesta l’iscrizione annuale all’ARCI.”

Per info dei Lunedì del Bellezza
Gianluca
Tel. 327-3754558

segui la programmazione sulla pagina FB di Arci Bellezza

UNA FREDDA E AUTUNNALE DOMENICA POMERIGGIO

UNA FREDDA E AUTUNNALE DOMENICA POMERIGGIO

UNA FREDDA E AUTUNNALE DOMENICA POMERIGGIO

Fuori c’e’ un cielo terso e bellissimo, un po’ inusuale per una Milano solitamente grigia. Ma anche in questa città ci sono giornate meravigliose come oggi, 22 novembre, anche se e’ UNA FREDDA E AUTUNNALE DOMENICA POMERIGGIO

Nonostante il sole, preferisco starmene a casa, sotto il plaid, al calduccio delle mie quattro mura, con mia figlia il cane e il gatto.

Un tè caldo con aggiunta di un goccio di brandy per la tosse, quattro chiacchiere in totale relax…..e i piedi sul tavolino!

Foto di Veronica Carozzi

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MERCATINO DI NATALE S. ILDEFONSO

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Anche quest’anno la Parrocchia di San Ildefonso offre alla sua comunità di fedeli e a tutti coloro che hanno il piacere di andare a fare un “capatina” il lavoro di tante mamme, nonne, papa’, nonni, bambini e ragazzi che hanno confezionato di tutto e di più per raccogliere un po’ di fondi per la Caritas Commissione Solidarieta’. Non c’e’ obbligo di acquisto, ma farà’ piacere a tutti coloro che si sono prodigati nella produzione e organizzazione vedere che in tanti vanno a curiosare.

Sara’ molto divertente per i bambini perché una make up artist giocherà’ con loro truccandoli nei modi più’ scenografici e spettacolari.

Buon divertimento a tutti.

La Parrocchia di San Idelfonso e’ in  Piazza Damiano Chiesa zona City Life

 

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GLI ASTRI DI SUSY GROSSI 7: TERZO APPUNTAMENTO DI NOVEMBRE

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Dal 16 al 22 di Novembre 2015

01)ARIETE

EVITA  POLEMICHE.  L’intoppo che pare condizionare la tua settimana potrebbe essere di natura sentimentale… lo sostengono sia la Luna, che all’inizio del periodo considerato si trova in caprioc0rno in compagnia di Plutone e sia Venere, la quale occupa il Segno dirimpettaio della Bilancia. Entrambi i pianeti legati ai sentimenti sono in urto con il volitivo Urano che da tempo sosta nei Gradi che ti appartengono, quindi le eventuali tensioni che segnalano si indirizzano vero l’emotività, le emozioni, le sensazioni affettive. In questa fase non del tutto scorrevoli e gratificanti. Evita, evita, evita ogni polemica…

2) TORO

APPOGGIO CELESTE.  L’appoggio che le stelle ti danno s’avvale in settimana, proprio al suo debutto, della complicità della mutevole e cangiante Luna, la quale si unisce a Plutone per suggeriti tattiche idonee e consolidare le proficue proposte del bel Giove vergineo sul quale potrai contare incondizionatamente. Sarà allora anche l’istinto a dirti come agire e in che direzione dirigere la tua volonterosa imprenditorialità. I passi che farai in codesto specifico periodo ti porteranno davvero lontano e ti faranno uscire dalla secche di situazioni ripetitive e senza sbocco. Non abusare però delle tue forze e della tua energia fisica.

3) GEMELLI

PROGETTUALITA’ SOBRIA.  Venere, e poi anche Marte, diventano i baluardi difensivi e  le mura protettrici di una situazione a due rinvigorita dal fatto che l’attrazione e l’intesa sono galvanizzate dalla amiche stelle. Torna quindi qual quid di vivacità nella vita a due corroborata dalla tenerezza e dal desiderio di spartire sia l’amore e sia la confidenza fisica che viene da un sano erotismo. Saturno mette l’accento sull’esclusiva che vuoi dal partner e sulla totale disponibilità che intendi offrigli, senza divagazioni di natura amorosa da nessuna delle due parti… Sul lavoro non appoggiare progetti eccessivamente dispendiosi.

04)CANCRO

CONCENTRATI.  Un pizzico di stanchezza, un tantino di deconcentrazione, un quid di insoddisfazione e la tua settimana rischia di presentare il pollice verso e di non darti le soddisfazioni che meriti. Concentrati solo sulle situazioni che ora puoi risolvere e rimanda, di qualche tempo, le questioni che necessitano di una energia più marcata di quella che poi mettere in campo nei giorni prossimi. E non fare di ogni erba un fascio: se il partner in qualche occasione magari parla con qualcuno che non sei tu occhio a non drammatizzare per pure gelosia. Senza fonda-mento, tra l’altro… Comincia a pensare al prossimo Natale.

05)LEONE

SOLIDE SPERANZE.  Ai faraonici progetti con i quali intenderesti varare una nuova politica nel campo del lavoro e della risultante economia ci si sta dedicando Giove. Il quale è ben consigliati da Plutone e, in particolare lunedì, anche dalla magica Luna. Allora aspettati colpi di genio, idee illuminate, escamotages adatti al momento perché è proprio ciò che ti regalano le stelle. Il fatto che sia Saturno e sia Urano ti sono amici dagli altri due Segni di Fuoco, Sagittario e Ariete, rende solide le tue aspettative e concrete le speranze , mettendo in campo una volontà e una fermezza che raramente sono state così granitiche.

06)VERGINE

FAVORISCI IL SILENZIO…  Una visione generale più serena generosa e dotata di una sicurezza marcata sono i regali del passaggio di Giove nel Segno, ora  più che mai condizionante perché in rapporto con il volitivo Plutone capricornino e pure, all’inizio della settimana, con una Luna che mette a disposizione di Plutone e indi anche di Giove la sua sensibilità intuitiva. Basterà a correggere un tantino la rotta sulla quale sei indirizzata e basterà quindi ad evitarti collisioni sgradevoli e inceppa ture capaci di farti perder tempo. Nettuno però ti suggerisce di non fare cenno dei tuoi piani a personaggi che non ti approvano per niente…

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JACOPO DA TAMPAAM2015 E MAMMA SEGUE LA DIRETTA LIVE

JACOPO DA #TAMPAAM2015 E MAMMA SEGUE LA DIRETTA LIVE

JACOPO DA #TAMPAAM2015 E MAMMA SEGUE LA DIRETTA LIVE

Con il fuso orario non si capisce niente, mi collego per cercare la diretta Live da Tampa e nel frattempo cerco informazioni. Filippo, un amico di Jacopo, su FB mi chiede a che ora inizia ma io non capisco, e’ tutto in inglese e sto cercando. Arriva prima lui inviandomi il link per collegarmi TAMPA AM 2015 LIVE  e mi avverte che ci siamo quasi.

Non lo vedo, Filippo mi scrive se lo vedo, non lo vedo…. vedo altri. Gli domando che maglietta ha e mi risponde che indossa una maglia bianca con un logo sulle spalle e un berretto grigio…….si lo vedo, ora lo vedo…e la sua maglietta preferita perche’ rappresenta un “Trick” con il suo amico Aref dove saltano uno sull’altro incrociandosi ed e’ talmente assurda come evoluzione, che solo la loro grande intesa ne ha permesso la realizzazione. Aref non e’ a Tampa, ma con quella maglia addosso e’ come se fosse con Jaki a tifare per lui.

JACOPO DA #TAMPAAM2015 E MAMMA SEGUE LA DIRETTA LIVE
T- Shirth Ratti Locali

Bastard Store, gli autori della maglietta

Siamo alla run 37 la sua e’ la 41, mi agito, metto le cuffie e cerco di capire; un occhio al pc, uno al telefono, un’altra occhiata al pc a fianco, mi sento circondata ma e’ come se fossi li’ anche io. Ogni volta e’ così, quando poi posso vederlo e’ ancora peggio, l’ansia sale minuto per minuto. Tra una run e l’altra gli atleti fanno un paio di giri nel park per mantenersi caldi in attesa che tocchi a loro.

Run 38. Vado sul profilo FB di Jaki e ci sono già’ parecchi post degli amici che lo incitano e lo incoraggiano e anche se ognuno a casa loro, o alcuni riuniti a seguirlo sul pc, sento tutta la loro stima, la loro eccitazione in attesa di vederlo in azione.

Girando sul sito di Tampa vedo  le foto delle qualifiche e ne salvo un paio

JACOPO DA #TAMPAAM2015 E MAMMA SEGUE LA DIRETTA LIVE

Run 39. Posto sul mio profilo il link di Tampa Live

Run 40. Oddio ci siamo. Mi sistemo sulla sedia, alzo il volume e accendo una sigaretta.

Run 41. Sento il suo nome, in America dicono Giacobo da Milan Italy e lo vedo in pista.

la run di Jaki

per vedere la Run di Jacopo

Jacopo Carozzi aka Giacopo Carusi aka crazy italian style killing it at #tampaam2015good job homie! #italianskateboarding

Posted by René Olivo on Sabato 14 novembre 2015

pag FB di Rene Olivo che ha postato il video per primo

3  intensi minuti di adrenalina pura: line, trick, cadute, scivolate. Un salto sul rail, una salita, una discesa, altro trick sui gradini e poi salita e salto e piroetta e…………..e’ finita!

Tiro un respiro di sollievo……….e’ andata. Messaggio con Filippo e aspettiamo le classifiche.

Continuo a lavorare con un occhio qui, uno all’altro schermo, uno al cellulare.

La gara e’ finita per oggi, attendiamo i risultati per  le finali di domani.

Vedo gli speaker al centro pista con le hostess per cui siamo giunti all’esito; faccio un respirone e attendo. Iniziano a dire i nomi e sento Giacobo Milan…… non credo alle mie orecchie e messaggio a Filippo chiedendogli se e’ passato, incredula. Non risponde e mi chiama e mi urla nell’orecchio che e’ 9°.

Filippo e’ un carissimo amico di Jaki e mi racconta che ha obbligato tutta la famiglia, persino la nonna a vedere una gara di Skateboarding da Tampa  in inglese, collegando la televisione al pc. Conclude la telefonata invitandosi a vedere la finale qui da me per godercela insieme.

Questi ragazzi sono un mito!

anteprima gara 

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DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

Chi e’ Daniele Amato?

Daniele ha 19 anni, ha gli occhi marroni molto scuri, profondi e vivacissimi della sua mamma.

DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

I suoi capelli una volta sono rossi, una volta gialli, una volta quasi bianchi, e un’altra volta castani con strisce non ben definite. Ha il viso pulito e giovane, mentre gli parli e, nel frattempo ti guardi intorno, ti giri e lui non c’e’ più. Ti offre un caffè e lo aspetti un’ora perché nel frattempo, attratto da chissà che e’ già sparito, sta già facendo altro. Mi ricorda troppo mio figlio e quindi lo amo tantissimo. Adoro questi giovani menti così vivaci e intenibili, spesso con problemi a scuola perché non vengono capiti, perché non stanno fermi nel banco, perché il pomeriggio  invece di studiare fanno altro………Altro e’ creare!

DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

Quella vivacita’ che traspare dallo sguardo cela una creativita’ incredibile che si e’ sviluppata ancor prima delle gambe e delle braccia, ancor prima della parola;  stava gia’ nel cuore.

Daniele e’ un portento. Il classico “giamburrasca” buono che mentre ne fa una ne ha gia’ pensate 100. Ha una parlantina veloce perche’ ha troppe idee in testa e la parola non e’ così rapida quanto le idee , viaggia veloce per dirle tutte in una volta.

Mi fa morire ogni volta che lo incontro. Mi racconta suo padre Paolo che Daniele, fin da piccolo, invece che giocare con “Game Boy o Play Station ”stava tra gli operai in fabbrica e rubacchiava avanzi di pelle e tessuti per mettere alla prova le sue idee, sperimentava e chiedeva agli artigiani come si faceva questo o quello. Fin quando un giorno, in azienda giunge il noto  Manolo Blahnik  per ordinare una linea di borse.

DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

Daniele, con la sua beata innocenza di ragazzino, all’epoca aveva poco piu’ di 10 anni, vedendo un disegno del grande Manolo gli disse che non sapeva disegnare scappando via in laboratorio e tornando poco dopo con un modellino assemblato con carta colla, cucitrice e piume .

Allo sconcerto dei genitori reagi’ entusiasta Manolo che da allora “pretende” l’intervento di Daniele nella produzione dei suoi modelli. Da quel momento Daniele non va piu’ a “rompere le scatole” agli operai, ma insieme a loro progetta e sperimenta.

Papa’ Paolo e Mamma Flavia non nascondono la felicita’ che nel profondo li colpiva, allo stesso tempo erano particolarmente critici e osservavano attentamente come la creativita’ del figlio, pian piano si sviluppasse. Poteva essere una cosa momentanea come spesso capita ai giovanissimi che s’infiammano per qualcosa, ci si buttano a pesce per poi esaurire in tempi piu’ o meno rapidi l’entusiasmo iniziale e passare ad altro.

Del resto e’ normale, anzi, magari tutti i ragazzi potessero sperimentare piu’ cose per poi scegliere la loro strada. Non  a tutti e’ dato avere questa chance, ma a parer mio, e’ corretto che un genitore osservi il proprio figlio e assecondi la sua passione se passione e’. Altrimenti avra’ solo sperimentato.

E sulla scia della verifica Paolo e Flavia hanno iniziato ad incoraggiare Daniele a perseguire e alimentare questa creatività. Hanno protetto il figlio davanti ad insegnanti incompetenti e poco lungimiranti che si lamentavano della disattenzione, forse, o mancanza di compiti di Daniele perche’ vedevano gli sforzi e le rinunce che Daniele faceva per perseguire la sua passione.

Sara’ mica facile rinunciare a feste e discoteche per disegnare un paio di scarpe….magari qualche volta non se ne ha voglia, ma non Daniele.

Del resto il ragazzo non passava i pomeriggi in giro a bighellonare, li passava a lavorare, a conoscere il mestiere, i trucchi dell’artigianalità, a toccare i materiali, a vedere gli accessori e provava e cuciva e tagliava e incollava per giornate intere e pure serate e weekend. Si potrebbe mai rimproverarlo? La passione del mestiere l’ha respirata fin da piccolo, ma la rapida evoluzione della sua creatività ha dell’incredibile.

Paolo e Flavia non gli hanno reso la vita facile perché il mondo del fashion e della moda e’ fatto di squali, figuriamoci con un ragazzo, che nel frattempo aveva raggiunto i 13 anni e poteva realizzare il suo sogno con la prima sfilata. Rispetto alla produzione artigianale di borse dell’azienda di famiglia, la scelta di Daniele ha puntato sulle scarpe……e che scarpe!

 

I giornali hanno parlato del piu’ giovane design al mondo persino  Il Sole 24 Ore

La scelta di una linea di scarpe ha messo a dura prova Daniele nel dover dimostrare che era la sua strada e la famiglia cha ha deciso d’investire in lui. Mi  colpiscono i genitori che fin da subito hanno responsabilizzato il giovane e gli hanno insegnato il valore del lavoro.  TUTTA la famiglia ha affrontato insieme questa nuova avventura di produrre un settore nuovo.

Daniele ha dovuto imparare a fare i conti, a calcolare investimenti, tempi, materiali, spese e guadagni e renderne conto all’amministrazione dell’azienda.

L’apprezzabile  scelta genitoriale esce decisamente dal coro e le motivazioni sono fondamentali per la crescita di un giovane.

Daniele nasce in una famiglia storica dell’artigianato  milanese,  sarebbe stato facile mettergli tutto a disposizione, aprirgli la strada e finanziarlo. Invece saggiamente non e’ stato così affinché lui imparasse fin da subito a conquistare la fiducia, il rispetto e la stima dei suoi genitori, dei fornitori, degli artigiani.

Ha dovuto crederci per primo per convincere e ce l’ha fatta.

Il confronto continuo e costante gli ha permesso di crescere, di scegliere, di diventare sempre piu’ bravo. Facile avere un papà che dice sempre si…. E poi cosa s’impara? Invece per Daniele ci sono stati parecchi NO

La conquista, la sfida, benché dura, e’ una delle cose più importanti e soddisfacenti. E l’obiettivo e’ stato raggiunto.

Fondamentale e’ stato, per lui, avere alle spalle una famiglia solida, unita, che ama profondamente il proprio figlio e la sua stessa storia dal 1908; che l’azienda e’ casa; che i collaboratori, gli operai, gli artigiani sono la forza motrice e fanno la serietà , la tradizione, l’etica dell’azienda stessa nella tradizione del Made in Italy.

Paolo e Flavia, oggi che Daniele ha dimostrato quanto crede nel suo lavoro, fanno mezzo passo indietro e gli lasciano più autonomia, pronti ad un consiglio se chiesto, disponibili all’aiuto anche se non viene chiesto affinché Daniele diventi un professionista a tutti gli effetti; ma già lo e’.

La prima sfilata di Daniele a cui ho assistito due anni fa, e’ stata organizzata da lui stesso in tutto e per tutto.

E’ stata fatta alle Fornaci Curti, un posto incantevole e di altrettanta tradizione di artigiani del cotto dal 1400.

DANIELE AMATO: DI NOME E DI FATTO

Il gadget per gli ospiti era una pochette di seta dello stesso colore principe della collezione

Le hostess agli accrediti, compagne di scuola; a ricevere gli ospiti, mamma e papà; la sorella e le amiche , in passerella; gli amici chi alla musica, chi fotografo, chi video maker

Tutta la famiglia e gli amici più stretti coinvolti nei lavori, nelle fatiche dell’organizzazione di una sfilata, nell’allestimento, nelle prove e nel disallestimento. Questa atmosfera da grande famiglia si respira come si entra in azienda e loro la trascinano nelle sfilate di Daniele.

Durante la sfilata ero affascinata a scrutare l’emozione negli sguardi di mamma e papa’, la soddisfazione e la gioia.

Quando sulla passerella, alla fine,  e’ apparso l’autore di tanta creativita’ ed eleganza aveva un viso contrito quasi arrabbiato……………..invece era ricco di adrenalina e tensione sfogata in un pianto liberatorio subito dietro le quinte,  in contemporanea a mamma Flavia che si lasciava andare in qualche lacrima mista di affetto, soddisfazione, stima per il figlio e per quanto aveva realizzato, eseguito e portato sotto gli occhi di tutti. Non parliamo dell’abbraccio corale degli amici quando e’ arrivato Daniele, come fosse l’ultimo giorno di scuola e i ragazzi fanno un casino pazzesco.

Quasi fantascienza al giorno d’oggi dove le emozioni diventano occasioni rare.

A sfilata finita mi ha tanto colpito quando Daniele mi ha chiesto se mi fossero piaciute le modelle. Ma come avrei mai potuto dirgli di no. Daniele ha la sensibilita’ fine di un animo pulito, attento agli altri, sensibile ai drammi sociali come  l’Anoressia che colpisce tanti giovani . Le sue modelle sono le amiche, la sorella; ragazze normali, belle nella loro giovinezza che siano magre o piu’ in carne; alte o normali; chi piu’ truccata, chi meno; capelli acconciati da loro, abiti adeguati ma portati da casa.

La sfilata e’ stata semplice, fine, accogliente, bella….corale. Gli applausi alla fine non finivano piu’ e anche in papa’ Paolo ho visto l’emozione e la soddisfazione.

Daniele Amato lo e’ di nome e di fatto

LE MIE PRIME dècollettè

LE MIE PRIME dècollettè

LE MIE PRIME dècollettè

 

Quale ragazza non aspetta con ansia di indossare le sue prime décolleté?

Probabilmente, le capita, a spasso con la mamma, di ammirare nelle vetrine le scarpe col tacco. Di solito quando mamma esce, ruba le sue scarpe e scimmiotta davanti allo specchio una camminata ondeggiante e fa finta di essere grande.

Ma la prima volta che le acquista, ne vedrà’ 1000, ne proverà’ 100 prima di scegliere.

Magari immaginerà’ di metterle con quell’abito o quell’altro. Sicuramente penserà’ di sfoggiarle, la prima volta, per una festa con gli amici, un compleanno, una serata in discoteca. Ovviamente sognerà’ che in quell’occasione sia presente il ragazzo di cui e’ pazzamente innamorata, e nella sua mente si svilupperà’ il film di quell’incontro.

Le prime décolleté sono uno schianto, sono da riporre con cura quando si ritorna a casa, sono da coccolare, sono certamente da amare quanto la femmina che c’e’ in ogni donna.

Queste décolleté sono speciali, sono fatte su misura, sono fatte a mano, sono di materiale pregiato. Pianta media perché  siano comode e non fastidiose, non dolorose.   Mai una donna deve patire per sentirsi bella, elegante e sinuosa.

Gia’ solo per questo sono uniche.

Sono esclusive anche perche’ le indossa un uomo che non ha mai indossato questo modello: Stefano Ferri e la parte femminile che vive dentro di lui.

LE MIE PRIME dècollettè

 

Ritirate oggi pomeriggio e pronte ad inaugurarle per la prima uscita serale all’evento di “Vienna ora o mai piu’”.

Queste décolleté sono progettate da un design di soli 19 anni: Daniele Amato

Ma chi e’ Daniele Amato?………………………a domani

Stefano Ferri

Lo stile di Daniele Amato

Vienna ora o mai piu’

A QUOTA 12 METRI DI ALTEZZA

A QUOTA 12 METRI DI ALTEZZA

A QUOTA 12 METRI DI ALTEZZA

 

Per sfida dovevo arrivare in cima fino a quota 12 metri di altezza. Un’esperienza di freeclimbing in piena Milano al vecchio e famosissimo Vigorelli.

Bambini a fianco a me s’arrampicavano come “ragnetti” senza alcun timore; io, nonostante fossi imbragata facevo una fatica di pazzi e il cuore batteva a 1000.

Ci sono arrivata a quota 12 metri d’altezza……. una soddisfazione infinita.

Lo snowpark del Vigorelli

sport invernali a Milano

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