LE PERSONE
Genere altamente complesso.
Conoscere qualcuno completamente non è semplice anche perché è già difficile conoscere noi stessi.
Si può pensare o intuire qualcosa di qualcuno ma dire di conoscerlo completamente forse è un’eresia, un’utopia umana che parte dal nostro ego.
E poi il bello è che molti sono convinti completamente delle proprie asserzioni. Io stesso sbaglio quando mi chiedono, e dico:” si lo conosco”.
La conoscenza è un luogo infinito che non si riesce a colmare. Impossibile a mio giudizio dire di sapere tutto di qualcuno, che sia un familiare, un parente, un marito, una moglie, un compagno, una compagna, figli, amici.
Le filosofie di vita, di pensiero, di fede sono molto ampie e diverse che per impararle non basterebbero 10 vite.
E poi il brutto è quando si affrontano discussioni con persone per le quali il filologico è unilaterale, a senso unico, dove non esiste per loro la possibilità di sbagliare, in quanto si ritengono altamente superiori da sentirsi quasi onnipotenti, superstar, dove a loro tutto è dovuto, tutto lo si deve fare, e loro per gli altri non devono nemmeno pensarci.
“Gli altri” sono persone non alla loro altezza, che non capiscono le loro esigenze, loro devono stare sotto i riflettori e chi è con loro deve rimanere nell’ombra dell’oblio del nulla. Ma facendo così fanno poi allontanare tutti, a partire dagli amici salendo fino alle persone a loro più vicine.
Il cervello ha il ruolo più importante di tutti nel gestire le parole ed i suoni che fuoriescono dalla nostra laringe, dalla nostra bocca. La lingua è una delle armi più pungenti che l’Homo sapiens possa usare per provocar danno.
E i danni a volte sono irreparabili.
Or dunque la conoscenza di qualcuno a finir di frase è impossibile; l’unico che può dire veramente di conoscerci è Dio padre onnipotente, il quale giusto giudice di vita, crea le strade alle persone per come si sono comportate nelle varie fasi del loro cammino.