Federico Ferrandina chitarre (classica e elettrica)
Roberto Tarenzi pianoforte Andrea Colella contrabbasso e basso elettrico Alessandro Marzi batteria
Per noi c’era Michelle Kling:
“E’ una ragazza molto semplice un po’ acqua e sapone un altro po’ sofisticata , splendida, dal viso di Madonna moderna , si muove con la naturalezza di un attrice sport chic. La sua voce, dalle molteplici sfaccettature, ci prende per mano verso i blues, passa alla canzone romantica, per finire con la scenetta cabaret rivisitato che farebbe recitare a una di noi.
Ogni sua opera è una storia che interpreta con grinta e intelligenza emozionale e comunicativa.
Il suo team è parte integrante di se stessa un magnifico cocktail di intesa musicale perfetta e persuasione collettiva .
Ma chi sa interpretare e creare la sua immagine e fondere le sfumature di un look in una star che brilla nel firmamento della musica ?
Il nero da energia , giocare con il diagonale di una spalla è smart chic. Ha saputo tirar fuori il gioiello che è racchiuso in questa bellezza regale, sinuosa come una sirena .
Pilar interpreta l’amore , quello che sogniamo, anche quando siamo in partenza con un bicchiere di nettare degli dei; crea un collage di 73 vini declinati con un’ eleganza enologica tutta italiana da far brindare il mondo .
I messaggi volano come rondini che annunciano la primavera.
Nessuno ha mai impartito lezioni di saper vivere , seduzione , disinvoltura in musica come Ilaria.
Versa l’acqua sul fuoco del cuore ci fa sentire che il coraggio, frutto della verità è dentro di noi, la porta della gioia ..
Grazie per esserci, l’entourage di Calliope, Erato, e Euterpe ti deve ancora regalare tutto , ma non riuscirà mai a ricambiare la magia che regali al mondo “.
Malafemmena, un successo di tutti i tempi che nasconde una storia curiosa, Sonia Vettorato non solo la racconta ma la suona accompagnando la splendida voce di Cristina Di Mauro.
Malafemmena è una canzone famosa in tutto il mondo ed è cantata, ancora oggi, dai più grandi cantanti italiani nonostante sia stata scritta nel 1951 e’ ancora presente in recital , concerti, feste. Fu scritta e musicata dal grande Toto’ in napoletano.
Lui non la canto’ mai: fu data a Mario Abbate che la incise e in seguito fu portata al successo da Giacomo Rondinella.
Ne ebbe un grande successo anche l’interpretazione di Teddy Reno nel film Totò, Peppino e la… malafemmina di Camillo Mastrocinque del 1956.
Di cosa parla ? Racconta in termini drammatici, nonostante la melodia sia serena, dell’amore di uomo per una malafemmena che in questo caso non è una donna di malaffare bensì una donna affascinante e che fa soffrire, quasi insensibile, indifferente alle pene d’amore che infligge al proprio innamorato.
A lungo si è pensato che Totò l’avesse scritta per l’attrice Silvana Pampanini che l’aveva rifiutato. La figlia Liliana invece ( che ha anche scritto un libro intitolandolo proprio Malafemmena ) ha rivelato che la canzone era stata scritta per Diana Bandini la moglie di Totò e madre di Liliana. La moglie Diana sarebbe stata, infatti, colpevole di essere venuta meno a una promessa che i coniugi si erano scambiati: anche se ufficialmente separati avevano concordato di convivere nella stessa casa e condividere anche il talamo come fidanzati sino al raggiungimento del diciottesimo compleanno della figlia Liliana; ciò di fatto concedeva all’uomo Totò una situazione di considerevole vantaggio mentre alla ex moglie Diana non rimaneva che subire il potere e il controllo di un coniuge molto concentrato su stesso e farfallone. . Ma Diana stanca delle continue scappatelle di Totò, sposò l’avvocato Tufaroli facendo sprofondare il Principe nello sconforto assoluto.
Ecco il testo con relativa traduzione
Testo originale
Si avisse fatto a n’ato
chello ch’e fatto a mme
st’ommo t’avesse acciso,
tu vuò sapé pecché?
Pecché ‘ncopp’a sta terra
femmene comme a te
non ce hanna sta pé n’ommo
onesto comme a me!…
Femmena
Tu si na malafemmena
Chist’uocchie ‘e fatto chiagnere..
Lacreme e ‘nfamità.
Femmena,
Si tu peggio ‘e na vipera,
m’e ‘ntussecata l’anema,
nun pozzo cchiù campà.
Femmena
Si ddoce comme ‘o zucchero
però sta faccia d’angelo
te serve pe ‘ngannà…
Femmena,
tu si ‘a cchiù bella femmena,
te voglio bene e t’odio
nun te pozzo scurdà…
Te voglio ancora bene
Ma tu nun saie pecchè
pecchè l’unico ammore
si stata tu pe me…
E tu pe nu capriccio
tutto ‘e distrutto,ojnè,
Ma Dio nun t’o perdone
chello ch’e fatto a mme!…
Godetevi questa canzone, quasi un tango nell’interpretazione di Cristina di Mauro accompagnata da me al pianoforte.
Traduzione
Se avessi fatto a un altro
quello che hai fatto a me
quest’uomo t’avrebbe ucciso,
tu vuoi sapere il perché?
Perché su questa terra
femmine come te
non dovrebbero esistere per uomini
onesti come a me!…
Femmina
Tu sei una malafemmina
Questi occhi hai fatto piangere…
Lacrime per l’ infamia.
Femmina,
Sei peggio di una vipera,
mi hai avvelenato l’anima,
non posso più vivere.
Femmina
Sei dolce come lo zucchero
però questa faccia d’angelo
ti serve per ingannare….
Femmina,
tu sei la più bella femmina,
ti voglio bene e t’odio
non ti posso scordare…
Ti voglio ancora bene
Ma tu non sai il perché
perché l’unico amore
sei stata tu per me…
E tu per un capriccio
tutto hai distrutto, piccolina,
Ma Dio non ti perdona
quello che hai fatto a me!…
Femmina
Tu sei una malafemmina…
Ma chi è la vittima e chi il carnefice?
Dal testo della canzone uno immagina i patimenti di Totò che una donna insensibile e crudele gli infligge decidendo di lasciarlo per sposarsi con un altro ma …è andata proprio così? Chi era davvero il Principe De Curtis? Un uomo che si innamorò della bellissima Diana a prima vista e per la quale si mise contro tutto e tutti, ma che finì col chiudere in gabbia, controllare, maltrattare, tradire, umiliare.
L’uomo che ci ha fatto tanto ridere, purtroppo sapeva anche come far piangere i suoi cari, in particolare la sua donna, con la quale, tuttavia, riuscì a innescare un’esplosione continua di passione e amore totale, senza il quale i due erano incapaci di vivere. Infatti Diana dopo la morte dell’amato Totò, visse di sensi di colpa per averlo lasciato, fino a spegnersi insieme al ricordo di lui, troppo palpabile, troppo vivo, troppo presente.
Una storia triste dove amore, passione, dolore e tradimento si miscelano senza fine.
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