IL LABIRINTO DELL’ANIMA

IL LABIRINTO DELL’ANIMA

IL LABIRINTO DELL’ANIMA

 di Elena Grossi

IL LABIRINTO DELL’ANIMA
“Il doppio segreto”, 1927 – Renè Magritte

 

 “Un importante insegnamento del mio professore di antropologia

 a proposito del lavoro sul campo è quello di uscire sempre dalla propria confort zone.

Per molti versi, è il metodo che ho seguito anche nel “lavoro sul campo del cuore”. Per quanto sia stato tormentoso smarrirsi e peregrinare in territori solitari e sconosciuti, ora mi rendo conto che per qualche strana ragione è stato positivo non trovare subito la strada. Certe volte può essere addirittura un inopinato piacere non sapere dove si è. Ma questo presuppone la capacità di reggere il supplizio dell’incertezza.

La continua espansione della propria confort zone non è una cattiva strategia,

quando si è alla ricerca di un senso tutto nuovo.”

Tratto dal libro “La via del bosco” – Una storia di lutto, funghi e rinascita

di LONG Litt Woon 

IL LABIRINTO DELL’ANIMA
La via del bosco

Elena Grossi:

Questo passo del libro ha risvegliato la mia curiosità facendomi vibrare le corde dell’anima richiamando alla memoria un periodo della mia vita in cui:

“Per molto tempo ho attraversato il deserto delle mie paure, o meglio “la Foresta”…, ho sperimentato il vagabondare nella nebbia dei sensi, richiamata alla vita solo da echi lontani e da rumori indistinti; completamente disorientata. Mi sono smarrita in un luogo che consideravo tetro e deserto.”

A volte vedevo in lontananza pallidi colori che attiravano la mia attenzione, altre volte penetravano la mia barriera infidi profumi paradisiaci che mi hanno rievocato qualche cosa di lontano e sconosciuto… una cosa, una situazione, un modo di vivere o di essere, non so bene… che mai avevo sperimentato in vita ma che agognavo con tutta me stessa.

Quel lungo peregrinare in terre lontane dalla realtà, prima, mi ha portato, per buie e tortuose vie, alla scoperta di profonde zone d’ombra, legittime e legittimate dalla vita, che alla fine del labirinto mi hanno condotto alla riscoperta della parte più intima di me. La parte più sacra, gioiosa e vitale, ancora inviolata dalle sofferenze terrene. ( mi sono state donate per poter, un giorno, filosofeggiare su esse…)

Con il tempo ho compreso che era questa parte che brancolava nel buio e che tanto anelava di venir ritrovata per poter assaporare, per la prima volta, il calore del sole, respirare l’aria cristallina e vivere di una gioia serena, piena di colori intensi e vividi.

Ora è questo uno dei miei compiti terreni, dissetarmi della fonte per cui la mia anima gioisce, nel mio caso sono fortunata perché l’Arte e i Viaggi sono/saranno la mia sorgente.

Questo periodo di difficoltà ci chiama al cambiamento, a riflettere su ciò che riteniamo ingiusto e sbagliato della nostra vita, è un momento che potremmo sfruttare meglio…. Per la crescita personale, per imparare qualche cosa di nuovo, per parlare, come mai avevamo fatto prima, con i nostri figli.

Potremmo anche…pensare a tutto ciò che ci sarebbe piaciuto fare o avremmo voluto fare e prendere seriamente in considerazione di compierlo.

Questo è il compito che abbiamo in questo momento di crisi… buttarci alle spalle il vecchio per poter accogliere il nuovo e magari accettare l’inconsueto. Non è più il tempo di aspettare, ora bisogna purificarsi dai brutti pensieri e raccogliere le forze per pianificare un futuro migliore per noi e quelli che ci circondano. E’ tempo di evolverci, tempo di accettare ciò che ci fa/farà sentire bene lasciandoci alle spalle ciò che non ci appartiene più.

Cosa avremmo sempre voluto fare e non abbiamo mai avuto il coraggio di fare?

Cosa ci ha tenuti legati in una situazione per noi poco gradevole?

Cosa non ci siamo confessati mai per la paura di venir giudicati?

Elena Grossi

Irene Vella l’11 Marzo 2020 ha pubblicato una bellissima poesia su facebook

Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla.
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto
Anche gli uffici
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini
Perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali
E la gente si ammalava
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Ci fu chi imparò una nuova lingua
Chi si mise a studiare e chi riprese l’ultimo esame che mancava alla tesi
Chi smise di scendere a patti con l’ignoranza
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi
E l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita.

 

Colgo l’occasione per ringraziare l’autrice di averci espresso con tanta grazia la speranza che lei e tutti portiamo nel cuore…. Elena Grossi

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COME UN GRANELLO DI SABBIA…..

COME UN GRANELLO DI SABBIA…..

COME UN GRANELLO DI SABBIA…..

 di Elena Grossi

COME UN GRANELLO DI SABBIA…..
Foto di Simon Clayton

Volevo specificare che poche volte

ho assaporato quella sensazione di pienezza…

l’emozione di comprendere l’universo per una frazione di secondo

 e farne completamente parte.

Quella consapevolezza di riuscire a riconoscere “il Tutto “

 all’interno di un infinitesimale granello di sabbia….

Più spesso mi è capitato di comprendere

la “perfetta unicità” di un fiocco di neve

o di sbalordirmi davanti alla ingegnosità di una tela di ragno…

 

Quest’autunno invece mi è capitato di osservare degli uccelli che si riunivano su un albero vicino casa, ogni giorno sempre più numerosi… erano diventati tanto chiassosi che mi sono chiesta di cosa stavano discutendo così animatamente… guardandoli, nei giorni successivi, mi sono accorta che, avvicinandosi l’inverno, si stavano organizzando per emigrare in un posto più caldo!

Scontato ma non per me… perché in realtà mi ero dimenticata sia degli uccelli che del tempo atmosferico!

Mi sono resa conto ancora una volta che guardo senza vedere, come se tutto quello che sta “al di fuori” non mi riguardasse. Era la prima volta in tutta la mia vita che osservavo veramente uno stormo; mi sembrava persino di poter riconoscere i loro atteggiamenti quasi umani… Il mondo è davvero curioso e variopinto!

Trovare nel microcosmo il macrocosmo è un sapere antico, che si può sperimentare attraverso la connessione con la natura, con la meditazione, rivivere grazie a passi ispirati di libri e poesie, si può ricercare attraverso varie forme per lo più artistiche…

COME UN GRANELLO DI SABBIA…..
Foto di Aviv Perets

 

Elena Grossi

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PUOI VOLARE FARFALLA…

PUOI VOLARE FARFALLA...

PUOI VOLARE FARFALLA…

scritto da Elena Grossi

 

Ho voglia di migliorarmi, di riappropriarmi del mio corpo, della mia femminilità, della mia rabbia, ho voglia di parlare, di esprimermi, di conoscermi,

non più di cambiare ma di valorizzare le cose che già possiedo.

Perché il mio mondo è vario,

creativo

colorato

caldo

divertente

profumato

 musicale

 avvolgente,

come la mia casa interiore.

Sono Io ….,

questa piccola e grande Elena che riconosce il mondo

in un granello di sabbia.

Sono l’universo che c’è in me…………..,

in questo giorno perfetto

in cui ho assaporato un briciolo di Deità.

Elena Grossi

 

Ringrazio tutte le donne che hanno accompagnato il mio cammino attraverso la “danza terapia”,

e auguro tutte le donne e gli uomini che stanno coraggiosamente intraprendendo un cammino alla ricerca della propria individualità di trovare la propria strada.

Ben venuta Elena nel Team di 50annieround

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LE ILLUSIONI. Joy Hope Rule©

LE ILLUSIONI. Joy Hope Rule©

LE ILLUSIONI. Joy Hope Rule©

LE ILLUSIONI. Joy Hope Rule©
Le illusioni

Le illusioni rendono tossici gli amori, li portano a farci male, sono il più grande nemico dell’anima, sono demoni.

pagina FB di Joy Hope Rule©

Another story about Anorexia© on Flickr

Pensieri e foto legate ad un’esperienza di vita vissuta con dolore, stupore, paura, consapevolezza e ambivalenza e, nel tempo, rinascita.

“Ti parlo” nasce per Joy  vittima e carnefice di se stessa e nasce per me che l’ho accompagnata, a volte impotente, in questo allucinante viaggio che portera’, prima o poi, alla stazione giusta, dove finalmente scenderemo .

ANOTHER STORY ABOUT #ANOREXIA

ANOTHER STORY ABOUT #ANOREXIA

ANOTHER STORY ABOUT #ANOREXIA

Il video e’ interamente fatto, montato, musicato da Veronica Carozzi che racconta la sua storia, ancora una volta, in occasione della GIORNATA MONDIALE contro i disturbi alimentari.

(after the English version)

“Nel corso di questi anni non ho fatto che sentirmi giudicata da tutti perché da che ero una ragazzina di 15 anni normalissima, sono diventata un piccolo “scricciolo” a causa dell’anoressia. Non tutti sono stati in grado di capire che non è mai stata una cosa voluta, o meglio, forse lo era inizialmente. Ma una volta che prende il possesso di te e della tua persona, non puoi che accettarla e combatterla. Ed è ciò che ho cercato di fare io.
In generale, da lontano le persone vengono giudicate senza nemmeno un motivo valido, ma se andate a ricercare le vere cause di questa malattia, capirete che non nasce senza un motivo valido, non è un capriccio. Chi non ha avuto a che fare con i disturbi alimentari non ha la benché minima idea di cosa significhi conviverci. E’ una lotta lunga, anzi, lunghissima che si fa con se stessi. Ancora oggi l’anoressia fa parte della mia vita, più come un ricordo che come un qualcosa di presente, ma in ogni caso, il fatto che persista in me da ben 5 anni, dimostra quanto possa essere difficile uscirne. Nonostante tutte le forze e le energie impiegate per scacciarla, bisogna imparare a contrastarla con ogni mezzo possibile. Ho imparato che voler sapere, sempre di più, rende le persone più consapevoli ed è stata proprio la consapevolezza a spingermi nell’intraprendere questo percorso di guarigione e di sensibilizzazione. Nessuno merita di sopportare un dolore così grande, nessuno merita di morire per questo. L’anoressia è una patologia che controlla e programma, fino all’ultimo dettaglio, ogni singola azione giornaliera. Credo la si possa paragonare ad un “secondo te stesso” , che abita
abusivamente nella tua mente, che si impossessa della tua vita facendola sua. E’ una malattia subdola, bugiarda, ingannevole e spietata. E’ una lunga, lunghissima guerra interiore, che porta via ogni tipo di energia. E’ e rimarrà sempre un mistero il perché si instauri con così tanta facilità.
Chi mi conosce sa cosa ho passato, sa che cosa ha significato per me tutto questo e io non posso che ringraziare chi in questi lunghissimi anni ha lottato al mio fianco, giorno per giorno. Chi c’è ancora oggi non mi ha mai abbandonata e mi ha dato la forza di ritornare a vivere. L’anoressia mi ha tolto e dato tantissimo e, per quanto io possa averla odiata per tutto ciò, mi ha fatta crescere molto prima del dovuto, ed è stata soprattutto una durissima lezione di vita. Il mio compito, da qui al prossimo anno, sarà quello di cercare di sensibilizzare affinché si comprendano meglio i meccanismi e si eviti l’isolamento di chi sta soffrendo.
Ciò che vi chiedo oggi è di guardare con attenzione, captando le giuste informazioni e non fraintendendole.
Soprattutto nell’ultimo periodo ho cercato di allontanarmi dal mondo dei social network, ma
dal momento che ho deciso di mostrarlo tramite esso, me ne assumo ogni tipo di responsabilità. Chiedo di non giudicare, ma non impongo di non farlo. Sta a voi cercare di capire.( Anche se qui nessuno vi chiede di capirla, dato che nemmeno chi la conosce come le sue tasche ci riesce.) Ma spero che il messaggio che ho voluto trasmettere venga letto chiaramente. Non sarò certo io a cambiare la situazione dei disturbi alimentari, rimango una delle tante, tantissime persone che hanno sofferto per questo. Ma credo che mostrarlo e ammetterlo possa essere d’aiuto.
Questo video è stato realizzato in occasione della mia maturità, poiché quest’anno mi è stata data l’occasione di studiare più approfonditamente il discorso dell’anoressia come patologia mentale e non come un capriccio o una conseguenza di ciò che vogliono i mass media, sfatiamo una volta per tutte questo mito. Crearlo non è stato per niente facile. Ho dovuto aprirmi con me stessa, senza dover recitare, cercando di rimanere fedele a tutte quelle sensazioni che l’anoressia ha scaturito in me. Ho rivissuto il mio percorso con l’obbiettivo di far nascere nelle persone delle domande.

Vorrei che ci si interessasse di più a questo tipo di malattia, perché si, è una vera e propria MALATTIA, e come tale non va sottovalutata.
Non è il peso di una persona a determinare chi è.
Impariamo ad aprire gli occhi e la mente, anche tramite le esperienze altrui. ”

Scritto da Veronica Carozzi

la pagina di Joy Hope Rule

La fotografia di Veronica

Veronica oggi

Dopo 7 anni, in cui l’anoressia l’ha obbligata a non fare alcuna attività fisica, Veronica ha ripreso a ballare!

16 MARZO 2016 – GIORNATA MONDIALE CONTRO I DISTURBI ALIMENTARI:

ANOTHER STORY ABOUT #ANOREXIA

Translated by Monica Ghezzi “This article was translated being faithful to Veronica’s sentences in order to maintain its strength”.

This video was entirely registered, edited and set to music by Veronica Carozzi, who narrates her story:

“For all these years I haven’t felt anything, but feeling judged, because I was no longer the “normal” 15-years-old girl, but a ‘little slip of girl’ because of anorexia.

Not everybody could understand that it wasn’t my choice or, to better say it, maybe it was at the beginning. Once anorexia controls you and your personality, you can’t do anything but accept it and fight it.

And this is what I tried to do.

Generally, people get judged everyday from afar with no convincing reason; but, if you try to look for the real causes of this disease, you will figure out that it doesn’t show up without a convincing reason, it’s not a tantrum. People who haven’t dealt with eating disorders don’t figure out what it’s like to live with them, at all. It’s a long-lasting fight, an extra long-lasting fight with our inner-self.

Still nowadays anorexia is part of my life, more as a memory than as a real issue, anyway, the fact that it has been part of me for 5 years shows how difficult it could be to leave the disease behind.

Despite the strength and energy spent to expel anorexia, it is necessary to learn how to obstruct it in every possible way.

I learnt that the desire to get to know more and more makes people more conscious and it was that self consciousness that “pushed me” and gave me the strength to start this path of healing and awareness.

Nobody deserves to stand such a huge pain, NOBODY DESERVES TO DIE BECAUSE OF THIS.

Anorexia is a disease that controls and plans each daily action, in every single detail. I think that it can be compared to “another you-yourself” that lives unauthorized in your mind and takes over your life.

It is a devious, lying, ruthless and cruel disease. It’s very long-lasting interior fight, which takes every kind of your energy.

It is (and always will be) a mystery, why it dominates people so easily.

People who know me, are conscious of what I went through and what it meant to me and I can’t do anything, but thank people, who have been fighting by my side for all these years, day by day. There are still people who haven’t abandoned me and gives me the strength to go on living, again.

Anorexia stole and gave a lot to me and, even thought I hated it for this reason, it had me grown up earlier than I was expected to; it was a really hard life lesson.

My “homework”, from now on, will be sensitize people so they can better understand these inner workings in order to avoid the isolation of who is suffering because of anorexia.

What I ask today is to watch this video paying attention, collecting the right information and not to misinterpret it.

Overall for this period, I have tried to distance myself from social networks, but, since I decided to spread this video using them, I take on my own responsibilities.

I ask not to judge, but I don’t force to.

This is your turn to try to understand (en. even though nobody asks you to understand her, because even people who knows her by heart can’t get to do it), and I hope that this message will be clear.

Of course I won’t be the one who changes the eating disorders situation, I’m still one of many people who suffered because of this, but I think that showing it and admitting it can be helpful.

This video was made for my high school diploma.

This years I have been given the chance to increase my knowledge about anorexia as mental disease and not as a tantrum or a consequence of what mass media wants, so let’s explode this myth!

Creating this video wasn’t easy, at all: I had to open up without acting like someone else, trying to be faithful to my feeling about anorexia. I re-lived my path to make people questioning.

I would like people to be more interested in this type of disease, because it is actually a real DISEASE and for this reason it must not be underrate.

It is not a person’s weight to determine who he/she is.

Let’s learn to open up our eyes and our mind, also through other people’s experience.”

Written by Veronica Carozzi

 

CONTRO L’ANORESSIA, IL 17 DICEMBRE E’ UNA DATA IMPORTANTISSIMA

CONTRO L'ANORESSIA, IL 17 DICEMBRE E' UNA DATA IMPORTANTISSIMA

CONTRO L’ANORESSIA, IL 17 DICEMBRE E’ UNA DATA IMPORTANTISSIMA 

Il giorno 17 dicembre rappresenta una data importantissima nel mondo della moda .

Il parlamento francese ha adottato un progetto di legge che contribuisce ad agire contro l’anoressia in generale mirando prima alle modelle.  Oggi  l’impatto mediatico delle sfilate e delle immagini patinate sono responsabili di una certa immagine della donna.

CONTRO L'ANORESSIA, IL 17 DICEMBRE E' UNA DATA IMPORTANTISSIMA
La magrezza

La  magrezza delle top model può indurre le ragazze e le donne ad immedesimarsi in questa fisicità  che si avvicina  alla malattia e non certo ad un’ idea di bellezza .

Da ora in poi , per accedere alla professione di modella, ci vorrà un certificato medico che indica la massa corporea compatibile con l’esercizio della professione e che verifica la  buona salute e l’assenza di disturbi alimentari, nonche’, per le ragazzela regolarità dei cicli mestruali. Chi infrangerà la legge sarà passibile di 6 mesi di carcere e 75.000 euro di multa: modella e agenzia rischiano anche il carcere fino a a sei mesi di reclusione. Le stime parlano di   30/40.000 persone malate , di cui  il 90%, adolescenti.

Un ‘altra misura importante adottata in Francia riguarda le fotografie , ogni pezzo modificato dovrà comportare la dicitura “foto ritoccata” ossia aumentando la magrazza o  ingrossando la modelle  troppo magra. Photoshop potrà essere usato solo se verrà aggiunta la scritta«foto ritoccata». Anche in questo caso le multe sono salate e pari a  37.000 euro e nel caso di reiterazione saranno pari al  30% degli introiti pubblicitari.

Si tratta di un atto di coraggio in un dei paesi della moda  per eccellenza ; speriamo che gli altri diano prova di fermezza per agire in questo senso.

Scritto da Michelle M. Kling Hannover

VanityFair si riscatta dopo la cover con la ragazza taglia 38 e pubblica la nuova legge francese

La legge contro le ragazze troppo magre

Le foto sono di Joy Hope Rule

 

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UNA IN SANA TAGLIA 38 #MARIECLAIRE

UNA IN SANA TAGLIA 38 #MARIECLAIRE

La mia piccola donna #Veronica che ha lottato tanto contro l’Anoressia….e ce la sta facendo!

UNA IN SANA TAGLIA 38 #MARIECLAIRE

…..altro che “sana taglia 38” come riportato da #Leggo – Il sito ufficiale​ riguardo la cover di novembre di  #Marie Claire​ con #Marthe Wiggers, 17 anni scarna e sciupata. La riconosco troppo bene quell’espressione senza più sogni, asciugata dalla mancanza di alimentazione non solo di cibo ma di speranze.  Neurologi americani tramite Tac e RM hanno verificato  che la mancanza di cibo, come accade nelle anoressiche, brucia i neuroni di una zona specifica del cervello e sono quelli dei sogni, desideri, passioni.

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